Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine tardo-romana, la cui economia è basata sulle attività agricole e industriali. I lainesi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, percorso dal torrente Lirone, occupa un boscoso ripiano di origine morenica della valle d'Intelvi e disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche notevoli. L'abitato, che nelle case più antiche conserva traccia dell'arte dei maestri comacini, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di montagna e mostra segni evidenti di una forte espansione edilizia. Il comune è dotato di uno stemma ufficiale concesso con Regio Decreto. La redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Piccola comunità di montagna, di origine tardo-romana, la cui economia è basata sulle attività agricole e industriali. I lainesi, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, percorso dal torrente Lirone, occupa un boscoso ripiano di origine morenica della valle d'Intelvi e disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche notevoli. L'abitato, che nelle case più antiche conserva traccia dell'arte dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MAESTRICOMACINI'>maestri comacini</a>, presenta un andamento plano-altimetrico tipico di montagna e mostra segni evidenti di una forte espansione edilizia. Il comune è dotato di uno stemma ufficiale concesso con Regio Decreto. La redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Una lapide tombale, attualmente al Museo Civico di Como, ricorda che il suddiacono milanese Marcelliano nel 556 d.C. fece costruire a sue spese, nell'ambito delle fortificazioni del LIMES bizantino, un castello di cui restano poche tracce visibili; un'altra lapide, del XIIII secolo, ricordava come il castello in quel periodo appartenesse alla famiglia milanese dei Trivulzio. Nel XV secolo passò ai Rusca e alla fine del XVI secolo ai Marliani. Tra il Seicento e il Settecento fu sede della pretura e della podesteria della valle d'Intelvi (sono ancora visibili i resti del tribunale e della prigione) e nel XVIII secolo ebbe il titolo di Signoria di Laìno. Deriva il toponimo dall'aggettivo latino LATINUS, 'sciolto, di facile lavorazione', detto del terreno, o anche 'franoso'. Qui nacquero molti dei maestri comacini e dei maestri intelvesi dell'epoca barocca (Scotti, Frisoni, Ferabosco, Quaglio, Corbellini, Barberini, Retti e Caprani), che hanno lasciato traccia della loro arte negli affreschi, negli stucchi e negli stemmi che ornano le case e i palazzi che da essi hanno preso il nome: palazzo Scotti, affrescato da Carlo Scotti; palazzo Quaglio, con un portale e un affresco di Giulio Quaglio; casa Spazzi e palazzo Frisoni. Il nome forse più noto resta quello di Lorenzo degli Spazi, che lavorò come architetto alla fabbrica del duomo di Como e del duomo di Milano. Di origine romanica è la parrocchiale di San Lorenzo, decorata da affreschi e sculture dei maestri intelvesi (stucchi con scene della vita di San Lorenzo del Barberini, gli affreschi dello Scotti e tele del Quaglio). L'oratorio di San Giuseppe conserva della sua struttura originaria alcuni affreschi nella cappella cinquecentesca, incorporata nell'attuale edificio datato al 1706. Sui resti del castello sorge l'oratorio di San Vittore, anch'esso di origine romanica.

Una lapide tombale, attualmente al Museo Civico di Como, ricorda che il suddiacono milanese Marcelliano nel 556 d.C. fece costruire a sue spese, nell'ambito delle fortificazioni del LIMES bizantino, un castello di cui restano poche tracce visibili; un'altra lapide, del XIIII secolo, ricordava come il castello in quel periodo appartenesse alla famiglia milanese dei Trivulzio. Nel XV secolo passò ai Rusca e alla fine del XVI secolo ai Marliani. Tra il Seicento e il Settecento fu sede della pretura e della podesteria della valle d'Intelvi (sono ancora visibili i resti del tribunale e della prigione) e nel XVIII secolo ebbe il titolo di Signoria di Laìno. Deriva il toponimo dall'aggettivo latino LATINUS, 'sciolto, di facile lavorazione', detto del terreno, o anche 'franoso'. Qui nacquero molti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MAESTRICOMACINI'>maestri comacini</a> e dei maestri intelvesi dell'epoca barocca (Scotti, Frisoni, Ferabosco, Quaglio, Corbellini, Barberini, Retti e Caprani), che hanno lasciato traccia della loro arte negli affreschi, negli stucchi e negli stemmi che ornano le case e i palazzi che da essi hanno preso il nome: palazzo Scotti, affrescato da Carlo Scotti; palazzo Quaglio, con un portale e un affresco di Giulio Quaglio; casa Spazzi e palazzo Frisoni. Il nome forse più noto resta quello di Lorenzo degli Spazi, che lavorò come architetto alla fabbrica del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUOMODICOMO'>duomo di Como</a> e del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUOMODIMILANO'>duomo di Milano</a>. Di origine romanica è la parrocchiale di San Lorenzo, decorata da affreschi e sculture dei maestri intelvesi (stucchi con scene della vita di San Lorenzo del Barberini, gli affreschi dello Scotti e tele del Quaglio). L'oratorio di San Giuseppe conserva della sua struttura originaria alcuni affreschi nella cappella cinquecentesca, incorporata nell'attuale edificio datato al 1706. Sui resti del castello sorge l'oratorio di San Vittore, anch'esso di origine romanica.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. Le attività silvo-pastorali e, in particolare, l'allevamento di bovini, caprini ed equini (quest'ultimo favorito dalla presenza di ricchi ed estesi pascoli) rappresentano la principale risorsa in un panorama economico nel quale sono presenti anche industrie operanti nei comparti del legno, metallurgico ed edile. Il terziario, fatta eccezione per i servizi offerti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, non conta attività proprie dei sistemi economici più avanzati (servizio bancario, fondi pensione, attività di consulenza informatica). Anche l'offerta dei servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra, infatti, la presenza di strutture sociali né di strutture destinate all'arricchimento culturale, quali le biblioteche. Le strutture scolastiche garantiscono la sola istruzione primaria; mancano, invece, strutture ricettive e sanitarie.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. Le attività silvo-pastorali e, in particolare, l'allevamento di bovini, caprini ed equini (quest'ultimo favorito dalla presenza di ricchi ed estesi pascoli) rappresentano la principale risorsa in un panorama economico nel quale sono presenti anche industrie operanti nei comparti del legno, metallurgico ed edile. Il terziario, fatta eccezione per i servizi offerti dalla pubblica amministrazione e dalle scuole, non conta attività proprie dei sistemi economici più avanzati (servizio bancario, fondi pensione, attività di consulenza informatica). Anche l'offerta dei servizi pubblici è commisurata alle sue dimensioni: non si registra, infatti, la presenza di strutture sociali né di strutture destinate all'arricchimento culturale, quali le biblioteche. Le strutture scolastiche garantiscono la sola istruzione primaria; mancano, invece, strutture ricettive e sanitarie.

Relazioni

Le bellezze paesaggistiche non sono sufficienti a elevare al rango di meta turistica una comunità sostanzialmente priva di attrattive significative e di strutture atte a soddisfare le necessità degli eventuali visitatori. Il tessuto economico, ancora in fase di sviluppo, offre poche opportunità di lavoro e costringe la popolazione a rivolgersi ai centri limitrofi anche per il commercio e i servizi non disponibili sul posto. Fatta eccezione per la festa patronale, il calendario degli eventi ricorrenti non prevede, nel corso dell'anno, manifestazioni di rilievo. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Le bellezze paesaggistiche non sono sufficienti a elevare al rango di meta turistica una comunità sostanzialmente priva di attrattive significative e di strutture atte a soddisfare le necessità degli eventuali visitatori. Il tessuto economico, ancora in fase di sviluppo, offre poche opportunità di lavoro e costringe la popolazione a rivolgersi ai centri limitrofi anche per il commercio e i servizi non disponibili sul posto. Fatta eccezione per la festa patronale, il calendario degli eventi ricorrenti non prevede, nel corso dell'anno, manifestazioni di rilievo. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Laino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.