Descrizione

Comune di pianura, sicuramente esistente in epoca medievale, la cui economia è imperniata su attività agricole e industriali. La maggior parte della comunità dei gazzuolesi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, è distribuita tra il capoluogo comunale e le località di Pomara e Belforte. Il territorio comunale, bagnato dalle acque del fiume Oglio, è circondato dai campi della Bassa mantovana, che gli conferiscono un profilo regolare. Il centro storico dell'abitato è caratterizzato da diverse testimonianze artistiche della sua storia, quali i portici, che costituiscono l'elemento urbanistico più importante del periodo dei Gonzaga. L'abitato ha un andamento plano-altimetrico decisamente pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del 1959, su sfondo argento campeggia un albero al naturale, posto nella campagna verde e sormontato da tre uccelli neri.

Comune di pianura, sicuramente esistente in epoca medievale, la cui economia è imperniata su attività agricole e industriali. La maggior parte della comunità dei gazzuolesi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, è distribuita tra il capoluogo comunale e le località di Pomara e Belforte. Il territorio comunale, bagnato dalle acque del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=OGLIO'>Oglio</a>, è circondato dai campi della Bassa mantovana, che gli conferiscono un profilo regolare. Il centro storico dell'abitato è caratterizzato da diverse testimonianze artistiche della sua storia, quali i portici, che costituiscono l'elemento urbanistico più importante del periodo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>. L'abitato ha un andamento plano-altimetrico decisamente pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del 1959, su sfondo argento campeggia un albero al naturale, posto nella campagna verde e sormontato da tre uccelli neri.

Storia

Le notizie documentali più antiche che la riguardano risalgono al periodo di dominio longobardo. Risalirebbero all'ottavo secolo anche le origini della località Belforte, in cui fu eretto quel forte che, come presidio militare di grande importanza, sin dal Medioevo costituì motivo di contesa fra guelfi e ghibellini; esso andò distrutto agli inizi del XV secolo, per ordine dei Gonzaga: pochi sono i resti giunti fino a noi. Il toponimo, documentato dall'VIII secolo, si collega al termine di origine longobarda "gahagi", 'terreno coltivato e chiuso', cui è stato aggiunto il suffisso diminutivo "-(u)olo". Dopo essere stata possedimento dell'abbazia bresciana di Leno, per volere del re Desiderio, appartenne alla città di Cremona, la cui autorità fu rispettata anche dall'imperatore. Senza dubbio il periodo di maggiore splendore per la sua vita economico-culturale coincide, però, con l'avvento dei Gonzaga che, divenuti signori di Mantova, riuscirono ad affermare la propria influenza anche su queste terre. Grazie al loro illuminato governo, perse la sua antica fisionomia di modesto borgo agricolo e assunse un aspetto molto più adatto ad ospitare e a rappresentare il prestigioso casato (in seguito assurse anche al rango di marchesato). Le prime modifiche furono ordinate da Gianfrancesco Gonzaga, che diede la precedenza alla realizzazione delle opere di fortificazione, continuate e portate a termine grazie ai suoi discendenti. Alla morte di Luigi Gonzaga il territorio comunale fu suddiviso tra i suoi discendenti e sottoposto ad un ambizioso progetto di ristrutturazione urbanistica. L'emblema artistico di questo comune è rappresentato dalla serie di portici cinquecenteschi che corrono lungo la via centrale ma altrettanto interessanti risultano anche il palazzo della Marchesa, la parrocchiale di Santa Maria della Carità, costruita nel '700, e le chiese di San Pietro e San Rocco (la prima ricostruita per intero nel '500, la seconda edificata nel '600).

Le notizie documentali più antiche che la riguardano risalgono al periodo di dominio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a>. Risalirebbero all'ottavo secolo anche le origini della località Belforte, in cui fu eretto quel forte che, come presidio militare di grande importanza, sin dal Medioevo costituì motivo di contesa fra guelfi e ghibellini; esso andò distrutto agli inizi del XV secolo, per ordine dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>: pochi sono i resti giunti fino a noi. Il toponimo, documentato dall'VIII secolo, si collega al termine di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a> "gahagi", 'terreno coltivato e chiuso', cui è stato aggiunto il suffisso diminutivo "-(u)olo". Dopo essere stata possedimento dell'abbazia bresciana di Leno, per volere del re Desiderio, appartenne alla città di Cremona, la cui autorità fu rispettata anche dall'imperatore. Senza dubbio il periodo di maggiore splendore per la sua vita economico-culturale coincide, però, con l'avvento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a> che, divenuti signori di Mantova, riuscirono ad affermare la propria influenza anche su queste terre. Grazie al loro illuminato governo, perse la sua antica fisionomia di modesto borgo agricolo e assunse un aspetto molto più adatto ad ospitare e a rappresentare il prestigioso casato (in seguito assurse anche al rango di marchesato). Le prime modifiche furono ordinate da Gianfrancesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>, che diede la precedenza alla realizzazione delle opere di fortificazione, continuate e portate a termine grazie ai suoi discendenti. Alla morte di Luigi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a> il territorio comunale fu suddiviso tra i suoi discendenti e sottoposto ad un ambizioso progetto di ristrutturazione urbanistica. L'emblema artistico di questo comune è rappresentato dalla serie di portici cinquecenteschi che corrono lungo la via centrale ma altrettanto interessanti risultano anche il palazzo della Marchesa, la parrocchiale di Santa Maria della Carità, costruita nel '700, e le chiese di San Pietro e San Rocco (la prima ricostruita per intero nel '500, la seconda edificata nel '600).

Economia

L'apparato burocratico-amministrativo di questo comune si compone della stazione dei carabinieri e degli ordinari uffici municipali e postali. All'agricoltura, che consiste soprattutto nelle colture tipiche della pianura padana (cereali, ortaggi, uve e foraggi), si affianca l'allevamento di avicoli, suini e bovini. I comparti in cui l'industria è rappresentata sono, oltre a quello alimentare (in particolare lattiero-caseario), quelli edile, metalmeccanico e per la lavorazione del legno. Per il terziario, alla rete distributiva si aggiunge il servizio bancario; le strutture sociali annoverano, invece, una casa di riposo. Sono presenti le scuole materne, elementari e medie ma l'approfondimento personale della cultura non è favorito dalla disponibilità di strutture culturali, quali biblioteche e musei. La ricettività è sufficiente a garantire possibilità di soggiorno e di ristorazione. Il servizio sanitario di base, inoltre, è assicurato dalle farmacie presenti.

L'apparato burocratico-amministrativo di questo comune si compone della stazione dei carabinieri e degli ordinari uffici municipali e postali. All'agricoltura, che consiste soprattutto nelle colture tipiche della pianura padana (cereali, ortaggi, uve e foraggi), si affianca l'allevamento di avicoli, suini e bovini. I comparti in cui l'industria è rappresentata sono, oltre a quello alimentare (in particolare <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LATTIEROCASEARIO'>lattiero-caseario</a>), quelli edile, metalmeccanico e per la lavorazione del legno. Per il terziario, alla rete distributiva si aggiunge il servizio bancario; le strutture sociali annoverano, invece, una casa di riposo. Sono presenti le scuole materne, elementari e medie ma l'approfondimento personale della cultura non è favorito dalla disponibilità di strutture culturali, quali biblioteche e musei. La ricettività è sufficiente a garantire possibilità di soggiorno e di ristorazione. Il servizio sanitario di base, inoltre, è assicurato dalle farmacie presenti.

Relazioni

Se non è interessata da un flusso turistico costante e considerevole, malgrado l'importanza rivestita in passato, è tuttavia abbastanza frequentata per le opportunità di lavoro che può offrire. I rapporti che intrattiene con il circondario, tuttavia, sono dovuti principalmente all'esigenza di accedere alle infrastrutture e ai relativi servizi non disponibili sul posto: di qui nasce quel pendolarismo quotidiano che porta la popolazione ad usufruire dell'agevole rete di comunicazioni. Non si registrano eventi o manifestazioni particolarmente significativi, che possano costituire occasione di socializzazione e di confronto con gli abitanti del circondario. La festa della Patrona, Santa Maria della Carità, si celebra l'ultima domenica d'agosto.

Se non è interessata da un flusso turistico costante e considerevole, malgrado l'importanza rivestita in passato, è tuttavia abbastanza frequentata per le opportunità di lavoro che può offrire. I rapporti che intrattiene con il circondario, tuttavia, sono dovuti principalmente all'esigenza di accedere alle infrastrutture e ai relativi servizi non disponibili sul posto: di qui nasce quel pendolarismo quotidiano che porta la popolazione ad usufruire dell'agevole rete di comunicazioni. Non si registrano eventi o manifestazioni particolarmente significativi, che possano costituire occasione di socializzazione e di confronto con gli abitanti del circondario. La festa della Patrona, Santa Maria della Carità, si celebra l'ultima domenica d'agosto.

Località

Belforte, Bocca Chiavica, Ca' de' Bottoli, Colombara, Marchesa, Nocegrossa, Pomara, San Pietro, Valli

Belforte, Bocca Chiavica, Ca' de' Bottoli, Colombara, Marchesa, Nocegrossa, Pomara, San Pietro, Valli

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gazzuolo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.