Descrizione

Comune di montagna, di origini antiche -presumibilmente tardo-romane-, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, articolato in industrie di piccole e medie dimensioni. I gandellinesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, è distribuita tra il capoluogo comunale e le località di Gromo San Marino, Grabiasca, Pietra e Legnaro nonché in case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, ed è ricco di giacimenti di ferro. L'abitato, bagnato dalle acque del fiume Serio, è immerso nel sontuoso panorama delle verdeggianti coste dei rilievi oribici -ammantate di una ricca varietà di altifusti alpini-; ha un andamento plano-altimetrico tipico montano ed è interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigurano, su sfondo azzurro, cinque abeti d'argento accompagnati, in capo, da due picconi d'oro decussati e, in punta, da un'incudine che sostiene un maglio.

Comune di montagna, di origini antiche -presumibilmente tardo-romane-, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale, articolato in industrie di piccole e medie dimensioni. I gandellinesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, è distribuita tra il capoluogo comunale e le località di Gromo San Marino, Grabiasca, Pietra e Legnaro nonché in case sparse. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, ed è ricco di giacimenti di ferro. L'abitato, bagnato dalle acque del fiume <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SERIO'>Serio</a>, è immerso nel sontuoso panorama delle verdeggianti coste dei rilievi oribici -ammantate di una ricca varietà di altifusti alpini-; ha un andamento plano-altimetrico tipico montano ed è interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigurano, su sfondo azzurro, cinque abeti d'argento accompagnati, in capo, da due picconi d'oro decussati e, in punta, da un'incudine che sostiene un maglio.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca tardo-romana e, come testimoniano i rinvenimenti di una chiesa del VI secolo, devono la loro ubicazione alla presenza di numerose miniere di ferro. Il toponimo deriva con ogni probabilità dalla voce bergamasca "ganda", che significa 'frana'. Il primo documento che la menziona risale alla seconda metà dell'ottavo secolo ed è un atto di donazione, con cui Carlo Magno ne sottoscrisse il passaggio alla chiesa di Tours. Come tutta la Bergamasca, fu anch'essa coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini tra il XIII e XIV secolo: fu luogo di rifugio per fuoriusciti bergamaschi ma anche teatro di sanguinose rappresaglie e vendette. Fu solo con il passaggio alla repubblica di Venezia che conobbe un periodo di sviluppo economico legato allo sfruttamneto delle sue miniere. Nel 1478 assunse l'attuale toponimo dopo un lungo periodo in cui era stata denominata Oltre il Dragone, riconducibile al bergamasco "dargùn", 'torrente rovinoso', o "drag", 'frana': è stata infatti più volte colpita da violente alluvioni e frane, come quella del 1834, che hanno spazzato via parte dell'abitato e del patrimonio storico-architettonico. Tra gli edifici sacri spicca, per l'imponenza della sua struttura, la novecentesca chiesa parrocchiale dedicata a San Martino di Tours, sorta sulle rovine di quella precedente del '500. Per secoli la sua economia ha ruotato attorno allo sfruttamento delle miniere di ferro e alla sua lavorazione ma entrambe queste attività, rivelatesi col passare degli anni sempre più diseconomiche, sono state soppiantate da altre più redditizie, in primo luogo l'edilizia, con connessa tendenza all'emigrazione di manodopera verso l'estero.

I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca tardo-romana e, come testimoniano i rinvenimenti di una chiesa del VI secolo, devono la loro ubicazione alla presenza di numerose miniere di ferro. Il toponimo deriva con ogni probabilità dalla voce bergamasca "ganda", che significa 'frana'. Il primo documento che la menziona risale alla seconda metà dell'ottavo secolo ed è un atto di donazione, con cui <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CARLOMAGNO'>Carlo Magno</a> ne sottoscrisse il passaggio alla chiesa di Tours. Come tutta la Bergamasca, fu anch'essa coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini tra il XIII e XIV secolo: fu luogo di rifugio per fuoriusciti bergamaschi ma anche teatro di sanguinose rappresaglie e vendette. Fu solo con il passaggio alla repubblica di Venezia che conobbe un periodo di sviluppo economico legato allo sfruttamneto delle sue miniere. Nel 1478 assunse l'attuale toponimo dopo un lungo periodo in cui era stata denominata Oltre il Dragone, riconducibile al bergamasco "dargùn", 'torrente rovinoso', o "drag", 'frana': è stata infatti più volte colpita da violente alluvioni e frane, come quella del 1834, che hanno spazzato via parte dell'abitato e del patrimonio storico-architettonico. Tra gli edifici sacri spicca, per l'imponenza della sua struttura, la novecentesca chiesa parrocchiale dedicata a San Martino di Tours, sorta sulle rovine di quella precedente del '500. Per secoli la sua economia ha ruotato attorno allo sfruttamento delle miniere di ferro e alla sua lavorazione ma entrambe queste attività, rivelatesi col passare degli anni sempre più diseconomiche, sono state soppiantate da altre più redditizie, in primo luogo l'edilizia, con connessa tendenza all'emigrazione di manodopera verso l'estero.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. Le principali fonti di reddito della comunità sono l'allevamento di bovini, suini, ovini e caprini, l'industria edile e la produzione di mobili. La presenza del servizio bancario attesta la capacità produttiva e di risparmio dei gandellinesi. L'offerta di servizi pubblici è commisurata alle dimensioni del comune e tra le strutture destinate all'arricchimento culturale c'è la biblioteca. È possibile frequentare le sole scuole materna ed elementare e le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. Le principali fonti di reddito della comunità sono l'allevamento di bovini, suini, ovini e caprini, l'industria edile e la produzione di mobili. La presenza del servizio bancario attesta la capacità produttiva e di risparmio dei gandellinesi. L'offerta di servizi pubblici è commisurata alle dimensioni del comune e tra le strutture destinate all'arricchimento culturale c'è la biblioteca. È possibile frequentare le sole scuole materna ed elementare e le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Il Parco delle Orobie bergamasche, soprattutto nella stagione etiva, alimenta flussi turistici a carattere giornaliero, che si intensificano nella stagione fredda per la presenza di itinerari sciistici e alpinistici. Poco frequentata per lavoro, intrattiene rapporti intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per completare il corso obbligatorio degli studi e per la più ampia offerta di servizi. Nel corso dell'anno si svolgono diverse manifestazioni e sagre, tra cui vanno segnalate, oltre le manifestazioni religiose che hanno luogo nelle varie località, la gara dei maialini, ad agosto, e la castagnata, ad ottobre. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Il Parco delle Orobie bergamasche, soprattutto nella stagione etiva, alimenta flussi turistici a carattere giornaliero, che si intensificano nella stagione fredda per la presenza di itinerari sciistici e alpinistici. Poco frequentata per lavoro, intrattiene rapporti intensi con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per completare il corso obbligatorio degli studi e per la più ampia offerta di servizi. Nel corso dell'anno si svolgono diverse manifestazioni e sagre, tra cui vanno segnalate, oltre le manifestazioni religiose che hanno luogo nelle varie località, la gara dei maialini, ad agosto, e la castagnata, ad ottobre. La festa del Patrono, San Martino, si celebra l'11 novembre.

Località

Grabiasca, Gromo San Marino, Legnaro, Pietra, Pradella, Vigne

Grabiasca, Gromo San Marino, Legnaro, Pietra, Pradella, Vigne

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gandellino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.