Descrizione

Comune di pianura, di probabile origine medievale, che fonda la propria economia prevalentemente sulle attività agricole. Gli issesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, si distribuiscono quasi equamente nel capoluogo comunale e nella località Sola (contigua a quella omonima del comune di Fara Olivana con Sola), oltre che nella località Cascina Farabone e in poche case sparse. Lambito dal fiume Serio, il territorio comunale ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti (non superano i dieci metri). Conseguentemente l'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Comune di pianura, di probabile origine medievale, che fonda la propria economia prevalentemente sulle attività agricole. Gli issesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, si distribuiscono quasi equamente nel capoluogo comunale e nella località Sola (contigua a quella omonima del comune di Fara Olivana con Sola), oltre che nella località Cascina Farabone e in poche case sparse. Lambito dal fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SERIO'>Serio</a>, il territorio comunale ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti (non superano i dieci metri). Conseguentemente l'abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Dai resti di un castello di epoca medievale (muri e merli ghibellini), dipendente da Covo, si ipotizza che fosse parte di una linea difensiva posta lungo il confine bergamasco: ancora si conserva il fossato che cingeva il borgo. Per la sua posizione orografica, si ritiene che il toponimo sia da ricondurre alla voce dialettale lombarda "lisc, liss", con significato di 'liscio', in cui la lettera "l" viene interpretata come articolo e quindi è andata persa; meno probabile appare la derivazione dal personale latino ICCIUS o LICCIUS. Secondo una terza ipotesi il nome deriverebbe da quello del canale Isio, presente sul territorio. Poco rilevanti risultano gli avvenimenti del luogo. Si ricorda solo un episodio (forse leggendario): vi avrebbe sostato Napoleone Bonaparte, nel corso della prima campagna d'Italia. Dal punto di vista ecclesiastico, dipende dalla parrocchia di Barbata, non avendone una propria. La più rilevante testimonianza storico-artistica è l'oratorio di Sant'Andrea, del Seicento ma ristrutturato nel corso del XVIII secolo: fu donato dalla famiglia Zucoli verso gli anni Trenta del XX secolo; della stessa famiglia resta il neoclassico palazzo, che risale alla prima metà del XIX secolo.

Dai resti di un castello di epoca medievale (muri e merli ghibellini), dipendente da Covo, si ipotizza che fosse parte di una linea difensiva posta lungo il confine bergamasco: ancora si conserva il fossato che cingeva il borgo. Per la sua posizione orografica, si ritiene che il toponimo sia da ricondurre alla voce dialettale lombarda "lisc, liss", con significato di 'liscio', in cui la lettera "l" viene interpretata come articolo e quindi è andata persa; meno probabile appare la derivazione dal personale latino ICCIUS o LICCIUS. Secondo una terza ipotesi il nome deriverebbe da quello del canale Isio, presente sul territorio. Poco rilevanti risultano gli avvenimenti del luogo. Si ricorda solo un episodio (forse leggendario): vi avrebbe sostato Napoleone Bonaparte, nel corso della prima campagna d'Italia. Dal punto di vista ecclesiastico, dipende dalla parrocchia di Barbata, non avendone una propria. La più rilevante testimonianza storico-artistica è l'oratorio di Sant'Andrea, del Seicento ma ristrutturato nel corso del XVIII secolo: fu donato dalla famiglia Zucoli verso gli anni Trenta del XX secolo; della stessa famiglia resta il neoclassico palazzo, che risale alla prima metà del XIX secolo.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali: per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, sono affidate, all'occorrenza, al sindaco le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. Le principali fonti di reddito sono da ricercare nel settore primario: l'agricoltura, che garantisce le produzioni di cereali e foraggi, e l'allevamento di bovini (da carne e da latte), suini e avicoli. Non si può parlare di un vero e sviluppato settore secondario: perlopiù le imprese esistenti sono a carattere artigianale; operano nei comparti meccanico e della lavorazione del legno. Per il terziario non si registrano attività degne di particolare interesse, se si escludono quelle della piccola rete distributiva: mancano i servizi più qualificati, che caratterizzano economie più dinamiche, come quello bancario, la consulenza informatica, le assicurazioni e i fondi pensione; non c'è da aspettarsi altro, del resto, in una realtà dalla consistenza demografica così esigua. Non sono presenti neppure mezzi per la diffusione della cultura e dell'informazione, come testate giornalistiche ed emittenti radio-televisive, e mancano strutture sociali di rilievo, quali asili nido e case di riposo. Sono assenti anche le scuole, per cui anche la popolazione più giovane è costretta ad un quotidiano pendolarismo, per poter accedere all'istruzione obbligatoria. La ristorazione è assicurata, mentre mancano esercizi per il soggiorno.

Ospita i consueti uffici municipali e postali: per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, sono affidate, all'occorrenza, al sindaco le funzioni di autorità di pubblica sicurezza. Le principali fonti di reddito sono da ricercare nel settore primario: l'agricoltura, che garantisce le produzioni di cereali e foraggi, e l'allevamento di bovini (da carne e da latte), suini e avicoli. Non si può parlare di un vero e sviluppato settore secondario: perlopiù le imprese esistenti sono a carattere artigianale; operano nei comparti meccanico e della lavorazione del legno. Per il terziario non si registrano attività degne di particolare interesse, se si escludono quelle della piccola rete distributiva: mancano i servizi più qualificati, che caratterizzano economie più dinamiche, come quello bancario, la consulenza informatica, le assicurazioni e i fondi pensione; non c'è da aspettarsi altro, del resto, in una realtà dalla consistenza demografica così esigua. Non sono presenti neppure mezzi per la diffusione della cultura e dell'informazione, come testate giornalistiche ed emittenti radio-televisive, e mancano strutture sociali di rilievo, quali asili nido e case di riposo. Sono assenti anche le scuole, per cui anche la popolazione più giovane è costretta ad un quotidiano pendolarismo, per poter accedere all'istruzione obbligatoria. La ristorazione è assicurata, mentre mancano esercizi per il soggiorno.

Relazioni

Non può essere considerata meta di lavoro, mentre il suo territorio riesce ad attirare soprattutto gli amanti della caccia, richiamati dalle lepri che numerose popolano le sue campagne; proprio la lepre in salmì è uno dei piatti più apprezzati del luogo, conosciuto non solo nella bergamasca. Fra gli eventi ricorrenti è la festa dello sport, che si tiene in luglio. I rapporti più frequenti con i centri vicini sono, insomma, più che altro quelli determinati dall'esigenza di accedere a strutture e servizi mancanti sul posto. Alquanto elevato risulta, conseguentemente, il numero dei pendolari. La festa del Patrono, Sant'Andrea, che è la più importante, si celebra la prima domenica di novembre; è denominata anche sagra di "rae", dal nome dialettale delle rape, che in quel mese, in passato, venivano raccolte. Nonostante la modesta dimensione demografica, il comune rivela una chiara tendenza alla crescita: lo dimostra il fatto che siano positivi non solo il saldo demografico tra gli ultimi due censimenti generali della popolazione, del 1991 e del 1981, ma anche quello del movimento naturale e quello tra immigrati ed emigrati; lo confermano l'ulteriore tendenza alla crescita demografica.

Non può essere considerata meta di lavoro, mentre il suo territorio riesce ad attirare soprattutto gli amanti della caccia, richiamati dalle lepri che numerose popolano le sue campagne; proprio la lepre in salmì è uno dei piatti più apprezzati del luogo, conosciuto non solo nella bergamasca. Fra gli eventi ricorrenti è la festa dello sport, che si tiene in luglio. I rapporti più frequenti con i centri vicini sono, insomma, più che altro quelli determinati dall'esigenza di accedere a strutture e servizi mancanti sul posto. Alquanto elevato risulta, conseguentemente, il numero dei pendolari. La festa del Patrono, Sant'Andrea, che è la più importante, si celebra la prima domenica di novembre; è denominata anche sagra di "rae", dal nome dialettale delle rape, che in quel mese, in passato, venivano raccolte. Nonostante la modesta dimensione demografica, il comune rivela una chiara tendenza alla crescita: lo dimostra il fatto che siano positivi non solo il saldo demografico tra gli ultimi due censimenti generali della popolazione, del 1991 e del 1981, ma anche quello del movimento naturale e quello tra immigrati ed emigrati; lo confermano l'ulteriore tendenza alla crescita demografica.

Località

Cascina Farabona, Sola

Cascina Farabona, Sola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Isso rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.