Descrizione
Comune rivierasco, di origine incerta, la cui economia si basa sull’agricoltura e sulla pastorizia. I gibesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce tra la località di Villarios e alcune case sparse. Il territorio, classificato di collina, comprendente l’area speciale Stagni, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 443 metri di quota. L’abitato ha la parte più antica situata in direzione del bacino artificiale di Monte Pranu, mentre le costruzioni moderne si proiettano verso sud-est, sulle colline ammantate di macchia mediterranea e ulivi secolari; il suo andamento plano-altimetrico è tipico delle zone collinari. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, argentea, si rappresenta un albero di ulivo sradicato, verde, munito di quattordici frutti neri; il secondo campo, dorato, racchiude un grappolo d’uva purpureo; nella terza partizione, a sfondo rosso, figura un cavallo d’argento che corre.
Storia
Il toponimo riflette un appellativo sardo campidanese, “gibba”, frequente nella toponomastica, ancora usato nel senso di ‘collina’ e che dovrebbe derivare dal latino GIBBA, cioè ‘gobba’. In origine tale designazione doveva alludere a un dosso, un’altura presente nel luogo. Fondata da un gruppo di berberi ribelli, confinati nel V secolo dal re Genserico, venne poi compresa nella curatoria di Sulci, del Giudicato di Cagliari. Nella seconda metà del XIII secolo, appartenne ai conti della Gherardesca ed ebbe un notevole sviluppo fino al XVI secolo, quando venne invasa dai barbareschi. Nel 1647 fece parte del marchesato di Villarios e venne concessa in feudo a Francesco Amat, i cui discendenti la tennero fino all’anno del riscatto (1839). Tra le strutture di valore storico-architettonico si segnalano: una domus de janas del 3.500 a.C., appartenente alla cultura di San Michele; del periodo romanico restano tracce di una strada e i ruderi di una villa, conosciuta come “Sa Crediedda”; infine, la chiesa di San Pietro Apostolo.
Economia
È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo e agrumi e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare, dei materiali da costruzione ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e di un istituto tecnico commerciale; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.
Relazioni
Costellata di nuraghi, rappresenta una meta interessante per gli appassionati di archeologia e speleologia. Degno di una visita è il nuraghe Meurra, un complesso molto interessante con vasto villaggio e varie tombe dei giganti. Agli amanti delle passeggiate all’aria aperta offre la possibilità di visitare il vicino lago di Monte Pranu e la spiaggia di Porto Botte (il complesso palustre, il terzo in Sardegna per vastità, con un buon habitat per fenicotteri rosa, avocette, aironi, cavalieri d’Italia, garzette, rari falchi di palude, polli Sultani e altri interessanti volatili delle zone umide). Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, fatta eccezione per la festa della Madonna del Rimedio, il 10 settembre, con processione religiosa, sfilata di costumi e di cavalieri, ballo pubblico in piazza, spettacoli folcloristici, musica tradizionale sarda e fuochi d’artificio. La festa del Patrono, San Pietro, si celebra il 29 giugno.
Località
Piscinas, Porto Botte, Stagno di Porto Botte, Villarios
- Popolazione 2.080
- Lat 39° 4' 17,14'' 39.07142778
- Long 8° 38' 10,38'' 8.63621667
- CAP 09010
- Prefisso 0781
- Codice ISTAT 107007
- Codice Catasto E022
- Altitudine slm 57 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/12 al 31/03 per 8 ore/giorno B/833 - Superficie 34.65 Km2
- Densità 60,03 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 06:17
- Tramonto 18:42