Descrizione

Centro collinare, di origine incerta, che basa la sua economia prevalentemente sulle tradizionali attività agricole. I giarratanesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio, fertile e produttivo per la ricchezza di sorgive, caratterizzato da una fitta e verdeggiante vegetazione boschiva, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato sorge incastonato tra i monti e una fiumara, con un impianto urbanistico assai particolare e ricco di fascino, che si imperla di antico nell’incomparabile scenario di scale, viuzze e case arroccate sul pendio. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una giara rossa.

Centro collinare, di origine incerta, che basa la sua economia prevalentemente sulle tradizionali attività agricole. I giarratanesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio, fertile e produttivo per la ricchezza di sorgive, caratterizzato da una fitta e verdeggiante vegetazione boschiva, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato sorge incastonato tra i monti e una fiumara, con un impianto urbanistico assai particolare e ricco di fascino, che si imperla di antico nell’incomparabile scenario di scale, viuzze e case arroccate sul pendio. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca una giara rossa.

Storia

La forma più antica del toponimo è “Ceretanum” e sembra potersi ricondurre al fitonimo “cerro”, corrispondente al siculo “Cerru”. Da escludersi, invece, l’ipotesi di un’origine araba suggerita da alcuni studiosi. È dubbia la datazione della costituzione del primo nucleo urbano nella zona; alcuni rinvenimenti di reperti archeologici di epoca romana fanno supporre che essa sia stata abitata sin dall’antichità. Durante il periodo della dominazione normanna, il feudo fu amministrato da Goffredo il Normanno, figlio del conte Ruggero. L’imperatore Arrigo VI, nel 1195, donò il casale a Rinaldo Acquaviva. In seguito passò sotto la giurisdizione di Gualtieri di Caltagirone, di Giovanni Lentini e di Nicolò Lanza. Dal 1454 al 1812 fu proprietà dei principi di Fitalia. Nell’anno 1693, l’intero abitato fu distrutto da un violento terremoto, la ricostruzione avvenne più a sud rispetto all’originario insediamento. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati meritano di essere segnalate: la chiesa madre, dedicata a San Giuseppe, edificata nel 1696, con pianta a croce latina e un campanile asimmetrico; la parrocchiale di Sant’Antonio Abate, del XVIII secolo, in stile barocco; la chiesa di San Bartolomeo, eretta nel Settecento, in stile barocco siciliano.

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Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che conserva un ruolo importante nell’economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivo, agrumeti e frutteti e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Vanto della gastronomia locale è la produzione di olive e cipolle uniche, queste ultime per la loro dolcezza. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, del vetro, dei laterizi, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Per gli appassionati dello sport sono a disposizione un campo sportivo, un campo da tennis e una palestra coperta. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario, che conserva un ruolo importante nell’economia locale, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e frutteti e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Vanto della gastronomia locale è la produzione di olive e cipolle uniche, queste ultime per la loro dolcezza. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni, che operano nei comparti: alimentare, del vetro, dei laterizi, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Per gli appassionati dello sport sono a disposizione un campo sportivo, un campo da tennis e una palestra coperta. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non rappresenti una meta turistica particolarmente ricercata, vanta notevoli testimonianze storico-architettoniche, in grado di suscitare l’interesse dei visitatori desiderosi di scoprire cose nuove e interessanti, nonché la possibilità di gustare i semplici e genuini piatti della gastronomia locale, tra cui il “pani frittu cu l’ova”, i “pisci di terra”, i carciofi ripieni, i “mulinciani chini”, le insuperabili zuppe di “favi pizzicati e di casulino” e il “turruni”, un torrone veramente notevole per il candore, la morbidezza e il sapore. Tra le manifestazioni si ricordano: la festa della Madonna della Neve, la fiera di San Bartolomeo e la sagra della cipolla, ad agosto; la fiera generica, a settembre; i riti del Natale con la rappresentazione del Presepe vivente. Il Patrono, San Bartolomeo, si festeggia il 24 agosto.

Sebbene non rappresenti una meta turistica particolarmente ricercata, vanta notevoli testimonianze storico-architettoniche, in grado di suscitare l’interesse dei visitatori desiderosi di scoprire cose nuove e interessanti, nonché la possibilità di gustare i semplici e genuini piatti della gastronomia locale, tra cui il “pani frittu cu l’ova”, i “pisci di terra”, i carciofi ripieni, i “mulinciani chini”, le insuperabili zuppe di “favi pizzicati e di casulino” e il “turruni”, un torrone veramente notevole per il candore, la morbidezza e il sapore. Tra le manifestazioni si ricordano: la festa della Madonna della Neve, la fiera di San Bartolomeo e la sagra della cipolla, ad agosto; la fiera generica, a settembre; i riti del Natale con la rappresentazione del Presepe vivente. Il Patrono, San Bartolomeo, si festeggia il 24 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Giarratana rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.