Comune di Grosio: storia, economia, news e indirizzi utili

Descrizione

Centro di montagna, dalle origini antiche, con un'economia basata sulle tradizionali attività agricole ma in forte sviluppo anche nei settori del commercio, dei servizi e dell'industria, in particolare nel comparto dell'edilizia. La comunità dei grosini, caratterizzata da un indice di vecchiaia inferiore alla media, è distribuita, oltre che nel capoluogo comunale, in numerose altre località, quali: Tiolo, Carlot, Case di Dentro, Ortesedo, Somtiolo, Tognat. Solcato dal torrente Roasco, immerso in una natura dalle caratteristiche tipicamente alpestri, il territorio presenta un profilo molto vario dal punto di vista orografico, date le forti differenze di altitudine tra una zona e l'altra. Il centro urbano è caratterizzato da una forte espansione edilizia, che sta modificando il volto dell'abitato. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura una croce rossa in campo argenteo su cui spiccano, in nero, le prime quattro lettere del toponimo.

Storia

Ha certamente origine preistorica come testimoniano le incisioni rupestri della "Rupe Magna". Poco utili sono invece le testimonianze risalenti all'epoca romana quando esso entrò a far parte del "municipium" di "Comum". Nato quale fortificazione sul dosso montuoso alla confluenza tra le valli dei fiumi Roasco e Adda, l'insediamento è citato per la prima volta in un documento del 1056, nel quale una certa Giovanna di fu Stefano è indicata originaria di "Grause superiore". L'etimologia di esso è da farsi risalire alla voce comasca "cros", derivante dal latino medievale "crosa", nell'accezione di "anfratto", "via infossata". Le prime notizie risalgono al periodo medievale, quando la famiglia Venosta, originaria dell'Alto Adige, divenne feudataria di Grosio e Grosotto e costruì i due castelli, il "Vecchio" e il "Nuovo". Il Castello Vecchio fu edificato nei secoli X-XI ed è noto anche come castello di San Faustino per la presenza di una cappella dedicata a questo insieme a San Giovita. Nel momento di massimo fulgore, a seguito esplicita richiesta dei Visconti, fu eretto dai Venosta anche il Castello Nuovo, nella seconda metà del '300, in cambio della concessione di fregiarsi del cognome divenendo Visconti Venosta. Entrambi i castelli furono smantellati nel XVI secolo su ordine dei grigioni, subentrati ai Visconti nel dominio della Valtellina. Oltre ai ruderi dei due castelli meritano di essere menzionati anche la chiesa parrocchiale di San Giorgio, con affreschi del '400 e del '500, il palazzo Visconti Venosta, che può definirsi una vera casa-museo e la chiesa di San Giuseppe.

Economia

Le tradizionali attività agricole, che costituiscono una delle principali fonti di reddito, comprendono la coltivazione di cereali, ortaggi, foraggio e frutta, mentre l'allevamento è molto sviluppato in tutti i settori, compreso quello equino. Molto rilevante anche il settore industriale, che va dal ramo dell'edilizia e della falegnameria alla produzione di imballaggi in legno, al ramo tessile, alla fabbricazione di mobili, alla produzione e distribuzione di energia elettrica. In forte sviluppo anche il settore terziario. Sono presenti sul territorio sia gli sportelli bancari che alcune strutture ricettive. Gli istituti scolastici consentono l'istruzione completa dalla scuola materna fino agli studi secondari di secondo grado, grazie alla presenza di istituti professionali alberghieri e di licei. Piuttosto attivo anche il settore culturale, con una biblioteca e due musei: il museo di archeologia ed il museo di etnografia e antropologia. Le strutture sanitarie presenti sul luogo offrono invece solo il servizio farmaceutico.

Relazioni

Grazie alla vicinanza del Parco Nazionale dello Stelvio e con il Parco delle Incisioni Rupestri, con reperti risalenti al Neolitico, il centro è meta di un discreto turismo, mentre è maggiore l'entità dell'afflusso causato da motivi di lavoro. Particolarmente intensi gli scambi con i centri vicini, causati essenzialmente dalla presenza di scuole e di attività produttive, e dai vivaci scambi commerciali. La popolazione, comunque, ha conosciuto e conosce fenomeni di emigrazione, sia definitiva che stagionale, verso la vicina Svizzera. Ricco il calendario delle manifestazioni fieristiche, di bestiame ed articoli vari: il 4 e 5 febbraio si tiene la Fiera di S. Faustino, il 19 e 20 marzo la Fiera di S. Giuseppe, l'11 e 12 settembre la fiera di settembre, ed il 10 ottobre la fiera di ottobre. Il Patrono è S. Giuseppe, festeggiato il 19 marzo.

Località

Carlot, Case di Dentro, Cima Viola, Laghi, Monte Serottini, Somtiolo, Tiolo, Tognat

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Grosio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

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