Descrizione

Comune collinare, di antiche origini, che ha affiancato un modesto sviluppo industriale alle tradizionali attività agricole. I gazzolesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località di Momeliano, Rezzanello, Balletta, Boriacchina, Canneto Sopra, Canneto Sotto, Carabbia, Castelletto, Lisignano, Pretta, Rivalta, Tuna, Tuna Osteria nonché in numerose case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, pianeggiante nella parte settentrionale e con variazioni altimetriche più accentuate in quella meridionale, in cui sorge il monte Bissago, che raggiunge i 645 metri di altezza. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, rappresenta un pozzo munito di secchiello, catena e puleggia, su cui è poggiata una gazza; il tutto posto su una campagna erbosa.

Comune collinare, di antiche origini, che ha affiancato un modesto sviluppo industriale alle tradizionali attività agricole. I gazzolesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località di Momeliano, Rezzanello, Balletta, Boriacchina, Canneto Sopra, Canneto Sotto, Carabbia, Castelletto, Lisignano, Pretta, Rivalta, Tuna, Tuna Osteria nonché in numerose case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, pianeggiante nella parte settentrionale e con variazioni altimetriche più accentuate in quella meridionale, in cui sorge il monte Bissago, che raggiunge i 645 metri di altezza. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, rappresenta un pozzo munito di secchiello, catena e puleggia, su cui è poggiata una gazza; il tutto posto su una campagna erbosa.

Storia

La presenza romana nella zona è testimoniata sia da numerosi reperti archeologici che da fonti storiche (Livio e Polibio in particolare): qui infatti ebbe luogo la famosa battaglia del fiume Trebbia, conclusasi con pesanti conseguenze per i romani. Alla caduta dell’impero romano subì le invasioni barbariche, tra cui particolarmente significativa dovette essere quella longobarda, la cui impronta è ben visibile, oltre che nell’intitolazione della chiesa di Rivolta a San Martino, molto venerato dal popolo germanico, nello stesso toponimo, fatto risalire al vocabolo longobardo “gahagi” (usato nella forma del diminutivo femminile) che significa ‘luogo riservato’. La denominazione di Gazzola fu comunque assunta solo nel 1889 a seguito del trasferimento della sede municipale, avvenuto nel 1880, da Rivolta. Nel corso del Medioevo in tutta la zona furono costruite fortificazioni: Rivolta fu trasformata in un vero e proprio borgo fortificato che, dopo essere appartenuto al monastero di San Savino, passò ai Malaspina e, agli inizi del 1300, ai Landi, alla cui lunga signoria, ripresa dopo la distruzione del castello a opera di Gian Galeazzo Visconti, seguirono quella dei Farnese e i saccheggi e gli assedi operati da spagnoli, tedeschi e francesi nei secoli XVII e XVIII. Tra gli eventi più recenti va segnalato lo scontro avvenuto attorno al castello di Monticello tra partigiani e nazifascisti nella seconda guerra mondiale. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano, oltre ai castelli medioevali: la chiesa di San Lorenzo e villa di Croara, a Gazzola; la chiesa di San Martino e l’oratorio della Madonna del Ponte, a Rivalta; la chiesa di San Savino; la rocca di Momeliano.

La presenza romana nella zona è testimoniata sia da numerosi reperti archeologici che da fonti storiche (Livio e Polibio in particolare): qui infatti ebbe luogo la famosa battaglia del fiume Trebbia, conclusasi con pesanti conseguenze per i romani. Alla caduta dell’impero romano subì le invasioni barbariche, tra cui particolarmente significativa dovette essere quella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LONGOBARDA'>longobarda</a>, la cui impronta è ben visibile, oltre che nell’intitolazione della chiesa di Rivolta a San Martino, molto venerato dal popolo germanico, nello stesso toponimo, fatto risalire al vocabolo longobardo “gahagi” (usato nella forma del diminutivo femminile) che significa ‘luogo riservato’. La denominazione di Gazzola fu comunque assunta solo nel 1889 a seguito del trasferimento della sede municipale, avvenuto nel 1880, da Rivolta. Nel corso del Medioevo in tutta la zona furono costruite fortificazioni: Rivolta fu trasformata in un vero e proprio borgo fortificato che, dopo essere appartenuto al monastero di San Savino, passò ai Malaspina e, agli inizi del 1300, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LANDI'>Landi</a>, alla cui lunga signoria, ripresa dopo la distruzione del castello a opera di Gian Galeazzo Visconti, seguirono quella dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=FARNESE'>Farnese</a> e i saccheggi e gli assedi operati da spagnoli, tedeschi e francesi nei secoli XVII e XVIII. Tra gli eventi più recenti va segnalato lo scontro avvenuto attorno al castello di Monticello tra partigiani e nazifascisti nella seconda guerra mondiale. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano, oltre ai castelli medioevali: la chiesa di San Lorenzo e villa di Croara, a Gazzola; la chiesa di San Martino e l’oratorio della Madonna del Ponte, a Rivalta; la chiesa di San Savino; la rocca di Momeliano.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco, all’occorrenza, svolge anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l’assenza, sul posto, di una stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo di primo piano: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, viti e frutteti; diffuso è l’allevamento di avicoli, seguito da quello di bovini ed equini. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti metallurgico ed edile, affiancate da piccole fabbriche del legno e di cicli e motocicli. Il terziario si compone della rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Il sindaco, all’occorrenza, svolge anche le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, per l’assenza, sul posto, di una stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo di primo piano: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, viti e frutteti; diffuso è l’allevamento di avicoli, seguito da quello di bovini ed equini. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti metallurgico ed edile, affiancate da piccole fabbriche del legno e di cicli e motocicli. Il terziario si compone della rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e dell’insieme dei servizi. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare soltanto le scuole materne ed elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta turistica abbastanza celebrata, per i suoi castelli e la sua suggestiva cornice paesaggistica, registra un buon numero di presenze esterne anche nel mondo del lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, non sono rilevanti, poiché mancano anche quei tradizionali appuntamenti religiosi, fieristici o del folclore che altrove costituiscono occasioni per il richiamo di numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Meta turistica abbastanza celebrata, per i suoi castelli e la sua suggestiva cornice paesaggistica, registra un buon numero di presenze esterne anche nel mondo del lavoro, grazie alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera dai dintorni. I suoi rapporti con i centri vicini, tuttavia, non sono rilevanti, poiché mancano anche quei tradizionali appuntamenti religiosi, fieristici o del folclore che altrove costituiscono occasioni per il richiamo di numerosi visitatori. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Località

Balletta, Canneto Sopra, Canneto Sotto, Castelletto, Lisignano, Momeliano, Monte Raschio, Pretta, Rezzanello, Rivalta, Tuna

Balletta, Canneto Sopra, Canneto Sotto, Castelletto, Lisignano, Momeliano, Monte Raschio, Pretta, Rezzanello, Rivalta, Tuna

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gazzola rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.