Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia di tipo prettamente agricolo. La maggior parte dei gamaleresi, il cui indice di vecchiaia è tra i più elevati della regione, vive nel capoluogo comunale; la restante parte della popolazione si distribuisce tra le località San Rocco, alcuni aggregati urbani minori e numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 108 a un massimo di 195 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, sorge su un rialzo da cui si gode della veduta sulla piana di Alessandria. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un castello d’argento, munito di due torri e fastigio merlati alla ghibellina, fondato su tre colline verdi e accompagnato, in capo, da una stella d’oro a cinque raggi.

Comune collinare, di origine medievale, ha un’economia di tipo prettamente agricolo. La maggior parte dei gamaleresi, il cui indice di vecchiaia è tra i più elevati della regione, vive nel capoluogo comunale; la restante parte della popolazione si distribuisce tra le località San Rocco, alcuni aggregati urbani minori e numerose case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 108 a un massimo di 195 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, sorge su un rialzo da cui si gode della veduta sulla piana di Alessandria. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un castello d’argento, munito di due torri e fastigio merlati alla ghibellina, fondato su tre colline verdi e accompagnato, in capo, da una stella d’oro a cinque raggi.

Storia

Il toponimo, attestato sin dal 978, deriva dalle forme di “Scamilara” e “Camilara”, le quali sembrano smentire le ipotesi di alcuni studiosi che hanno visto nel nome personale germanico “Camalhari” l’etimo di questa denominazione. Altre forme sono “Gamelarius” (che attesta il passaggio al maschile e l’alternanza iniziale di “k” e “g”), “Gamalerius” e “Gamarerius”. Le difficoltà incontrate nel risalire alle sue origini hanno suggerito ipotesi talvolta curiose, una delle quali, ispirata alla collocazione dell’insediamento su due colline tondeggianti, sostiene che l’etimo risieda nell’orientale “Camal” o “Gamal”, ‘cammello, cammelliere’ o nel latino CAMURUS, ‘curvo, ricurvo’. Le sue origini risalgono all’epoca medievale, come è testimoniato dal documento in cui, per la prima volta, è citata: un atto in cui Ottone II conferma la pieve di San Lorenzo al vescovo di Acqui Terme. Questo possedimento sarà riconfermato successivamente nel 1002 e nel 1040. Alla fine del XII secolo divenne oggetto di contesa tra Bonifacio del Monferrato e il comune di Alessandria. Nel 1240 Federico II l’assegnò ai marchesi di Occimiano e nel 1404 venne devastata dal casalese Facino Cane. In seguito venne infeudata alle famiglie dei Ghilini di Alessandria e a quella dei Simonetta. Tra le vestigia del suo passato sono degni di nota: il bastione dell’antico castello distrutto da Facino Cane; la medievale pieve di San Lorenzo, ristrutturata tra il 1576 e il 1593; l’oratorio della Santissima Trinità, inizialmente intitolato a San Sebastiano; la chiesa di San Rocco, costruita nel 1789 nell’omonima borgata.

Il toponimo, attestato sin dal 978, deriva dalle forme di “Scamilara” e “Camilara”, le quali sembrano smentire le ipotesi di alcuni studiosi che hanno visto nel nome personale germanico “Camalhari” l’etimo di questa denominazione. Altre forme sono “Gamelarius” (che attesta il passaggio al maschile e l’alternanza iniziale di “k” e “g”), “Gamalerius” e “Gamarerius”. Le difficoltà incontrate nel risalire alle sue origini hanno suggerito ipotesi talvolta curiose, una delle quali, ispirata alla collocazione dell’insediamento su due colline tondeggianti, sostiene che l’etimo risieda nell’orientale “Camal” o “Gamal”, ‘cammello, cammelliere’ o nel latino CAMURUS, ‘curvo, ricurvo’. Le sue origini risalgono all’epoca medievale, come è testimoniato dal documento in cui, per la prima volta, è citata: un atto in cui Ottone II conferma la pieve di San Lorenzo al vescovo di Acqui Terme. Questo possedimento sarà riconfermato successivamente nel 1002 e nel 1040. Alla fine del XII secolo divenne oggetto di contesa tra Bonifacio del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> e il comune di Alessandria. Nel 1240 Federico II l’assegnò ai marchesi di Occimiano e nel 1404 venne devastata dal casalese <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FACINOCANE'>Facino Cane</a>. In seguito venne infeudata alle famiglie dei Ghilini di Alessandria e a quella dei Simonetta. Tra le vestigia del suo passato sono degni di nota: il bastione dell’antico castello distrutto da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FACINOCANE'>Facino Cane</a>; la medievale pieve di San Lorenzo, ristrutturata tra il 1576 e il 1593; l’oratorio della Santissima Trinità, inizialmente intitolato a San Sebastiano; la chiesa di San Rocco, costruita nel 1789 nell’omonima borgata.

Economia

L’agricoltura, la principale fonte di reddito della popolazione, è specializzata nella coltivazione di uva (utilizzata per la produzione dei vini Doc), cereali, ortaggi, frumento, frutta e foraggio. Accanto al lavoro dei campi è praticato anche l’allevamento di avicoli, caprini e bovini. Il settore industriale è scarsamente sviluppato: le uniche imprese presenti sul territorio operano nei comparti edile, della lavorazione del legno e dei prodotti genericamente alimentari. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solo le classi materne ed elementari. Manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie localmente assicurano il solo servizio farmaceutico, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

L’agricoltura, la principale fonte di reddito della popolazione, è specializzata nella coltivazione di uva (utilizzata per la produzione dei vini Doc), cereali, ortaggi, frumento, frutta e foraggio. Accanto al lavoro dei campi è praticato anche l’allevamento di avicoli, caprini e bovini. Il settore industriale è scarsamente sviluppato: le uniche imprese presenti sul territorio operano nei comparti edile, della lavorazione del legno e dei prodotti genericamente alimentari. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solo le classi materne ed elementari. Manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie localmente assicurano il solo servizio farmaceutico, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali, tra cui i pregiati vini della zona, ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere le aree limitrofe più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano significative manifestazioni culturali o ricreative che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo, a quanti vi si rechino, la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali, tra cui i pregiati vini della zona, ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere le aree limitrofe più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano significative manifestazioni culturali o ricreative che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Località

Lunga, San Rocco, Spazzona, Zamarioni

Lunga, San Rocco, Spazzona, Zamarioni

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gamalero rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.