Descrizione

Centro di montagna, di antica origine, che fonda la propria economia sulle attività agricole e industriali. La comunità dei lamonesi presenta un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media e abita in numerosissime altre località oltre al capoluogo comunale. Le più grandi risultano quelle di Arina, Rugna, San Donato, Lilli, Pezzè, Pian del Vescovo e Piel. La fisionomia del territorio è quella tipica delle zone di montagna con forti variazioni altimetriche e con un profilo geometrico molto vario. Si estende tra il fondovalle e i primi rilievi montuosi dolomitici ed è ricoperto di verdi pascoli. I vari nuclei abitati che formano l’aerea comunale si distribuiscono a metà strada tra le montagne e la vallata, nonostante la recente espansione edilizia stia gradualmente modificando la struttura originaria del borgo antico, restano numerosi esempi di case rurali affiancate le une alle altre per destinare la maggior parte del terreno alla coltivazione dei campi. Gli ultimi rustici rimasti dimostrano come all’epoca si concedesse ben poco al gusto estetico per venire incontro a esigenze di funzionalità. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è rappresentato, in campo azzurro, un tempio arcaico, d’argento, posto sulla sommità di un monte verde.

Centro di montagna, di antica origine, che fonda la propria economia sulle attività agricole e industriali. La comunità dei lamonesi presenta un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media e abita in numerosissime altre località oltre al capoluogo comunale. Le più grandi risultano quelle di Arina, Rugna, San Donato, Lilli, Pezzè, Pian del Vescovo e Piel. La fisionomia del territorio è quella tipica delle zone di montagna con forti variazioni altimetriche e con un profilo geometrico molto vario. Si estende tra il fondovalle e i primi rilievi montuosi dolomitici ed è ricoperto di verdi pascoli. I vari nuclei abitati che formano l’aerea comunale si distribuiscono a metà strada tra le montagne e la vallata, nonostante la recente espansione edilizia stia gradualmente modificando la struttura originaria del borgo antico, restano numerosi esempi di case rurali affiancate le une alle altre per destinare la maggior parte del terreno alla coltivazione dei campi. Gli ultimi rustici rimasti dimostrano come all’epoca si concedesse ben poco al gusto estetico per venire incontro a esigenze di funzionalità. Nello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, è rappresentato, in campo azzurro, un tempio arcaico, d’argento, posto sulla sommità di un monte verde.

Storia

Le vicende riguardanti la popolazione locale hanno inizio fin dall’epoca preromana, quando i primi abitanti riuscivano a sopravvivere attraverso al caccia agli orsi, cibandosi della loro carne. Durante il periodo della colonizzazione romana in queste terre fu costruita una strada a scopo militare costellata di torrette di guardia per difendere i confini estremi con la vicina Austria. La vicinanza di questa importante via di comunicazione e di transito commerciale favorì lo sviluppo della popolazione medievale locale, che nonostante dipendesse dal vescovado di Feltre riuscì ugualmente a ritagliarsi una certa autonomia amministrativa e politica, con la creazione di un’assemblea di capifamiglia. Dello stesso periodo era una complessa normativa che stabiliva le regole per l’esercizio del diritto di pascolo. Fu proprio la pastorizia infatti che diede un enorme impulso economico all’economia mostrandosi come un’attività estremamente remunerativa, poiché non richiedeva forti investimenti di capitale e di lavoro. Nel ‘400 la zona entrò nella sfera d’interessi della Serenissima che garantì la difesa dell’abitato ma d’altro canto impose agli abitanti un pesante sistema di riscossione fiscale. Il dominio veneto durò fino agli ultimi anni del XVIII secolo ma già qualche tempo prima la potenza cominciò ad accusare i sintomi della crisi. Questa situazione la travolse facendo tracollare la sua economia. Quando nel 1866 fu annessa con il veneto al Regno d’Italia intraprese un costante esodo migratorio. L’edificio più interessante è la chiesa di S. Daniele costruita nel ‘600 seguendo le linee architettoniche austriache.

Le vicende riguardanti la popolazione locale hanno inizio fin dall’epoca preromana, quando i primi abitanti riuscivano a sopravvivere attraverso al caccia agli orsi, cibandosi della loro carne. Durante il periodo della colonizzazione romana in queste terre fu costruita una strada a scopo militare costellata di torrette di guardia per difendere i confini estremi con la vicina Austria. La vicinanza di questa importante via di comunicazione e di transito commerciale favorì lo sviluppo della popolazione medievale locale, che nonostante dipendesse dal vescovado di Feltre riuscì ugualmente a ritagliarsi una certa autonomia amministrativa e politica, con la creazione di un’assemblea di capifamiglia. Dello stesso periodo era una complessa normativa che stabiliva le regole per l’esercizio del diritto di pascolo. Fu proprio la pastorizia infatti che diede un enorme impulso economico all’economia mostrandosi come un’attività estremamente remunerativa, poiché non richiedeva forti investimenti di capitale e di lavoro. Nel ‘400 la zona entrò nella sfera d’interessi della Serenissima che garantì la difesa dell’abitato ma d’altro canto impose agli abitanti un pesante sistema di riscossione fiscale. Il dominio veneto durò fino agli ultimi anni del XVIII secolo ma già qualche tempo prima la potenza cominciò ad accusare i sintomi della crisi. Questa situazione la travolse facendo tracollare la sua economia. Quando nel 1866 fu annessa con il veneto al Regno d’Italia intraprese un costante esodo migratorio. L’edificio più interessante è la chiesa di S. Daniele costruita nel ‘600 seguendo le linee architettoniche austriache.

Economia

Tra le strutture burocratiche compare accanto ai servizi municipali e postali la sede della Pro Loco. L’agricoltura è praticata solo in minima parte ed è legata alla coltivazione di cereali, ortaggi, vite e frutteti. Si svolge anche l’attività zootecnica specializzata nell’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico più sviluppato è quello industriale con i comparti tessile, del legno, metalmeccanico, edile, per la produzione di mobili e di strumenti fotografici e ottici. Al terziario sono invece collegati il servizio bancario e l’attività radiotelevisiva. Sono presenti sul posto la casa di riposo e la biblioteca, mentre le strutture scolastiche garantiscono soltanto l’istruzione obbligatoria. È dotata di una discreta capacità ricettiva. Il servizio sanitario è garantito dalla locale farmacia.

Tra le strutture burocratiche compare accanto ai servizi municipali e postali la sede della Pro Loco. L’agricoltura è praticata solo in minima parte ed è legata alla coltivazione di cereali, ortaggi, vite e frutteti. Si svolge anche l’attività zootecnica specializzata nell’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico più sviluppato è quello industriale con i comparti tessile, del legno, metalmeccanico, edile, per la produzione di mobili e di strumenti fotografici e ottici. Al terziario sono invece collegati il servizio bancario e l’attività radiotelevisiva. Sono presenti sul posto la casa di riposo e la biblioteca, mentre le strutture scolastiche garantiscono soltanto l’istruzione obbligatoria. È dotata di una discreta capacità ricettiva. Il servizio sanitario è garantito dalla locale farmacia.

Relazioni

è una frequentata meta di villeggiatura estiva e invernale che conta anche su vivaci iniziative di tipo ricreativo come la “giornata nazionale delle Pro Loco”, nel mese di luglio, dedicata ai più piccoli, la “tavola nel feltrino: il fagiolo”, una manifestazione che si svolge a settembre dedicata allo sviluppo del fagiolo locale con attività culturali e gastronomiche. I Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si festeggiano il 29 giugno , con una fiera, una gara ciclistica regionale, luna park e musica.

è una frequentata meta di villeggiatura estiva e invernale che conta anche su vivaci iniziative di tipo ricreativo come la “giornata nazionale delle Pro Loco”, nel mese di luglio, dedicata ai più piccoli, la “tavola nel feltrino: il fagiolo”, una manifestazione che si svolge a settembre dedicata allo sviluppo del fagiolo locale con attività culturali e gastronomiche. I Patroni, i Santi Pietro e Paolo, si festeggiano il 29 giugno , con una fiera, una gara ciclistica regionale, luna park e musica.

Località

Arina, Barbetta, Campigotti, Chiappini, Chioè, Cies, Col Vigne, Correntini, Costa, Furianoi, Geronemoni, Gobbi, Gorna, Lago del Senaiga, Lilli, Moggi, Oltra, Pezzè, Pian del Vescovo, Piei, Rugna, San Donato, Sereni, Toffoli, Valnuvola, Zavena

Arina, Barbetta, Campigotti, Chiappini, Chioè, Cies, Col Vigne, Correntini, Costa, Furianoi, Geronemoni, Gobbi, Gorna, Lago del Senaiga, Lilli, Moggi, Oltra, Pezzè, Pian del Vescovo, Piei, Rugna, San Donato, Sereni, Toffoli, Valnuvola, Zavena

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lamon rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.