Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia è basata sull'agricoltura e sull'allevamento. La comunità dei gerolesi, che registra un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, è distribuita in numerose località, come Case di Sopra, Castello, Fenile, Laveggiolo, Nasoncino, Pescegallo, Piana di Fienile, Ravizze e Valle. Il territorio comunale, che mostra un andamento plano-altimetrico irregolare per la presenza di notevoli differenze di quota, comprende un'estesa superficie montuosa, costituita dalla parte iniziale del ramo della valle del torrente Bitto, in un panorama ricchissimo di laghetti, di pascoli e di boschi. L'abitato sta attraversando un periodo di considerevole espansione edilizia, favorita soprattutto dall'incremento delle attività turistiche della zona. Nello stemma argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un camoscio posto su tre monti ed accostato, nel cantone sinistro del capo dello scudo, da una stella alpina.  

Piccola comunità di montagna, di origine medievale, la cui economia è basata sull'agricoltura e sull'allevamento. La comunità dei gerolesi, che registra un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, è distribuita in numerose località, come Case di Sopra, Castello, Fenile, Laveggiolo, Nasoncino, Pescegallo, Piana di Fienile, Ravizze e Valle. Il territorio comunale, che mostra un andamento plano-altimetrico irregolare per la presenza di notevoli differenze di quota, comprende un'estesa superficie montuosa, costituita dalla parte iniziale del ramo della valle del torrente Bitto, in un panorama ricchissimo di laghetti, di pascoli e di boschi. L'abitato sta attraversando un periodo di considerevole espansione edilizia, favorita soprattutto dall'incremento delle attività turistiche della zona. Nello stemma argenteo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un camoscio posto su tre monti ed accostato, nel cantone sinistro del capo dello scudo, da una stella alpina.  

Storia

Vede derivare la prima parte del suo toponimo da "gera", con significato di "ghiaia", il che sta ad indicare che il sito su cui sorge è formato da depositi alluvionali; l'aggettivo "alta" è intervenuto successivamente al fine di evitare confusioni tra siti con lo stesso nome. Anticamente il borgo si chiamava Santa Maria e fu distrutto, nel secolo XIII, da un alluvione del torrente Bitto che dà il nome a tutta la vallata; proprio a ricordo di quanto avvenuto, nella ricostruzione, fu mutato il nome. Le prime notizie storiche  tramandano che esso fu feudo dei Vicedomini e nell'anno 1370 si schierò con i Guelfi nella guerra alla famiglia Visconti. A quel tempo il borgo e tutta la vallata erano intensamente popolati, tanto che il territorio comunale si componeva di ben dodici frazioni; molte famiglie lombarde e venete di nobile casato provenienti vi avevano dimora: si ricordano i Ruffoni e gli Stella, con provenienza da Verona, i Foppa ed i Curti, detti anche Curtoni, i Mazzi ed infine i Re, di origine francese, da cui prese il nome la frazione Roia. Testimonianze artistiche di pregio si trovano nella chiesa prepositurale di San Bartolomeo, del XVIII secolo, e sono rappresentate da ancone lignee intagliate e dorate di origine cinque-seicentesca e da un coro in legno scolpito. L'andamento demografico della popolazione ha avuto carattere decrescente, a partire dal secolo XVII, a causa di eventi calamitosi quali la peste ma anche per l'emigrazione dovuta a motivi di lavoro.  

Vede derivare la prima parte del suo toponimo da "gera", con significato di "ghiaia", il che sta ad indicare che il sito su cui sorge è formato da depositi alluvionali; l'aggettivo "alta" è intervenuto successivamente al fine di evitare confusioni tra siti con lo stesso nome. Anticamente il borgo si chiamava Santa Maria e fu distrutto, nel secolo XIII, da un alluvione del torrente Bitto che dà il nome a tutta la vallata; proprio a ricordo di quanto avvenuto, nella ricostruzione, fu mutato il nome. Le prime notizie storiche  tramandano che esso fu feudo dei Vicedomini e nell'anno 1370 si schierò con i Guelfi nella guerra alla famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>. A quel tempo il borgo e tutta la vallata erano intensamente popolati, tanto che il territorio comunale si componeva di ben dodici frazioni; molte famiglie lombarde e venete di nobile casato provenienti vi avevano dimora: si ricordano i Ruffoni e gli Stella, con provenienza da Verona, i Foppa ed i Curti, detti anche Curtoni, i Mazzi ed infine i Re, di origine francese, da cui prese il nome la frazione Roia. Testimonianze artistiche di pregio si trovano nella chiesa prepositurale di San Bartolomeo, del XVIII secolo, e sono rappresentate da ancone lignee intagliate e dorate di origine cinque-seicentesca e da un coro in legno scolpito. L'andamento demografico della popolazione ha avuto carattere decrescente, a partire dal secolo XVII, a causa di eventi calamitosi quali la peste ma anche per l'emigrazione dovuta a motivi di lavoro.  

Economia

L'economia essenzialmente agricola della comunità è basata esclusivamente sulla coltivazione dei cereali, e sull'allevamento di bovini, caprini ed ovini; alle attività zootecniche è legata la lavorazione lattiero-casearia, che fornisce latticini vari ed il tipico formaggio "Bitto". L'attività industriale invece è presente esclusivamente nel comparto dell'edilizia. Il comune mette a disposizione degli abitanti un servizio pubblico particolare e molto importante, essendo sede del soccorso alpino. Non sono presenti sul territorio né strutture sociali di rilievo né istituti scuole o strutture culturali come musei o biblioteche. La rete distributiva e commerciale è commisurata alle esigenze dell'abitato e le strutture alberghiere presenti consentono il soggiorno dei visitatori. Non sono rappresentati né l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria né le strutture sanitarie, che non consentono neppure il servizio farmaceutico.  

L'economia essenzialmente agricola della comunità è basata esclusivamente sulla coltivazione dei cereali, e sull'allevamento di bovini, caprini ed ovini; alle attività zootecniche è legata la lavorazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIA'>lattiero-casearia</a>, che fornisce latticini vari ed il tipico formaggio "Bitto". L'attività industriale invece è presente esclusivamente nel comparto dell'edilizia. Il comune mette a disposizione degli abitanti un servizio pubblico particolare e molto importante, essendo sede del soccorso alpino. Non sono presenti sul territorio né strutture sociali di rilievo né istituti scuole o strutture culturali come musei o biblioteche. La rete distributiva e commerciale è commisurata alle esigenze dell'abitato e le strutture alberghiere presenti consentono il soggiorno dei visitatori. Non sono rappresentati né l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria né le strutture sanitarie, che non consentono neppure il servizio farmaceutico.  

Relazioni

Il settore turistico assume un certo rilievo solo stagionalmente: in estate grazie alla presenza di numerosi e ben segnalati sentieri per passeggiate ed escursioni, in inverno grazie alle strutture per gli sport invernali e alle manifestazioni competitive di sci da discesa e di sci alpinismo, che richiamano sportivi e turisti. Anche le suggestioni paesaggistiche e la ricchezza della flora e della fauna costituiscono attrattive turistiche di rilievo. Nonostante le dimensioni ridotte dell'abitato, i rapporti con i comuni vicini, dovuti essenzialmente alla dipendenza economica e alla mancanza di servizi non rappresentati sul luogo, non assumono dimensioni rilevanti. Nel mese di settembre si svolge la caratteristica "sagra del Bitto"; altra ricorrenza particolare è il rito del "Bedollino", che ha luogo nel giorno dei morti: si tratta di una distribuzione gratuita di pane e formaggio all'uscita della messa, secondo antiche disposizioni testamentarie di un benefattore cinquecentesco di nome Bedollino. Il Patrono è S. Bartolomeo, la cui festa si celebra la terza domenica del mese di agosto.  

Il settore turistico assume un certo rilievo solo stagionalmente: in estate grazie alla presenza di numerosi e ben segnalati sentieri per passeggiate ed escursioni, in inverno grazie alle strutture per gli sport invernali e alle manifestazioni competitive di sci da discesa e di sci alpinismo, che richiamano sportivi e turisti. Anche le suggestioni paesaggistiche e la ricchezza della flora e della fauna costituiscono attrattive turistiche di rilievo. Nonostante le dimensioni ridotte dell'abitato, i rapporti con i comuni vicini, dovuti essenzialmente alla dipendenza economica e alla mancanza di servizi non rappresentati sul luogo, non assumono dimensioni rilevanti. Nel mese di settembre si svolge la caratteristica "sagra del Bitto"; altra ricorrenza particolare è il rito del "Bedollino", che ha luogo nel giorno dei morti: si tratta di una distribuzione gratuita di pane e formaggio all'uscita della messa, secondo antiche disposizioni testamentarie di un benefattore cinquecentesco di nome Bedollino. Il Patrono è S. Bartolomeo, la cui festa si celebra la terza domenica del mese di agosto.  

Località

Case di Sopra, Castello, Fenile, Laghi, Laveggiolo, Nasoncio, Pescegallo, Piana di Fenile, Pizzo dei Tre Signori, Ravizze, Valle

Case di Sopra, Castello, Fenile, Laghi, Laveggiolo, Nasoncio, Pescegallo, Piana di Fenile, Pizzo dei Tre Signori, Ravizze, Valle

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gerola Alta rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.