Descrizione

Centro agricolo ed artigianale, di origine romana, il cui nucleo storico si sviluppa entro le mura difensive mentre il "paese nuovo", costruito dopo l'Ottocento e costituito da abitazioni prevalentemente unifamiliari, si è formato fra i corsi d'acqua che solcano il territorio. La comunità dei gallicanesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia molto alto, si distribuisce in numerose località: Bolognana, Campia, Cardoso, Fiattone-Campo-Perpoli (isola amministrativa interclusa tra i comuni di: Molazzana, Castelnuovo di Garfagnana, Fosciandora e Barga), Trassilico, Turritecava e Verni. Il territorio comunale presenta il tipico aspetto appenninico, con un'escursione altimetrica che va dai 132 metri sul livello del mare fino ai 1184. Nello stemma comunale campeggia un gallo, antico simbolo di vigilanza ed attesa, raffigurato con la zampa alzata, i bargigli e la cresta rossa; in evidente rapporto di assonanza con il nome del paese.  

Centro agricolo ed artigianale, di origine romana, il cui nucleo storico si sviluppa entro le mura difensive mentre il "paese nuovo", costruito dopo l'Ottocento e costituito da abitazioni prevalentemente unifamiliari, si è formato fra i corsi d'acqua che solcano il territorio. La comunità dei gallicanesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia molto alto, si distribuisce in numerose località: Bolognana, Campia, Cardoso, Fiattone-Campo-Perpoli (isola amministrativa interclusa tra i comuni di: Molazzana, Castelnuovo di Garfagnana, Fosciandora e Barga), Trassilico, Turritecava e Verni. Il territorio comunale presenta il tipico aspetto appenninico, con un'escursione altimetrica che va dai 132 metri sul livello del mare fino ai 1184. Nello stemma comunale campeggia un gallo, antico simbolo di vigilanza ed attesa, raffigurato con la zampa alzata, i bargigli e la cresta rossa; in evidente rapporto di assonanza con il nome del paese.  

Storia

La derivazione del nome dal latino "Gallicanus" fa comprendere l'origine romana del sito, già noto dall'VIII secolo per la presenza di una pieve, tra le più antiche del territorio lucchese, che si trova sulla via Clodia tra Lucca e Luni. È appunto del 771 la menzione di quel nome in un contratto, stipulato dal vescovo di Lucca Peredeo, con tale Marcellino di Controne. All'origine del toponimo ci sarebbe uno dei coloni, Cornelio Gallicano. Il territorio conobbe dal Medioevo all'Unità d'Italia un susseguirsi di vicende: dalla sottomissione feudale ai Rolandinghi e Porcaresi passò nel 1278 alla cittadinanza lucchese, cui in seguito si ribellò sotto la guida di un Antelminelli; fu poi più tardi conteso tra Lucca e Modena e, dopo 400 anni di appartenenza alla Repubblica toscana, passò nel 1847 agli Estensi sino all'unificazione dell'Italia. La configurazione attuale del comune è stata raggiunta nel 1948, quando al suo territorio è stata aggregata la frazione di Trassilico, staccandola dal comune di Fabbriche di Vallico. Fra i monumenti di grande interesse figurano la pieve romanica di San Jacopo ricostruita nel 1846, il palazzo comunale del'300, i resti del castello medievale di Trassilico nonché il piccolo villaggio di Cardoso.

La derivazione del nome dal latino "Gallicanus" fa comprendere l'origine romana del sito, già noto dall'VIII secolo per la presenza di una pieve, tra le più antiche del territorio lucchese, che si trova sulla via Clodia tra Lucca e Luni. È appunto del 771 la menzione di quel nome in un contratto, stipulato dal vescovo di Lucca Peredeo, con tale Marcellino di Controne. All'origine del toponimo ci sarebbe uno dei coloni, Cornelio Gallicano. Il territorio conobbe dal Medioevo all'Unità d'Italia un susseguirsi di vicende: dalla sottomissione feudale ai Rolandinghi e Porcaresi passò nel 1278 alla cittadinanza lucchese, cui in seguito si ribellò sotto la guida di un Antelminelli; fu poi più tardi conteso tra Lucca e Modena e, dopo 400 anni di appartenenza alla Repubblica toscana, passò nel 1847 agli Estensi sino all'unificazione dell'Italia. La configurazione attuale del comune è stata raggiunta nel 1948, quando al suo territorio è stata aggregata la frazione di Trassilico, staccandola dal comune di Fabbriche di Vallico. Fra i monumenti di grande interesse figurano la pieve romanica di San Jacopo ricostruita nel 1846, il palazzo comunale del'300, i resti del castello medievale di Trassilico nonché il piccolo villaggio di Cardoso.

Economia

Il paese ha conservato alcune tradizioni del passato: rinomata è in particolare la pista attrezzata per la "ruzzola", antico gioco che consiste nel lancio di forme di pecorino avvalendosi del "tricciolo", attrezzo che consente il lancio. Nel tempo il comune è passato da una economia di tipo agricolo ad una di tipo agro-industriale; infatti attualmente buona parte della popolazione risulta impiegata in attività manifatturiere collegate alla lavorazione della carta e dei tessuti nonché alla fabbricazione di esplosivi. Dispone di servizi bancari, di strutture scolastiche che consentono la frequenza delle classi dell'obbligo, di una biblioteca, nonché di alberghi, servizio farmaceutico ed esercizi di ristoro.

Il paese ha conservato alcune tradizioni del passato: rinomata è in particolare la pista attrezzata per la "ruzzola", antico gioco che consiste nel lancio di forme di pecorino avvalendosi del "tricciolo", attrezzo che consente il lancio. Nel tempo il comune è passato da una economia di tipo agricolo ad una di tipo agro-industriale; infatti attualmente buona parte della popolazione risulta impiegata in attività manifatturiere collegate alla lavorazione della carta e dei tessuti nonché alla fabbricazione di esplosivi. Dispone di servizi bancari, di strutture scolastiche che consentono la frequenza delle classi dell'obbligo, di una biblioteca, nonché di alberghi, servizio farmaceutico ed esercizi di ristoro.

Relazioni

La località è meta di turisti che amano fare escursioni montane potendo avvalersi di buone vie di comunicazione e potendo contare anche su un patrimonio di risorse paesaggistiche. Rinomata è la caratteristica fiaccolata natalizia che illumina l'intera valle del Serchio. Anche i rapporti con i centri vicini sono particolarmente intensi e motivati da esigenze di tipo lavorativo e burocratico. La festa del Patrono San Jacopo si celebra il 25 luglio. Il paese ha dato i natali al cultore d'arte Domenico Bertini e a San Doroteo, che nacque nel villaggio di Cardoso e a cui è dedicato un santuario.

La località è meta di turisti che amano fare escursioni montane potendo avvalersi di buone vie di comunicazione e potendo contare anche su un patrimonio di risorse paesaggistiche. Rinomata è la caratteristica fiaccolata natalizia che illumina l'intera valle del Serchio. Anche i rapporti con i centri vicini sono particolarmente intensi e motivati da esigenze di tipo lavorativo e burocratico. La festa del Patrono San Jacopo si celebra il 25 luglio. Il paese ha dato i natali al cultore d'arte Domenico Bertini e a San Doroteo, che nacque nel villaggio di Cardoso e a cui è dedicato un santuario.

Località

Bolognana, Busdagno, Campia, Campo, Cardoso, Chieva Sopra, Colle Aginaia, Fiattone, La Barca, Perpoli, Piezza, Trassilico, Turritecava, Verni

Bolognana, Busdagno, Campia, Campo, Cardoso, Chieva Sopra, Colle Aginaia, Fiattone, La Barca, Perpoli, Piezza, Trassilico, Turritecava, Verni

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gallicano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.