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Descrizione

“Comune sparso” con sede in Molino del Pallone. Ha origine antica e un’economia che si basa sull’agricoltura e sul turismo stagionale. I granaglionesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, nell’omonima località e in quelle di Borgo Capanne, Case Forlai, Lustrola, Poggio e Ponte della Venturina, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica; il resto della popolazione è distribuito tra numerosissime case sparse e i nuclei Biagioni, Case Calistri, Case Boni, Castellina, Lucciaiola, Madognana, Orti, Randaragna, Sambucedro, Varano, Vetica e Vizzero. Il territorio, classificato di montagna, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non mostra segni di espansione edilizia, conservando un aspetto rurale; situato in posizione panoramica, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo di cielo, tre montagne verdi sulla cui cima centrale spicca un castagno verde, munito di sei frutti dorati e sormontato da una stella d’argento a cinque raggi; il tutto è poggiato su una verde pianura erbosa, solcata, in parte, da un corso d’acqua azzurro con flutti d’argento.

Storia

Abitata fin da tempi antichi, come testimoniato dalle numerose monete romane e bizantine rinvenute nella zona, ha un toponimo di origine incerta: riportato da alcuni studiosi al latino GRANUM, ‘granello’, o al nome del monte che sovrasta l’abitato, viene da altri fatto derivare dalla voce longobarda “warnen”, che significa ‘guardarsi’, o “waren”, ‘osservare, fare attenzione’, per cui alluderebbe alla presenza nel territorio di un luogo di osservazione. Le notizie relative al Medioevo vedono l’area, soggetta a Pistoia fino alla prima metà del XIII secolo, al centro di continue contese tra questa e Bologna. Posta per gli affari ecclesiastici sotto la giurisdizione della pieve di Succida, passò poi ai bolognesi, che diedero vita ad un’unica circoscrizione amministrativa, aggregandola a Succida e ad altre località vicine, tra cui Lustrola. Zona povera, con un’economia ai limiti della sussistenza e interessata, specie dal secondo dopoguerra, da una grande emigrazione, è rimasta per secoli isolata, a causa della mancanza di vie di comunicazione, conducendo una vita tranquilla, al riparo da grandi avvenimenti. Il patrimonio storico-architettonico annovera alcuni edifici di culto: la parrocchiale di San Nicolò, di cui si hanno notizie già dalla prima metà del XIII secolo; l’adiacente oratorio dello Spirito Santo; la chiesa di San Lorenzo, a Lustrola; la seicentesca chiesa di Calvigi, dedicata alla Madonna, e l’oratorio della Trinità, a Poggio Boschi.

Economia

L’agricoltura, poco favorita dalle caratteristiche del terreno, si basa sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, uva e frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di equini e avicoli. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda meccanica, sono pressoché insignificanti. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; si può però usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono una buona possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Località di villeggiatura, registra, soprattutto in estate, un buon numero di visitatori. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta quotidianamente a raggiungere le aree più industrializzate. I rapporti con i comuni vicini non sono rilevanti; a essi gli abitanti si rivolgono anche per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali vanno ricordate: la sagra del villeggiante e quella dei rivoltoni, ad agosto. Il Patrono, San Nicolò, si festeggia il 6 dicembre.

Località

Biagioni, Borgo Capanne, Burione, Casa Evangelisti, Casa Nasci, Case Boni, Case Calistri, Case Cardella, Case Ciabatta, Case Forlai, Case Poli, Casone, Castellina, La Pieve, Lazzaroni, Luccaiola, Lustrola, Madognana, Manio, Molino del Pallone, Moschini, Orti, Poggio, Poggiolo, Ponte della Venturina, Randaragna, Riofonti, Sabocchi, Sambucetro, Tideri, Valdoppio, Vetica, Vizzero

INFO
  • Popolazione 2.196
  • Lat 44° 5' 56,68'' 44.09907778
  • Long 10° 57' 35,83'' 10.95995278
  • CAP 40030
  • Prefisso 0534
  • Codice ISTAT 037029
  • Codice Catasto E135
  • Altitudine slm 493 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2577
  • Superficie 39.59 Km2
  • Densità 55,47 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 05:18
  • Tramonto 19:09
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