Descrizione

Centro collinare di antica origine, le cui principali risorse economiche sono costituite dalle attività agricole e silvo-pastorali. Gli itrani, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, vivono concentrati prevalentemente nel capoluogo comunale, che sta attraversando una fase di forte espansione edilizia; solo una piccola percentuale di essi risiede in case sparse e nel minuscolo aggregato urbano che circonda lo scalo ferroviario. L'abitato, attraversato dalla strada statale Appia, è posto in una gola; dai monti che lo sovrastano discendono una miriade di piccoli torrenti che favoriscono la crescita di una vegetazione ricca di tutti i toni del verde, da quello cupo delle querce e degli abeti a quello brillante ed argenteo dei carrubi e degli olivi; il nucleo più antico si inerpica a spirali e gradoni lungo le pendici di un colle, culminando con il castello dall'inconfondibile profilo merlato. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, sono raffigurati un serpente d'argento attorcigliato e la testa di un mastino con un collare d'argento. Nello stemma utilizzato dal comune compare, sotto lo scudo, un nastro bifido con la leggenda SIGNUM SALUTIS-FIDELITAS.

Centro collinare di antica origine, le cui principali risorse economiche sono costituite dalle attività agricole e silvo-pastorali. Gli itrani, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, vivono concentrati prevalentemente nel capoluogo comunale, che sta attraversando una fase di forte espansione edilizia; solo una piccola percentuale di essi risiede in case sparse e nel minuscolo aggregato urbano che circonda lo scalo ferroviario. L'abitato, attraversato dalla strada statale Appia, è posto in una gola; dai monti che lo sovrastano discendono una miriade di piccoli torrenti che favoriscono la crescita di una vegetazione ricca di tutti i toni del verde, da quello cupo delle querce e degli abeti a quello brillante ed argenteo dei carrubi e degli olivi; il nucleo più antico si inerpica a spirali e gradoni lungo le pendici di un colle, culminando con il castello dall'inconfondibile profilo merlato. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, sono raffigurati un serpente d'argento attorcigliato e la testa di un mastino con un collare d'argento. Nello stemma utilizzato dal comune compare, sotto lo scudo, un nastro bifido con la leggenda SIGNUM SALUTIS-FIDELITAS.

Storia

Sorta in epoca romana come stazione di posta lungo la via Appia, crebbe all'epoca dell'impero e decadde con esso. Nel Medioevo fu ducato autonomo sotto il conte Leone d'Itri, quindi fu inglobata in quello di Gaeta e in seguito ceduta ai Dell'Aquila, conti di Fondi. Nel 1346 Nicolò I Caetani vi sconfisse l'esercito di Giovanna I d'Angiò, regina di Napoli, e nel 1503 Consalvo di Cordova vi riportò la vittoria sui francesi del duca di Nemours. Durante le guerre napoleoniche fu teatro dell'accanita resistenza antifrancese di fra' Diavolo e, di lì a poco, del canto del cigno delle truppe borboniche, all'epoca dell'unità d'Italia. Nel corso della seconda guerra mondiale, essendo posta sulle retrovie della linea Gustav, fu rasa al suolo dagli alleati. Il toponimo, citato nel Catalogus Baronum (1150-1168), ha un'etimologia oscura: secondo alcuni deriva dal termine latino ITER, ‘viaggio', secondo altri si riferisce al culto del dio Mitra; un'altra ipotesi lo fa derivare, per assonanza, dallo zoonimo dialettale meridionale che indica la ‘lontra'. Nonostante i bombardamenti del secondo conflitto mondiale conserva pregevoli opere architettoniche, come il suggestivo castello (secoli XI-XIII), provvisto di un poderoso maschio circolare, la parrocchiale di Sant'Angelo, in stile romanico-gotico, e il campanile della scomparsa chiesa di Santa Maria Maggiore (XIII secolo).

Sorta in epoca romana come stazione di posta lungo la via Appia, crebbe all'epoca dell'impero e decadde con esso. Nel Medioevo fu ducato autonomo sotto il conte Leone d'Itri, quindi fu inglobata in quello di Gaeta e in seguito ceduta ai Dell'Aquila, conti di Fondi. Nel 1346 Nicolò I <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CAETANI'>Caetani</a> vi sconfisse l'esercito di Giovanna I <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DANGIO'>d'Angiò</a>, regina di Napoli, e nel 1503 Consalvo di Cordova vi riportò la vittoria sui francesi del duca di Nemours. Durante le guerre napoleoniche fu teatro dell'accanita resistenza antifrancese di fra' Diavolo e, di lì a poco, del canto del cigno delle truppe <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORBONICHE'>borboniche</a>, all'epoca dell'unità d'Italia. Nel corso della seconda guerra mondiale, essendo posta sulle retrovie della linea Gustav, fu rasa al suolo dagli alleati. Il toponimo, citato nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> (1150-1168), ha un'etimologia oscura: secondo alcuni deriva dal termine latino ITER, ‘viaggio', secondo altri si riferisce al culto del dio Mitra; un'altra ipotesi lo fa derivare, per assonanza, dallo zoonimo dialettale meridionale che indica la ‘lontra'. Nonostante i bombardamenti del secondo conflitto mondiale conserva pregevoli opere architettoniche, come il suggestivo castello (secoli XI-XIII), provvisto di un poderoso maschio circolare, la parrocchiale di Sant'Angelo, in stile romanico-gotico, e il campanile della scomparsa chiesa di Santa Maria Maggiore (XIII secolo).

Economia

Sul territorio comunale si praticano la silvicoltura, l'allevamento di ovini e la coltivazione di cereali, olive e vite –olive nere e formaggi sono i tipici ingredienti della gastronomia locale–; un discreto numero di aziende industriali opera nei comparti agro-alimentare, delle confezioni, dei materiali da costruzione, dell'elettronica, del legno e dell'edilizia; il terziario include anche i servizi privati più qualificati, come quelli bancari, mentre la dotazione di infrastrutture e servizi pubblici comprende, oltre agli ordinari uffici municipali e postali e a una stazione dei carabinieri, le scuole dell'obbligo, una biblioteca comunale e una casa di riposo. L'apparato ricettivo include ristoranti e strutture per il soggiorno; la centrale operativa di continuità assistenziale di Formia, la farmacia, un poliambulatorio, un consultorio e un centro di salute mentale per l'infanzia provvedono all'assistenza sanitaria.

Sul territorio comunale si praticano la silvicoltura, l'allevamento di ovini e la coltivazione di cereali, olive e vite –olive nere e formaggi sono i tipici ingredienti della gastronomia locale–; un discreto numero di aziende industriali opera nei comparti agro-alimentare, delle confezioni, dei materiali da costruzione, dell'elettronica, del legno e dell'edilizia; il terziario include anche i servizi privati più qualificati, come quelli bancari, mentre la dotazione di infrastrutture e servizi pubblici comprende, oltre agli ordinari uffici municipali e postali e a una stazione dei carabinieri, le scuole dell'obbligo, una biblioteca comunale e una casa di riposo. L'apparato ricettivo include ristoranti e strutture per il soggiorno; la centrale operativa di continuità assistenziale di Formia, la farmacia, un poliambulatorio, un consultorio e un centro di salute mentale per l'infanzia provvedono all'assistenza sanitaria.

Relazioni

Offre agli escursionisti e agli amanti della natura in generale la possibilità di effettuare belle e rilassanti passeggiate nel verde. Tra le numerose manifestazioni tradizionali si segnalano: la “Zampognata” (1 gennaio), concerto di antichi strumenti dei pastori (zampogne e pifferi) con il quale si celebra l'inizio del nuovo anno; il pellegrinaggio al santuario della Madonna della Civita e l'”Abbraccio degli anziani” (20 maggio), con i quali viene ricordata la felice conclusione dell'antica rivalità tra Itri e la vicina Campodimele per il possesso di un dipinto della Madonna; l'Infiorata del Corpus Domini, per la quale vengono allestite profumate scenografie floreali. Alle olive, tipico prodotto locale, è dedicata la sagra gastronomica che si svolge il sabato e la domenica precedenti il ferragosto. La Patrona, la Madonna della Civita, si festeggia il 21 luglio. Ha dato i natali al beato Paolo Burali (1511-1578) e a Michele Pezza, detto fra' Diavolo (1711-1806).

Offre agli escursionisti e agli amanti della natura in generale la possibilità di effettuare belle e rilassanti passeggiate nel verde. Tra le numerose manifestazioni tradizionali si segnalano: la “Zampognata” (1 gennaio), concerto di antichi strumenti dei pastori (zampogne e pifferi) con il quale si celebra l'inizio del nuovo anno; il pellegrinaggio al santuario della Madonna della Civita e l'”Abbraccio degli anziani” (20 maggio), con i quali viene ricordata la felice conclusione dell'antica rivalità tra Itri e la vicina Campodimele per il possesso di un dipinto della Madonna; l'Infiorata del Corpus Domini, per la quale vengono allestite profumate scenografie floreali. Alle olive, tipico prodotto locale, è dedicata la sagra gastronomica che si svolge il sabato e la domenica precedenti il ferragosto. La Patrona, la Madonna della Civita, si festeggia il 21 luglio. Ha dato i natali al beato Paolo Burali (1511-1578) e a Michele Pezza, detto fra' Diavolo (1711-1806).

Località

Cerquito-Monte Ginestra, Licciano, San Nicola-Valle del Liri, Santuario Madonna della Civita, Stazione di Itri

Cerquito-Monte Ginestra, Licciano, San Nicola-Valle del Liri, Santuario Madonna della Civita, Stazione di Itri

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Itri rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.