Descrizione

Città di pianura di origini moderne, capoluogo di provincia; la sua economia si fonda su vari comparti dell’industria, assai sviluppata, sul terziario e sullo sfruttamento agricolo del fertilissimo agro comunale. I latinensi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, che va sempre più incrementando il suo patrimonio edilizio residenziale e produttivo; la fetta restante della comunità si divide tra numerose località (Borgo Bainsizza, Borgo Carso, Borgo Faiti, Borgo Grappa, Borgo Montello, Borgo Podgora, Borgo Sabotino-Foce Verde, Borgo San Michele, Borgo Santa Maria, Chiesuola, Latina Scalo, Le Ferriere e Tor Tre Ponti), aggregati urbani minori e case sparse. L’abitato si è sviluppato attorno al nucleo originario a pianta ottagonale e si distende nella verde pianura circostante, disegnata dagli ordinati riquadri delle coltivazioni; queste ultime si spingono fino al limite delle dune di sabbia parallele alla costa. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurata la torre civica emergente dalle acque di una palude; il tutto è racchiuso da fasci di spighe di grano, legate da un nastro con il motto LATINA OLIM PALUS.

Città di pianura di origini moderne, capoluogo di provincia; la sua economia si fonda su vari comparti dell’industria, assai sviluppata, sul terziario e sullo sfruttamento agricolo del fertilissimo agro comunale. I latinensi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, che va sempre più incrementando il suo patrimonio edilizio residenziale e produttivo; la fetta restante della comunità si divide tra numerose località (Borgo Bainsizza, Borgo Carso, Borgo Faiti, Borgo Grappa, Borgo Montello, Borgo Podgora, Borgo Sabotino-Foce Verde, Borgo San Michele, Borgo Santa Maria, Chiesuola, Latina Scalo, Le Ferriere e Tor Tre Ponti), aggregati urbani minori e case sparse. L’abitato si è sviluppato attorno al nucleo originario a pianta ottagonale e si distende nella verde pianura circostante, disegnata dagli ordinati riquadri delle coltivazioni; queste ultime si spingono fino al limite delle dune di sabbia parallele alla costa. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurata la torre civica emergente dalle acque di una palude; il tutto è racchiuso da fasci di spighe di grano, legate da un nastro con il motto LATINA OLIM PALUS.

Storia

Sorta nel 1932 con il nome di Littoria, celebrativo del regime fascista, fu ridenominata Latina nel 1945. Il territorio comunale fu abitato fin dall’antichità –vi sorgeva l’antica SATRICUM–, nonostante l’impaludamento progressivo della pianura pontina. Tentativi di bonifica vennero effettuati già dai romani (II secolo a.C.), con risultati solo parziali; successivamente Teodorico (507-511) provvide a rialzare il livello della via Appia per farne un argine di sbarramento all’avanzata delle acque. L’immane sforzo fu proseguito da diversi pontefici, come Leone X (1513-1521), Sisto V (1585-1590) e Pio VI (1777-1798), l’unico che riuscì a ridurre la superficie della palude, costruendo un canale di drenaggio parallelo alla via Appia, che ancora oggi sfocia in mare all’altezza di Terracina. Il recupero definitivo di tutta la pianura pontina, comunque, è stato realizzato negli anni Trenta del Novecento, anche mediante l’Opera nazionale per i combattenti che, tra l’altro, si è occupata di organizzare l’utilizzazione edilizia e agricola del territorio bonificato. Durante la seconda guerra mondiale l’opera di bonifica subì seri danni mentre l’abitato fu evacuato all’indomani dello sbarco degli alleati ad Anzio (1944). Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico rivestono un certo interesse gli edifici pubblici (il palazzo comunale, la prefettura, la questura), tutti costruiti nel cosiddetto stile “impero”.

Sorta nel 1932 con il nome di Littoria, celebrativo del regime fascista, fu ridenominata Latina nel 1945. Il territorio comunale fu abitato fin dall’antichità –vi sorgeva l’antica SATRICUM–, nonostante l’impaludamento progressivo della pianura pontina. Tentativi di bonifica vennero effettuati già dai romani (II secolo a.C.), con risultati solo parziali; successivamente <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=TEODORICO'>Teodorico</a> (507-511) provvide a rialzare il livello della via Appia per farne un argine di sbarramento all’avanzata delle acque. L’immane sforzo fu proseguito da diversi pontefici, come Leone X (1513-1521), Sisto V (1585-1590) e Pio VI (1777-1798), l’unico che riuscì a ridurre la superficie della palude, costruendo un canale di drenaggio parallelo alla via Appia, che ancora oggi sfocia in mare all’altezza di Terracina. Il recupero definitivo di tutta la pianura pontina, comunque, è stato realizzato negli anni Trenta del Novecento, anche mediante l’Opera nazionale per i combattenti che, tra l’altro, si è occupata di organizzare l’utilizzazione edilizia e agricola del territorio bonificato. Durante la seconda guerra mondiale l’opera di bonifica subì seri danni mentre l’abitato fu evacuato all’indomani dello sbarco degli alleati ad Anzio (1944). Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico rivestono un certo interesse gli edifici pubblici (il palazzo comunale, la prefettura, la questura), tutti costruiti nel cosiddetto stile “impero”.

Economia

Notevolissimo, nell’ultimo trentennio, è stato lo sviluppo dell’industria: un gran numero di aziende, anche di grandi dimensioni, è attivo nei comparti agro-alimentare, tessile, chimico, elettronico, farmaceutico, metallurgico, meccanico, delle confezioni, del legno e della carta, dei materiali da costruzione e degli aeromobili e veicoli spaziali. L’agricoltura, che ha un’incidenza relativamente minore, produce cereali, ortaggi, tabacco, patate e foraggio; si allevano inoltre bovini e ovini e lungo la costa viene praticata la pesca. La presenza di emittenti radiotelevisive e quotidiani locali testimonia la vivacità intellettuale dei latinensi. Nel comune si trovano tutte le sedi burocratiche che competono a un capoluogo di provincia, molteplici istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, biblioteche, musei, pinacoteche e centri congressi; le strutture socio-sanitarie includono, tra l’altro, case di riposo, orfanotrofi, poliambulatori, un ospedale, un consultorio e le sedi della Usl di Latina, del distretto sanitario e di una centrale operativa di continuità assistenziale; ricco l’apparato ricettivo e sportivo-ricreativo.

Notevolissimo, nell’ultimo trentennio, è stato lo sviluppo dell’industria: un gran numero di aziende, anche di grandi dimensioni, è attivo nei comparti agro-alimentare, tessile, chimico, elettronico, farmaceutico, metallurgico, meccanico, delle confezioni, del legno e della carta, dei materiali da costruzione e degli aeromobili e veicoli spaziali. L’agricoltura, che ha un’incidenza relativamente minore, produce cereali, ortaggi, tabacco, patate e foraggio; si allevano inoltre bovini e ovini e lungo la costa viene praticata la pesca. La presenza di emittenti radiotelevisive e quotidiani locali testimonia la vivacità intellettuale dei latinensi. Nel comune si trovano tutte le sedi burocratiche che competono a un capoluogo di provincia, molteplici istituti d’istruzione secondaria di secondo grado, biblioteche, musei, pinacoteche e centri congressi; le strutture socio-sanitarie includono, tra l’altro, case di riposo, orfanotrofi, poliambulatori, un ospedale, un consultorio e le sedi della Usl di Latina, del distretto sanitario e di una centrale operativa di continuità assistenziale; ricco l’apparato ricettivo e sportivo-ricreativo.

Relazioni

È meta di turismo balneare e richiama durante l’anno numerosi amanti della natura grazie alle attrattive del lago costiero di Fogliano, interessante esempio di habitat delle scomparse paludi pontine e rifugio di uccelli assai rari, come le cicogne nere e i falchi pescatori. In località Ferriere si trova inoltre l’abitazione di Santa Maria Goretti, divenuta luogo di pellegrinaggio e di culto. Pur essendo priva di tradizioni folcloristiche secolari, è teatro di diverse manifestazioni a sfondo sacro e profano, come la rievocazione in costumi d’epoca dell’arrivo dei magi (6 gennaio), la festa di Santa Rita da Cascia (22 maggio), durante la quale si effettuano la benedizione degli autoveicoli e la distribuzione di una rosa benedetta alle donne, e la “Fiera d’autunno” (secondo fine settimana di novembre). Il Patrono San Marco si festeggia il 25 aprile.

È meta di turismo balneare e richiama durante l’anno numerosi amanti della natura grazie alle attrattive del lago costiero di Fogliano, interessante esempio di habitat delle scomparse paludi pontine e rifugio di uccelli assai rari, come le cicogne nere e i falchi pescatori. In località Ferriere si trova inoltre l’abitazione di Santa Maria Goretti, divenuta luogo di pellegrinaggio e di culto. Pur essendo priva di tradizioni folcloristiche secolari, è teatro di diverse manifestazioni a sfondo sacro e profano, come la rievocazione in costumi d’epoca dell’arrivo dei magi (6 gennaio), la festa di Santa Rita da Cascia (22 maggio), durante la quale si effettuano la benedizione degli autoveicoli e la distribuzione di una rosa benedetta alle donne, e la “Fiera d’autunno” (secondo fine settimana di novembre). Il Patrono San Marco si festeggia il 25 aprile.

Località

Acciarella, Acqua Bianca, Aquila, Argilla, Borgo Bainsizza, Borgo Carso, Borgo Faiti, Borgo Grappa, Borgo Montello, Borgo Podgora, Borgo Sabotino, Borgo San Michele, Borgo Santa Maria, Capograssa, Casal delle Palme, Casal Traiano, Chiesuola, Cooperativa, Don Luca, Foce Verde, Fogliano, Lago di Fogliano, Latina Scalo, Le Ferriere, Macchia Grande, Mazzacornuda, Nascosa, Pantano dell'Inferno, San Pietro, Santa Fecitola, Santa Rosa, Tor Tre Ponti

Acciarella, Acqua Bianca, Aquila, Argilla, Borgo Bainsizza, Borgo Carso, Borgo Faiti, Borgo Grappa, Borgo Montello, Borgo Podgora, Borgo Sabotino, Borgo San Michele, Borgo Santa Maria, Capograssa, Casal delle Palme, Casal Traiano, Chiesuola, Cooperativa, Don Luca, Foce Verde, Fogliano, Lago di Fogliano, Latina Scalo, Le Ferriere, Macchia Grande, Mazzacornuda, Nascosa, Pantano dell'Inferno, San Pietro, Santa Fecitola, Santa Rosa, Tor Tre Ponti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Latina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.