Descrizione

Piccola comunità di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa sulla tradizionale attività agricola (in prevalenza risicola) e su modeste attività industriali. La comunità dei lamporesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuisce quasi interamente nel capoluogo comunale; il resto della popolazione abita in case sparse. Il territorio, ricco di corsi d’acqua, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, interessato dal fenomeno dell’espansione edilizia, si allunga per due chilometri da est a ovest ai lati di una via campestre: questa è intersecata dalla provinciale. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, smaltata d’azzurro e “calzata” d’oro, spiccano tre stelle dorate a otto raggi; sullo sfondo verde della seconda partizione campeggiano tre piante di riso recise, anch’esse d’oro.

Piccola comunità di pianura, di origine medievale, la cui economia si basa sulla tradizionale attività agricola (in prevalenza risicola) e su modeste attività industriali. La comunità dei lamporesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, si distribuisce quasi interamente nel capoluogo comunale; il resto della popolazione abita in case sparse. Il territorio, ricco di corsi d’acqua, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, interessato dal fenomeno dell’espansione edilizia, si allunga per due chilometri da est a ovest ai lati di una via campestre: questa è intersecata dalla provinciale. Lo stemma comunale, troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, smaltata d’azzurro e “calzata” d’oro, spiccano tre stelle dorate a otto raggi; sullo sfondo verde della seconda partizione campeggiano tre piante di riso recise, anch’esse d’oro.

Storia

Non sono molte le notizie storiche che la riguardano. Il toponimo ha dubbia origine. Secondo alcuni deriverebbe dal sostantivo veneziano “vampaór”, inteso come ‘scaricatore, bocca, cataratta’, forse proveniente dal latino AMPORIUS. Altri lo fanno risalire a emporium, ‘zona di mercato o deposito di fieno’ del vicino accampamento romano, e sarebbe sorta all’incirca intorno alla nascita di Cristo. La sua storia è strettamente legata a quella del vicino Crescentino, dal quale dipese per lungo tempo. Solo nel 1571 fu istituita una parrocchia autonoma e solo nel 1694 si staccò da Crescentino: venne allora concessa al conte Carlo Giovanni Giacinto Pastoris di Saluggia. La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e rispecchia quella dei territori circostanti. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la parrocchiale di San Bernardo, del 1566 al cui interno è presente un pregevole organo del 1798; la cappella della Madonna di Loreto, del XVII secolo; la cappella di San Rocco, già esistente nel 1719, e, infine, la chiesa della Beata Vergine del Suffragio.

Non sono molte le notizie storiche che la riguardano. Il toponimo ha dubbia origine. Secondo alcuni deriverebbe dal sostantivo veneziano “vampaór”, inteso come ‘scaricatore, bocca, cataratta’, forse proveniente dal latino AMPORIUS. Altri lo fanno risalire a emporium, ‘zona di mercato o deposito di fieno’ del vicino accampamento romano, e sarebbe sorta all’incirca intorno alla nascita di Cristo. La sua storia è strettamente legata a quella del vicino Crescentino, dal quale dipese per lungo tempo. Solo nel 1571 fu istituita una parrocchia autonoma e solo nel 1694 si staccò da Crescentino: venne allora concessa al conte Carlo Giovanni Giacinto Pastoris di Saluggia. La sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo e rispecchia quella dei territori circostanti. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: la parrocchiale di San Bernardo, del 1566 al cui interno è presente un pregevole organo del 1798; la cappella della Madonna di Loreto, del XVII secolo; la cappella di San Rocco, già esistente nel 1719, e, infine, la chiesa della Beata Vergine del Suffragio.

Economia

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura, basata sulla produzione di riso, foraggi e frutta, conserva un ruolo importante; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia: si allevano suini, bovini ed equini. L’industria è costituita da poche imprese che operano nell’edilizia, nell’industria metallurgica, delle confezioni e della fabbricazione di macchine per l’agricoltura. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete commerciale, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Mancano scuole di ogni ordine e grado. Non si segnalano, inoltre, strutture culturali atte a garantire la conservazione del patrimonio storico-architettonico e strutture preposte alla diffusione della cultura come emittenti radiotelevisive, periodici locali, ecc. Le strutture ricettive, infine, consentono solo la ristorazione. L’assenza di una farmacia costringe i lamporesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Viste le dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell’economia locale l’agricoltura, basata sulla produzione di riso, foraggi e frutta, conserva un ruolo importante; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia: si allevano suini, bovini ed equini. L’industria è costituita da poche imprese che operano nell’edilizia, nell’industria metallurgica, delle confezioni e della fabbricazione di macchine per l’agricoltura. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete commerciale, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Non vi sono strutture sociali, sportive e per il tempo libero degne di nota. Mancano scuole di ogni ordine e grado. Non si segnalano, inoltre, strutture culturali atte a garantire la conservazione del patrimonio storico-architettonico e strutture preposte alla diffusione della cultura come emittenti radiotelevisive, periodici locali, ecc. Le strutture ricettive, infine, consentono solo la ristorazione. L’assenza di una farmacia costringe i lamporesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e l’integrità dell’ambiente naturale costituiscono un’efficace motivo di richiamo. Intrattiene rapporti intensi con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire l’assorbimento di tutta la manodopera locale. Ha altresì rapporti con i centri vicini per gli scambi commerciali, per motivi di studio e per l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Non si segnalano particolari manifestazioni tradizionali, che potrebbero contribuire ad aumentare il numero dei visitatori. Il Patrono, San Bernardo da Mentone, si festeggia il 15 giugno.

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e l’integrità dell’ambiente naturale costituiscono un’efficace motivo di richiamo. Intrattiene rapporti intensi con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire l’assorbimento di tutta la manodopera locale. Ha altresì rapporti con i centri vicini per gli scambi commerciali, per motivi di studio e per l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Non si segnalano particolari manifestazioni tradizionali, che potrebbero contribuire ad aumentare il numero dei visitatori. Il Patrono, San Bernardo da Mentone, si festeggia il 15 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lamporo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.