Descrizione

Comune di pianura, di antica origine, la cui economia è basata tanto sulle attività agricole quanto su quelle industriali. I gravellonesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente alto rispetto ai valori medi e risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, che fa registrare una buona espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche la località di Barbavara, presenta un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e questa caratteristica orografica si riflette sul centro abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è a sfondo argenteo e raffigura una torre rossa sormontata da un'aquila nera con le ali in volo spiegato.

Comune di pianura, di antica origine, la cui economia è basata tanto sulle attività agricole quanto su quelle industriali. I gravellonesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente alto rispetto ai valori medi e risiedono per la maggior parte nel capoluogo comunale, che fa registrare una buona espansione edilizia. Il territorio comunale, comprendente anche la località di Barbavara, presenta un profilo regolare, con minime variazioni altimetriche, e questa caratteristica orografica si riflette sul centro abitato, che presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è a sfondo argenteo e raffigura una torre rossa sormontata da un'aquila nera con le ali in volo spiegato.

Storia

I primi insediamenti nella zona, stando al rinvenimento di vari reperti archeologici, sembrerebbero risalire alla tarda età del bronzo; più sicura è invece la presenza romana, testimoniata, tra l'altro, dalla scoperta di due sarcofagi e dal fatto che qui, secondo la tradizione locale, avrebbe sostato il cartaginese Annibale prima dello scontro con Scipione nella famosa battaglia sul fiume Ticino. Non è chiaro se il toponimo vada riportato agli etruschi, per via del suffisso "ona", o al termine "grava", inteso nel senso di greto alluvionale. Citato come "Gravalona" in un documento della seconda metà del X secolo, fece parte nell'alto Medioevo del comitato di Bulgaria, passando in seguito tra i possedimenti del conte di Milano, Manfredo, e dei suoi discendenti. Già feudo dei conti Barbavara, per investitura dell'imperatore d'Austria Massimiliano, fu luogo conteso durante l'età comunale da novaresi e milanesi. Altri feudatari del borgo furono i conti Cavallazzi e i Tornielli. Per il X secolo è attestata l'esistenza di un castello di proprietà dei Barbavara: l'edificio, distrutto dai Berengari, fu nuovamente raso al suolo dai Visconti intorno alla metà del XIV secolo. Dal punto di vista monumentale, oltre a ciò che resta dell'antico castello con il suo stupendo parco e ad un edificio recante alcuni medaglioni in terracotta raffiguranti artisti famosi, come Dante Alighieri, Ludovico Ariosto e Michelangelo, degne di nota sono la chiesa parrocchiale, dedicata alla Beata Vergine Assunta ed edificata nel XVIII secolo sul luogo dove nel Seicento sorgeva una chiesa intitolata a San Faustino, la seicentesca chiesa della Madonna di San Zeno e quella, sempre del 1600, di Sant'Eustachio, in località Barbavara.

I primi insediamenti nella zona, stando al rinvenimento di vari reperti archeologici, sembrerebbero risalire alla tarda età del bronzo; più sicura è invece la presenza romana, testimoniata, tra l'altro, dalla scoperta di due sarcofagi e dal fatto che qui, secondo la tradizione locale, avrebbe sostato il cartaginese Annibale prima dello scontro con Scipione nella famosa battaglia sul fiume Ticino. Non è chiaro se il toponimo vada riportato agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a>, per via del suffisso "ona", o al termine "grava", inteso nel senso di greto alluvionale. Citato come "Gravalona" in un documento della seconda metà del X secolo, fece parte nell'alto Medioevo del comitato di Bulgaria, passando in seguito tra i possedimenti del conte di Milano, Manfredo, e dei suoi discendenti. Già feudo dei conti Barbavara, per investitura dell'imperatore d'Austria Massimiliano, fu luogo conteso durante l'età comunale da novaresi e milanesi. Altri feudatari del borgo furono i conti Cavallazzi e i Tornielli. Per il X secolo è attestata l'esistenza di un castello di proprietà dei Barbavara: l'edificio, distrutto dai Berengari, fu nuovamente raso al suolo dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> intorno alla metà del XIV secolo. Dal punto di vista monumentale, oltre a ciò che resta dell'antico castello con il suo stupendo parco e ad un edificio recante alcuni medaglioni in terracotta raffiguranti artisti famosi, come Dante Alighieri, Ludovico Ariosto e Michelangelo, degne di nota sono la chiesa parrocchiale, dedicata alla Beata Vergine Assunta ed edificata nel XVIII secolo sul luogo dove nel Seicento sorgeva una chiesa intitolata a San Faustino, la seicentesca chiesa della Madonna di San Zeno e quella, sempre del 1600, di Sant'Eustachio, in località Barbavara.

Economia

Oltre agli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, si segnala una stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura, che dà buoni risultati grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano essenzialmente cereali ed ortaggi; è praticato anche l'allevamento di bovini. Lo sviluppo industriale ha interessato soprattutto il comparto tessile, che conta aziende di media grandezza con livelli occupazionali abbastanza importanti, e quello calzaturiero, sviluppatosi soprattutto grazie alla vicinanza a Vigevano, famosa capitale della calzatura; non mancano tuttavia modeste attività nei comparti edile e del legno. Il terziario si compone della rete distributiva e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai poco sviluppati servizi forniti dalla pubblica amministrazione e a quelli relativi all'istruzione primaria, figura l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non dispone di strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per un asilo nido. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare solamente le scuole materne ed elementari e manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno e modesta è anche la dotazione di strutture sanitarie, garantendosi infatti il solo servizio farmaceutico.

Oltre agli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, si segnala una stazione dei carabinieri. Nell'economia locale l'agricoltura, che dà buoni risultati grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, conserva un ruolo importante: si coltivano essenzialmente cereali ed ortaggi; è praticato anche l'allevamento di bovini. Lo sviluppo industriale ha interessato soprattutto il comparto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, che conta aziende di media grandezza con livelli occupazionali abbastanza importanti, e quello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CALZATURIERO'>calzaturiero</a>, sviluppatosi soprattutto grazie alla vicinanza a Vigevano, famosa capitale della calzatura; non mancano tuttavia modeste attività nei comparti edile e del legno. Il terziario si compone della rete distributiva e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi, accanto ai poco sviluppati servizi forniti dalla pubblica amministrazione e a quelli relativi all'istruzione primaria, figura l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Non dispone di strutture sociali di rilievo, fatta eccezione per un asilo nido. Le strutture scolastiche esistenti permettono di frequentare solamente le scuole materne ed elementari e manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive non consentono il soggiorno e modesta è anche la dotazione di strutture sanitarie, garantendosi infatti il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non rientri tra le mete turistiche più celebrate, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il vicino Parco della Valle del Ticino, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie in particolare allo sviluppo dell'industria tessile e calzaturiera, che consente di richiamare manodopera dall'esterno. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, a causa della modesta presenza di scuole e servizi, si intensificano in occasione di alcune tradizionali manifestazioni folcloristiche; tra queste meritano di essere citate la sfilata dei carri allegorici e la fiera primaverile. La festa del Patrono, San Faustino, viene celebrata la terza domenica di agosto. Dal 1988 è gemellata con Linards (Francia).

Sebbene non rientri tra le mete turistiche più celebrate, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il vicino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PARCODELLAVALLEDELTICINO'>Parco della Valle del Ticino</a>, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie in particolare allo sviluppo dell'industria tessile e calzaturiera, che consente di richiamare manodopera dall'esterno. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, a causa della modesta presenza di scuole e servizi, si intensificano in occasione di alcune tradizionali manifestazioni folcloristiche; tra queste meritano di essere citate la sfilata dei carri allegorici e la fiera primaverile. La festa del Patrono, San Faustino, viene celebrata la terza domenica di agosto. Dal 1988 è gemellata con Linards (Francia).

Località

Barbavara, Gravellona

Barbavara, Gravellona

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gravellona Lomellina rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.