Descrizione

Cittadina di pianura, di origini antiche, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I lentatesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati nel capoluogo comunale -contiguo alle località Barlassina e Meda dei comuni omonimi- e nelle località di Cimnago, Casone, Brugherone, Ciapina, Belvedere, Cascina Bianca, Fumeo, Imperatore, La Botanica, Lomagna e Quattro Strade nonché in varie case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico piuttosto regolare, con variazioni altimetriche non accentuate. L'abitato è interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, riproduce, su sfondo rosso, una banda ondata d'oro accostata da un porro sradicato e da un castello aureo. Il rosso del campo e la banda richiamano lo stemma della famiglia Carcassola, feudataria della pieve di Lentate sin dal 1538; il porro evoca lo stemma dei Porro, illustre famiglia del luogo, feudataria fin dal secolo XII; il maniero, infine, ricorda il castello che in tempi antichi esisteva in località Copreno.

Cittadina di pianura, di origini antiche, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I lentatesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati nel capoluogo comunale -contiguo alle località Barlassina e Meda dei comuni omonimi- e nelle località di Cimnago, Casone, Brugherone, Ciapina, Belvedere, Cascina Bianca, Fumeo, Imperatore, La Botanica, Lomagna e Quattro Strade nonché in varie case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico piuttosto regolare, con variazioni altimetriche non accentuate. L'abitato è interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, riproduce, su sfondo rosso, una banda ondata d'oro accostata da un porro sradicato e da un castello aureo. Il rosso del campo e la banda richiamano lo stemma della famiglia Carcassola, feudataria della pieve di Lentate sin dal 1538; il porro evoca lo stemma dei Porro, illustre famiglia del luogo, feudataria fin dal secolo XII; il maniero, infine, ricorda il castello che in tempi antichi esisteva in località Copreno.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono ai galli insubri; a questi subentrarono stanziamenti di romani. Con la caduta di Roma subì le invasioni barbariche e, nel corso della dominazione franca, fu annessa al contado della Martesana. Al suo nome, che per la prima volta compare in alcuni documenti del XII secolo, nel 1862 fu aggiunta la specificazione "sul Sèveso" per distinguerla dall'omonima località novarese. Dopo essere stata sotto l'influenza del monastero di San Simpliciano in Milano e di quello femminile di San Vittore di Meda, dal XIV secolo passò alla famiglia dei Porro, che svolse un ruolo determinante nelle vicende locali fino agli inizi del Quattrocento quando, per aver capeggiato una rivolta contro i Visconti, subì pesanti conseguenze. Divenuta feudo dei Carcassola durante la dominazione spagnola, fu gravemente colpita dalle pestilenze del 1576 e del 1630. Una certa ripresa si registrò con la dominazione austriaca, grazie alla pace di Aquisgrana del 1748, che portò un lungo periodo di tranquillità. Sul finire del Settecento vi furono annesse le località di Camnago e Cimnago e verso la metà dell'Ottocento poté contare sul primo tracciato ferroviario della Lombardia. Nel 1869 assorbì gli allora autonomi comuni di Birago e Copreno. Dal punto di vista monumentale, degni di nota sono: gli oratori di Mocchirolo e Santo Stefano, costruiti dai Porro nel XIV secolo, la parrocchiale di San Vito degli anni Cinquanta, la cinquecentesca villa Stoppani, la villa Raimondi del XVII secolo, la villa Merelli della prima metà dell'Ottocento e la villa Clerici.

I primi insediamenti nella zona risalgono ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GALLI'>galli</a> <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=INSUBRI'>insubri</a>; a questi subentrarono stanziamenti di romani. Con la caduta di Roma subì le invasioni barbariche e, nel corso della dominazione franca, fu annessa al contado della Martesana. Al suo nome, che per la prima volta compare in alcuni documenti del XII secolo, nel 1862 fu aggiunta la specificazione "sul Sèveso" per distinguerla dall'omonima località novarese. Dopo essere stata sotto l'influenza del monastero di San Simpliciano in Milano e di quello femminile di San Vittore di Meda, dal XIV secolo passò alla famiglia dei Porro, che svolse un ruolo determinante nelle vicende locali fino agli inizi del Quattrocento quando, per aver capeggiato una rivolta contro i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, subì pesanti conseguenze. Divenuta feudo dei Carcassola durante la dominazione spagnola, fu gravemente colpita dalle pestilenze del 1576 e del 1630. Una certa ripresa si registrò con la dominazione austriaca, grazie alla pace di Aquisgrana del 1748, che portò un lungo periodo di tranquillità. Sul finire del Settecento vi furono annesse le località di Camnago e Cimnago e verso la metà dell'Ottocento poté contare sul primo tracciato ferroviario della Lombardia. Nel 1869 assorbì gli allora autonomi comuni di Birago e Copreno. Dal punto di vista monumentale, degni di nota sono: gli oratori di Mocchirolo e Santo Stefano, costruiti dai Porro nel XIV secolo, la parrocchiale di San Vito degli anni Cinquanta, la cinquecentesca villa Stoppani, la villa Raimondi del XVII secolo, la villa Merelli della prima metà dell'Ottocento e la villa Clerici.

Economia

L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, che permettono proficue coltivazioni di cereali; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento bovino. La principale risorsa economica è tuttavia rappresentata dall'industria, in cui si registra un notevole sviluppo dei mobilifici; a questi si affiancano numerose altre aziende operanti nei comparti tessile, edile, metallurgico e dei prodotti petroliferi raffinati. Il terziario si compone di una rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto ai servizi amministrativi e scolastici, sono presenti il servizio bancario, attività radiotelevisive e di consulenza informatica, assicurazioni e fondi pensione. Nelle scuole locali s'impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico. A completamento del quadro delle strutture si aggiunge un campo da golf con 18 buche.

L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, che permettono proficue coltivazioni di cereali; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l'allevamento bovino. La principale risorsa economica è tuttavia rappresentata dall'industria, in cui si registra un notevole sviluppo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILIFICI'>mobilifici</a>; a questi si affiancano numerose altre aziende operanti nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, metallurgico e dei prodotti petroliferi raffinati. Il terziario si compone di una rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto ai servizi amministrativi e scolastici, sono presenti il servizio bancario, attività radiotelevisive e di consulenza informatica, assicurazioni e fondi pensione. Nelle scuole locali s'impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico. A completamento del quadro delle strutture si aggiunge un campo da golf con 18 buche.

Relazioni

È molto frequentata per lavoro, grazie al suo sviluppo industriale che consente un notevole assorbimento di manodopera. Al centro di rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado, il commercio e l'espletamento di pratiche burocratiche, attira numerosi visitatori in occasione di alcuni appuntamenti consueti, come la sagra del pesce, a giugno, il settembre coprenese (in zona Copreno), la mostra mercato della zootecnia e dell'agricoltura, ugualmente a settembre, e le diverse feste nelle varie località. La festa del Patrono, San Vito, si celebra la terza domenica di ottobre.

È molto frequentata per lavoro, grazie al suo sviluppo industriale che consente un notevole assorbimento di manodopera. Al centro di rapporti piuttosto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado, il commercio e l'espletamento di pratiche burocratiche, attira numerosi visitatori in occasione di alcuni appuntamenti consueti, come la sagra del pesce, a giugno, il settembre coprenese (in zona Copreno), la mostra mercato della zootecnia e dell'agricoltura, ugualmente a settembre, e le diverse feste nelle varie località. La festa del Patrono, San Vito, si celebra la terza domenica di ottobre.

Località

Birago, Bragiola, Brugherone, Camnago, Casone, Cazzani, Ciapina, Cimnago, La Botanica, Mattarella, Mocchirolo, Moncucco, Quattro Strade, San Luigi

Birago, Bragiola, Brugherone, Camnago, Casone, Cazzani, Ciapina, Cimnago, La Botanica, Mattarella, Mocchirolo, Moncucco, Quattro Strade, San Luigi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lentate sul Seveso rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.