Descrizione

Comune di origine medioevale soprattutto agricola. La comunità dei gaiolesi ha un indice di vecchiaia particolarmente elevato e si distribuisce nelle numerose località di Ama, Badia a Coltibuono, Barbischio, Brolio (castello di ), Castagnoli, Lecchi, Lucignano, Meleto, Monteluco T. V. (centro televisivo), Monti, Nusenna, Poggio a San Polo, Rentennano, San Regolo, San Sano, San Vincenti, Starda e Vertine. Il suo territorio interessato, dagli anni Settanta, dall'immigrazione di cittadini stranieri, soprattutto inglesi e tedeschi, rientra per intero nei limiti del Chianti Classico. Sul suo stemma è raffigurata la selva che un tempo ricopriva la zona, da cui deriva per assonanza l'attuale toponimo: sembra infatti che i longobardi denominassero gaio o gagiolum un bosco molto fertile per il pascolo delle greggi.

Comune di origine medioevale soprattutto agricola. La comunità dei gaiolesi ha un indice di vecchiaia particolarmente elevato e si distribuisce nelle numerose località di Ama, Badia a Coltibuono, Barbischio, Brolio (castello di ), Castagnoli, Lecchi, Lucignano, Meleto, Monteluco T. V. (centro televisivo), Monti, Nusenna, Poggio a San Polo, Rentennano, San Regolo, San Sano, San Vincenti, Starda e Vertine. Il suo territorio interessato, dagli anni Settanta, dall'immigrazione di cittadini stranieri, soprattutto inglesi e tedeschi, rientra per intero nei limiti del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=CHIANTI'>Chianti</a> Classico. Sul suo stemma è raffigurata la selva che un tempo ricopriva la zona, da cui deriva per assonanza l'attuale toponimo: sembra infatti che i longobardi denominassero gaio o gagiolum un bosco molto fertile per il pascolo delle greggi.

Storia

La prima menzione del comune risale al 1086, quando viene ricordato come nodo mercantile e difensivo, occupante una posizione strategica sulla via tra il Chianti ed il Valdarno superiore. Proprio questa collocazione lo rese capoluogo del "terziere" inferiore della Lega del Chianti, mentre per i numerosi castelli presenti sul territorio, occupò una posizione di rilievo nella tradizionale contesa tra Firenze e Siena per il controllo della regione chiantigiana. Alcuni di questi castelli dettero vita a piccoli agglomerati urbani come Castagnoli, Lucignano, Tornano e Vertine; altrove, come nel caso di Meleto, San Donato in Perano e Rentennano, furono trasformati in ville o in fattorie. I castelli del terziere costituirono anche la linea difensiva fiorentina che si contrapponeva alle fortificazioni senesi, concentrate per lo più nel territorio dell'attuale comune di Castelnuovo Berardenga, fra Cerreto, Pievasciata e San Gusmè. A Firenze, infine, il comune passò, quando fu costituita la Lega del Chianti. La seconda parte del nome venne aggiunta solo nel 1911. Il castello più famoso della zona è quello di Brolio, aperto al pubblico, sede di importanti aziende vinicole, di proprietà dei baroni Rincasoli, tra i primi e più significativi artefici della valorizzazione del vino del Chianti.

La prima menzione del comune risale al 1086, quando viene ricordato come nodo mercantile e difensivo, occupante una posizione strategica sulla via tra il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=CHIANTI'>Chianti</a> ed il Valdarno superiore. Proprio questa collocazione lo rese capoluogo del "terziere" inferiore della Lega del Chianti, mentre per i numerosi castelli presenti sul territorio, occupò una posizione di rilievo nella tradizionale contesa tra Firenze e Siena per il controllo della regione chiantigiana. Alcuni di questi castelli dettero vita a piccoli agglomerati urbani come Castagnoli, Lucignano, Tornano e Vertine; altrove, come nel caso di Meleto, San Donato in Perano e Rentennano, furono trasformati in ville o in fattorie. I castelli del terziere costituirono anche la linea difensiva fiorentina che si contrapponeva alle fortificazioni senesi, concentrate per lo più nel territorio dell'attuale comune di Castelnuovo Berardenga, fra Cerreto, Pievasciata e San Gusmè. A Firenze, infine, il comune passò, quando fu costituita la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=LEGADELCHIANTI'>Lega del Chianti</a>. La seconda parte del nome venne aggiunta solo nel 1911. Il castello più famoso della zona è quello di Brolio, aperto al pubblico, sede di importanti aziende vinicole, di proprietà dei baroni Rincasoli, tra i primi e più significativi artefici della valorizzazione del vino del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=CHIANTI'>Chianti</a>.

Economia

La principale risorsa economica della zona è l'agricoltura, con le più alte percentuali di impiegati in questo settore. Oggi, lo sfruttamento delle foreste di leccio e castagno e la coltura dei gelsi non occupano più, come un tempo, la gran parte degli addetti al settore primario, perché le attività agricole si concentrano prevalentemente sulla coltivazione dell'olivo, e, soprattutto, dei vitigni pregiati, studiati anche nel locale Istituto sperimentale per l'enologia. Del tutto marginali le altre attività delle imprese edili e della carpenteria metallica, mentre il resto della popolazione attiva converge verso le zone economicamente più sviluppate, in flussi di pendolarismo lavorativo, o, in molti casi, trasferendovisi. Tale situazione ha dato vita ad un fenomeno di contrazione demografica. Il quadro si completa con un modesto sviluppo del turismo, che può contare su un certo numero di strutture ricettive e sportive, comunque adeguate a soddisfare la richiesta. La diffusione della cultura è affidata alla sola scuola  dell'obbligo; della gestione dell'unico cinema si occupa la locale Società filarmonica.  

La principale risorsa economica della zona è l'agricoltura, con le più alte percentuali di impiegati in questo settore. Oggi, lo sfruttamento delle foreste di leccio e castagno e la coltura dei gelsi non occupano più, come un tempo, la gran parte degli addetti al settore primario, perché le attività agricole si concentrano prevalentemente sulla coltivazione dell'olivo, e, soprattutto, dei vitigni pregiati, studiati anche nel locale Istituto sperimentale per l'enologia. Del tutto marginali le altre attività delle imprese edili e della carpenteria metallica, mentre il resto della popolazione attiva converge verso le zone economicamente più sviluppate, in flussi di pendolarismo lavorativo, o, in molti casi, trasferendovisi. Tale situazione ha dato vita ad un fenomeno di contrazione demografica. Il quadro si completa con un modesto sviluppo del turismo, che può contare su un certo numero di strutture ricettive e sportive, comunque adeguate a soddisfare la richiesta. La diffusione della cultura è affidata alla sola scuola  dell'obbligo; della gestione dell'unico cinema si occupa la locale Società filarmonica.  

Relazioni

Non è rilevante l'apertura all'esterno di questa località, su cui, comunque, convergono discreti flussi turistici per le attrattive ambientali della dolce ed ondulata campagna, dei boschi, degli oliveti e dei vigneti, cornice ideale per gite all'insegna del relax, e dei famosi castelli, alcuni tuttora ben conservati pur nelle loro trasformazioni subite. Il Patrono, San Sigismondo, si festeggia il 17 luglio. La vocazione vinicola ha favorito i rapporti con altri centri di uguale tradizione: nasce così, nel 1866, il gemellaggio con il minuscolo comune francese di Saint-Julien Beychevelle, posto a una quarantina di chilometri da Bordeaux e caratterizzato anch'esso da un'economia basata sulla coltivazione dei vitigni, in particolare "cabernet sauvignon" e "verdot". A sottolineare il comune processo di evoluzione economica, anche a Saint-Julien Beychevelle, benché la produzione vinicola abbia fatto registrare un consistente aumento, il numero degli occupati in questo settore è considerevolmente diminuito.

Non è rilevante l'apertura all'esterno di questa località, su cui, comunque, convergono discreti flussi turistici per le attrattive ambientali della dolce ed ondulata campagna, dei boschi, degli oliveti e dei vigneti, cornice ideale per gite all'insegna del relax, e dei famosi castelli, alcuni tuttora ben conservati pur nelle loro trasformazioni subite. Il Patrono, San Sigismondo, si festeggia il 17 luglio. La vocazione vinicola ha favorito i rapporti con altri centri di uguale tradizione: nasce così, nel 1866, il gemellaggio con il minuscolo comune francese di Saint-Julien Beychevelle, posto a una quarantina di chilometri da Bordeaux e caratterizzato anch'esso da un'economia basata sulla coltivazione dei vitigni, in particolare "cabernet sauvignon" e "verdot". A sottolineare il comune processo di evoluzione economica, anche a Saint-Julien Beychevelle, benché la produzione vinicola abbia fatto registrare un consistente aumento, il numero degli occupati in questo settore è considerevolmente diminuito.

Località

Barbischio, Casanova, Castagnoli, Colle, Galenda, La Madonna, Lecchi, Monte Luco, Montegrossi, Monti, Monti di Sotto, Nusenna, Pieve di Spaltenna, Rietine, San Giusto alle Monache, San Martino, San Piero, San Polo, San Regola, San Sano, Vertine

Barbischio, Casanova, Castagnoli, Colle, Galenda, La Madonna, Lecchi, Monte Luco, Montegrossi, Monti, Monti di Sotto, Nusenna, Pieve di Spaltenna, Rietine, San Giusto alle Monache, San Martino, San Piero, San Polo, San Regola, San Sano, Vertine

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gaiole in Chianti rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.