Descrizione

“Comune sparso” con sede in Lama. Di origine relativamente recente, accanto all’agricoltura e a modeste iniziative industriali ha sviluppato il turismo. I lamesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale e nelle località Barigazzo, Borra, La Santona, Mocogno e Montecenere, oltre che in numerosissime case sparse. Il territorio, classificato di montagna, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è situato in posizione panoramica; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo aureo, un castello rosso, fiancheggiato da una torre, dalla cui cima fuoriescono fiamme. Il tutto è posto su un monte in cui tre laghetti ingrandiscono scendendo verso la punta dello scudo.

“Comune sparso” con sede in Lama. Di origine relativamente recente, accanto all’agricoltura e a modeste iniziative industriali ha sviluppato il turismo. I lamesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale e nelle località Barigazzo, Borra, La Santona, Mocogno e Montecenere, oltre che in numerosissime case sparse. Il territorio, classificato di montagna, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, è situato in posizione panoramica; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, su sfondo aureo, un castello rosso, fiancheggiato da una torre, dalla cui cima fuoriescono fiamme. Il tutto è posto su un monte in cui tre laghetti ingrandiscono scendendo verso la punta dello scudo.

Storia

La prima parte del toponimo deriva dall’omonimo termine latino, avente il significato di ‘piano acquitrinoso, pantano, palude, stagno’; la seconda va probabilmente riportata al personale latino MOCCONIUS, di origine celtica. Sorta, verso la metà del XVI secolo, su un pianoro, dove fin dal Trecento si teneva una fiera molto importante, si sviluppò rapidamente grazie alla sua posizione geografica, all’incrocio delle strade che univano le valli dei torrenti Scoltenna e Rossenna al medio e all’alto Frignano. Nel XVIII secolo, l’apertura di altre vie, come la Vandelli, fatta costruire dal duca Francesco III, e la Giardini, che collega Modena con la Toscana, ne agevolò l’ulteriore crescita, facendo aumentare il movimento dei viaggiatori e delle merci e dando grande impulso alle attività artigianali e commerciali. Il capoluogo comunale, più volte saccheggiato dalle truppe che transitarono lungo queste strade durante le campagne napoleoniche, acquistò via via un’importanza sempre maggiore rispetto al vicino comune di Mocogno, da cui dipese fino all’annessione al Regno d’Italia, quando assunse l’odierno ruolo. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa parrocchiale di Mocogno, in cui si possono ammirare pregevoli dipinti tre-quattrocenteschi; i resti di una torre facente parte del sistema difensivo del vicino castello di Montecuccolo, e il cosiddetto “ponte del diavolo”, a Montecenere. Interessanti sono anche i “metati” di Carvegiumine, piccole costruzioni, del XV e XVI secolo, utilizzate per l’essiccazione delle castagne.

La prima parte del toponimo deriva dall’omonimo termine latino, avente il significato di ‘piano acquitrinoso, pantano, palude, stagno’; la seconda va probabilmente riportata al personale latino MOCCONIUS, di origine celtica. Sorta, verso la metà del XVI secolo, su un pianoro, dove fin dal Trecento si teneva una fiera molto importante, si sviluppò rapidamente grazie alla sua posizione geografica, all’incrocio delle strade che univano le valli dei torrenti Scoltenna e Rossenna al medio e all’alto Frignano. Nel XVIII secolo, l’apertura di altre vie, come la Vandelli, fatta costruire dal duca Francesco III, e la Giardini, che collega Modena con la Toscana, ne agevolò l’ulteriore crescita, facendo aumentare il movimento dei viaggiatori e delle merci e dando grande impulso alle attività artigianali e commerciali. Il capoluogo comunale, più volte saccheggiato dalle truppe che transitarono lungo queste strade durante le campagne napoleoniche, acquistò via via un’importanza sempre maggiore rispetto al vicino comune di Mocogno, da cui dipese fino all’annessione al Regno d’Italia, quando assunse l’odierno ruolo. Del patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa parrocchiale di Mocogno, in cui si possono ammirare pregevoli dipinti tre-quattrocenteschi; i resti di una torre facente parte del sistema difensivo del vicino castello di Montecuccolo, e il cosiddetto “ponte del diavolo”, a Montecenere. Interessanti sono anche i “metati” di Carvegiumine, piccole costruzioni, del XV e XVI secolo, utilizzate per l’essiccazione delle castagne.

Economia

Non è sede di particolari strutture burocratiche, ospitando unicamente la stazione dei carabinieri e i consueti uffici municipali e postali. Si producono cereali, frumento, foraggi, uva e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti lattiero-caseario, metalmeccanico, tessile e della fabbricazione di mobili. È presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non dispone di strutture sociali di rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Buona è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono un’ampia possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Non è sede di particolari strutture burocratiche, ospitando unicamente la stazione dei carabinieri e i consueti uffici municipali e postali. Si producono cereali, frumento, foraggi, uva e altra frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti lattiero-caseario, metalmeccanico, tessile e della fabbricazione di mobili. È presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non dispone di strutture sociali di rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Buona è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono un’ampia possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di villeggiatura, inserita negli itinerari dell’agriturismo modenese, registra un consistente movimento di visitatori, cui offre la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo della tranquillità del posto e delle bellezze dell’ambiente naturale e praticando gli sport invernali, in particolare lo sci, compreso quello di fondo. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie allo sviluppo dell’indotto turistico, che consente un buon assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti localmente. Tra gli eventi ricorrenti vanno citate: la sagra dei Santi Pietro e Paolo, a giugno; la festa della birra e della trebbiatura e quella degli alpini, a luglio; la festa dei lamponi, ad agosto; la fiera di ferragosto; la festa di Halloween, a novembre. Il Patrono, Sant’Antonio, si festeggia il 13 giugno.

Meta di villeggiatura, inserita negli itinerari dell’agriturismo modenese, registra un consistente movimento di visitatori, cui offre la possibilità di trascorrervi rilassanti soggiorni, godendo della tranquillità del posto e delle bellezze dell’ambiente naturale e praticando gli sport invernali, in particolare lo sci, compreso quello di fondo. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie allo sviluppo dell’indotto turistico, che consente un buon assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti molto intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti localmente. Tra gli eventi ricorrenti vanno citate: la sagra dei Santi Pietro e Paolo, a giugno; la festa della birra e della trebbiatura e quella degli alpini, a luglio; la festa dei lamponi, ad agosto; la fiera di ferragosto; la festa di Halloween, a novembre. Il Patrono, Sant’Antonio, si festeggia il 13 giugno.

Località

Barigazzo, Borra, Ca' Orsino, Cadignano, Casa Malgari, Casine, Castello, Cavergiumine, Cornia, La Ca', La Santona, La Villa, Lama, Libbra, Mocogno, Montecenere, Montecerreto, Pian della Valle, Piane di Mocogno, Pianorso, Roncole, Sassostomo, Vaglio, Valdalbero

Barigazzo, Borra, Ca' Orsino, Cadignano, Casa Malgari, Casine, Castello, Cavergiumine, Cornia, La Ca', La Santona, La Villa, Lama, Libbra, Mocogno, Montecenere, Montecerreto, Pian della Valle, Piane di Mocogno, Pianorso, Roncole, Sassostomo, Vaglio, Valdalbero

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Lama Mocogno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.