Descrizione

Cittadina collinare, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e incrementato i servizi. I gemonesi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente anche l’area di Rivoli Bianchi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche più accentuate nella parte nord-orientale. L’abitato, interessato da una forte espansione edilizia e immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è uno scudo sannitico spaccato d’oro e di rosso.

Cittadina collinare, di antica origine, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e incrementato i servizi. I gemonesi, il cui indice di vecchiaia è di poco superiore alla media, sono concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio, comprendente anche l’area di Rivoli Bianchi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche più accentuate nella parte nord-orientale. L’abitato, interessato da una forte espansione edilizia e immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, ha un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è uno scudo sannitico spaccato d’oro e di rosso.

Storia

Abitata probabilmente fin da epoca preistorica, già sotto i romani fu al centro di intensi scambi commerciali e culturali, grazie alla sua posizione geografica tra la fine della pianura e l’inizio dei valichi alpini. Anticamente chiamata Glemona, deriva forse il toponimo dalla radice indoeuropea “glem”, avente il significato di ‘cocuzzolo’, con l’aggiunta del suffisso –ona. Fortificata dai longobardi, che vi istituirono un’arimannia, nel IX secolo, durante la dominazione patriarcale, fu dotata di un proprio statuto, che ne affidava l’amministrazione a un capitano, designato dal patriarca, e a un consiglio elettivo. Sede di un importante mercato e di una dogana per la riscossione del dazio sul deposito delle merci, nel Duecento fu più volte assalita sia dai conti di Gorizia che dall’arciduca d’Austria ma riuscì a resistere agli attacchi grazie alla sua possente cinta muraria. Dopo un lungo periodo di crescita economica, legata alle floridissime attività commerciali, conobbe un progressivo declino, dovuto alla crescita di importanza della vicina Venzone, che aveva ottenuto il diritto di tenere il mercato. La situazione peggiorò con l’avvento della repubblica veneta, che spostò la dogana, fissandola tra Pontebba e Chiusaforte. Con la pace di Campoformio, del 1797, passò sotto il dominio austriaco, rimanendovi, esclusa la parentesi napoleonica, fino all’annessione al regno d’Italia, nel 1866. La storia più recente fa registrare le grandi distruzioni causate dal terremoto verificatosi nel 1976, che ebbe l’epicentro sul vicino monte San Simeone. Tra i monumenti notevolmente danneggiati dal sisma vi è anche il duomo, costruito, tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo, su una precedente chiesa romanica. Degna di nota è la chiesetta di Sant’Agnese, del XII secolo, che conserva affreschi trecenteschi.

Abitata probabilmente fin da epoca preistorica, già sotto i romani fu al centro di intensi scambi commerciali e culturali, grazie alla sua posizione geografica tra la fine della pianura e l’inizio dei valichi alpini. Anticamente chiamata Glemona, deriva forse il toponimo dalla radice indoeuropea “glem”, avente il significato di ‘cocuzzolo’, con l’aggiunta del suffisso –ona. Fortificata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, che vi istituirono un’arimannia, nel IX secolo, durante la dominazione patriarcale, fu dotata di un proprio statuto, che ne affidava l’amministrazione a un capitano, designato dal patriarca, e a un consiglio elettivo. Sede di un importante mercato e di una dogana per la riscossione del dazio sul deposito delle merci, nel Duecento fu più volte assalita sia dai conti di Gorizia che dall’arciduca d’Austria ma riuscì a resistere agli attacchi grazie alla sua possente cinta muraria. Dopo un lungo periodo di crescita economica, legata alle floridissime attività commerciali, conobbe un progressivo declino, dovuto alla crescita di importanza della vicina Venzone, che aveva ottenuto il diritto di tenere il mercato. La situazione peggiorò con l’avvento della repubblica veneta, che spostò la dogana, fissandola tra Pontebba e Chiusaforte. Con la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=PACEDICAMPOFORMIO'>pace di Campoformio</a>, del 1797, passò sotto il dominio austriaco, rimanendovi, esclusa la parentesi napoleonica, fino all’annessione al regno d’Italia, nel 1866. La storia più recente fa registrare le grandi distruzioni causate dal terremoto verificatosi nel 1976, che ebbe l’epicentro sul vicino monte San Simeone. Tra i monumenti notevolmente danneggiati dal sisma vi è anche il duomo, costruito, tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo, su una precedente chiesa romanica. Degna di nota è la chiesetta di Sant’Agnese, del XII secolo, che conserva affreschi trecenteschi.

Economia

È sede della Usl n. 3, del distretto scolastico n. 2 e della Comunità montana di appartenenza, oltre che dei carabinieri, della guardia di finanza e dei vigili del fuoco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, ortaggi, foraggi, uve e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, estrattivo, tessile, metalmeccanico, del legno, dei materiali da costruzione, tipografico e della produzione e distribuzione di gas; non mancano una centrale elettrica e fabbriche di mobili. Il terziario dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche assicurazioni e fondi pensione. Dispone di un centro di assistenza per anziani e di un asilo nido. Le strutture scolastiche includono il liceo scientifico, l’istituto magistrale, quelli professionale industriale e tecnico commerciale e per geometri, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, oltre al servizio farmaceutico, sono garantite le prestazioni fornite dal locale ospedale.

È sede della Usl n. 3, del distretto scolastico n. 2 e della Comunità montana di appartenenza, oltre che dei carabinieri, della guardia di finanza e dei vigili del fuoco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, ortaggi, foraggi, uve e frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, estrattivo, tessile, metalmeccanico, del legno, dei materiali da costruzione, tipografico e della produzione e distribuzione di gas; non mancano una centrale elettrica e fabbriche di mobili. Il terziario dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche assicurazioni e fondi pensione. Dispone di un centro di assistenza per anziani e di un asilo nido. Le strutture scolastiche includono il liceo scientifico, l’istituto magistrale, quelli professionale industriale e tecnico commerciale e per geometri, mentre quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario, oltre al servizio farmaceutico, sono garantite le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti, è al centro di rapporti particolarmente intensi con il circondario, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un notevole assorbimento di manodopera, ma anche per la presenza dell’ospedale e degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli eventi ricorrenti vanno citati: le feste di San Valentino, della Madonna Annunziata, di San Marco, San Giuseppe Artigiano, della Pentecoste, di San Pietro, Sant’Anna, della Madonna delle Grazie, della Madonna della Salute e di San Nicolò; la messa del tallero; l’agosto medievale; la festa della birra, la fiera di Ospedal Piccolo e i numerosi appuntamenti che animano il periodo natalizio. Il Patrono, Sant’Antonio, si festeggia il 13 giugno. È gemellata con Velden am Wörther See (Austria).

Meta di un significativo movimento di turisti, è al centro di rapporti particolarmente intensi con il circondario, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un notevole assorbimento di manodopera, ma anche per la presenza dell’ospedale e degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli eventi ricorrenti vanno citati: le feste di San Valentino, della Madonna Annunziata, di San Marco, San Giuseppe Artigiano, della Pentecoste, di San Pietro, Sant’Anna, della Madonna delle Grazie, della Madonna della Salute e di San Nicolò; la messa del tallero; l’agosto medievale; la festa della birra, la fiera di Ospedal Piccolo e i numerosi appuntamenti che animano il periodo natalizio. Il Patrono, Sant’Antonio, si festeggia il 13 giugno. È gemellata con Velden am Wörther See (Austria).

Località

Gemona, Rivoli Bianchi

Gemona, Rivoli Bianchi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gemona del Friuli rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.