Descrizione

Comune di montagna, di origine non del tutto precisate, anche se si riscontrano antiche testimonianze dello sfruttamento minerario nella zona. La sua economia affianca alle attività agricole e pastorali un'industrializzazione votata principalmente alla lavorazione dei metalli. La comunità dei fusinesi, con un indice di vecchiaia maggiore della media, si raccoglie nel capoluogo comunale. Il suo territorio, si sviluppa verso sud, lungo i due versanti della valle nata dall'azione del torrente Madrasco; è caratterizzato da un profilo geometrico irregolare e da un andamento plano-altimetrico vario e movimentato per la presenza di forti differenze di quota. L'abitato, sebbene conservi pressoché inalterata la sua originaria fisionomia, sta attraversando una fase di sensibile espansione edilizia  

Comune di montagna, di origine non del tutto precisate, anche se si riscontrano antiche testimonianze dello sfruttamento minerario nella zona. La sua economia affianca alle attività agricole e pastorali un'industrializzazione votata principalmente alla lavorazione dei metalli. La comunità dei fusinesi, con un indice di vecchiaia maggiore della media, si raccoglie nel capoluogo comunale. Il suo territorio, si sviluppa verso sud, lungo i due versanti della valle nata dall'azione del torrente Madrasco; è caratterizzato da un profilo geometrico irregolare e da un andamento plano-altimetrico vario e movimentato per la presenza di forti differenze di quota. L'abitato, sebbene conservi pressoché inalterata la sua originaria fisionomia, sta attraversando una fase di sensibile espansione edilizia  

Storia

Deve il suo nome alla presenza, fin dal Medioevo, di fucine per la lavorazione del ferro estratto nelle miniere della Val Madre, che prosperavano lungo il torrente Madrasco e il cui sviluppo è perdurato sino alla prima metà dell'Ottocento. L'importanza economica del borgo derivava inoltre dalla vicinanza del passo di Dordona, attraverso il quale si poteva accedere alla Val Brembana e alla Bergamasca. Su questo itinerario si è sviluppato il primo insediamento montano di Valmadre, fintanto che lungo la mulattiera sono transitate merci varie quali vino e formaggio. Il borgo principale, sorto più a valle, divenne comune nel 1488. Per molti anni gli abitanti dovettero lottare per contendere con i bergamaschi l'usufrutto delle terre destinate all'alpeggio; la disputa fu così sentita che nel 1525 il problema finì all'esame della Curia di Roma, che diede ragione ai bergamaschi, scomunicando i contadini del luogo. Le dispute cessarono solo con l'avvento della dominazione austriaca, che attribuì le terre montane  alla comunità dei fusinesi. Nel centro storico si incontrano molte immagini sacre dipinte sui muri delle case: fra di esse la più interessante è quella rappresentante la Madonna con il Bambino, risalente al '400. Dello stesso periodo è l'affresco che adorna l'altare maggiore, della piccola chiesa della Madonnina delle Nevi, riedificata nei primi anni del '700 sul sentiero che conduce al villaggio di Valmadre. In pregevole stile barocco è la chiesa parrocchiale di S. Lorenzo al centro del paese.  

Deve il suo nome alla presenza, fin dal Medioevo, di fucine per la lavorazione del ferro estratto nelle miniere della Val Madre, che prosperavano lungo il torrente Madrasco e il cui sviluppo è perdurato sino alla prima metà dell'Ottocento. L'importanza economica del borgo derivava inoltre dalla vicinanza del passo di Dordona, attraverso il quale si poteva accedere alla Val <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BREMBANA'>Brembana</a> e alla Bergamasca. Su questo itinerario si è sviluppato il primo insediamento montano di Valmadre, fintanto che lungo la mulattiera sono transitate merci varie quali vino e formaggio. Il borgo principale, sorto più a valle, divenne comune nel 1488. Per molti anni gli abitanti dovettero lottare per contendere con i bergamaschi l'usufrutto delle terre destinate all'alpeggio; la disputa fu così sentita che nel 1525 il problema finì all'esame della Curia di Roma, che diede ragione ai bergamaschi, scomunicando i contadini del luogo. Le dispute cessarono solo con l'avvento della dominazione austriaca, che attribuì le terre montane  alla comunità dei fusinesi. Nel centro storico si incontrano molte immagini sacre dipinte sui muri delle case: fra di esse la più interessante è quella rappresentante la Madonna con il Bambino, risalente al '400. Dello stesso periodo è l'affresco che adorna l'altare maggiore, della piccola chiesa della Madonnina delle Nevi, riedificata nei primi anni del '700 sul sentiero che conduce al villaggio di Valmadre. In pregevole stile barocco è la chiesa parrocchiale di S. Lorenzo al centro del paese.  

Economia

Da quando lo sfruttamento delle miniere di ferro della Valmadre è divenuto improduttivo e  l'antico tratturo che portava alla Val Brembana e alla Bergamasca è stato soppiantato da altri itinerari con una migliore viabilità, l'antica prosperità incentrata sulle fonderie e sul commercio si è ridimensionata. Oggi la maggiore fonte di reddito è rappresentata dal comparto agricolo, che tuttavia non riesce ad assorbire tutta la popolazione attiva del comune. Nella parte pianeggiante del territorio comunale si incontrano vigneti, frutteti, campi di cereali e diverse colture foraggiere utili per la zootecnia. Quest'ultima è un settore importante dell'economia potendo usufruire dei ricchi pascoli ad alta quota, annessi al territorio comunale solo sotto il dominio austriaco, per la pratica dell'alpeggio. Prosperano gli allevamenti di bovini da latte e in secondo ordine di avicoli. Dell'antica vocazione metallurgica restano alcune fucine inattive lungo il corso del torrente Madrasco, e alcune imprese artigianali impegnate nella lavorazione del ferro. Completano lo scarno panorama industriale un cementificio ed alcune imprese edili. Poco incoraggiato il turismo, nonostante incida sul suo territorio parte del Parco delle Orobie con le sue bellezze naturali. Il settore dei servizi è povero, data la mancanza di adeguate strutture socio-culturali e di  uffici amministrativi ; l'istruzione si limita alla scuola primaria e la capacità ricettiva non è in grado di accogliere gli eventuali visitatori. Risultano inoltre assenti i presidi farmaco-sanitari.  

Da quando lo sfruttamento delle miniere di ferro della Valmadre è divenuto improduttivo e  l'antico tratturo che portava alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VALBREMBANA'>Val Brembana</a> e alla Bergamasca è stato soppiantato da altri itinerari con una migliore viabilità, l'antica prosperità incentrata sulle fonderie e sul commercio si è ridimensionata. Oggi la maggiore fonte di reddito è rappresentata dal comparto agricolo, che tuttavia non riesce ad assorbire tutta la popolazione attiva del comune. Nella parte pianeggiante del territorio comunale si incontrano vigneti, frutteti, campi di cereali e diverse colture foraggiere utili per la zootecnia. Quest'ultima è un settore importante dell'economia potendo usufruire dei ricchi pascoli ad alta quota, annessi al territorio comunale solo sotto il dominio austriaco, per la pratica dell'alpeggio. Prosperano gli allevamenti di bovini da latte e in secondo ordine di avicoli. Dell'antica vocazione metallurgica restano alcune fucine inattive lungo il corso del torrente Madrasco, e alcune imprese artigianali impegnate nella lavorazione del ferro. Completano lo scarno panorama industriale un cementificio ed alcune imprese edili. Poco incoraggiato il turismo, nonostante incida sul suo territorio parte del Parco delle Orobie con le sue bellezze naturali. Il settore dei servizi è povero, data la mancanza di adeguate strutture socio-culturali e di  uffici amministrativi ; l'istruzione si limita alla scuola primaria e la capacità ricettiva non è in grado di accogliere gli eventuali visitatori. Risultano inoltre assenti i presidi farmaco-sanitari.  

Relazioni

Non ancora inserito nei circuiti turistici sia di sport invernali che escursionistici,  il comune non richiama ancora un buon numero di visitatori. Le relazioni con l'esterno si articolano soprattutto in uscita, per soddisfare le incombenze burocratico-amministrative, per la richiesta di strutture socio-sanitarie e per la frequenza della scuola dell'obbligo di secondo grado. Intenso è anche il flusso pendolare rivolto verso le molteplici opportunità di lavoro offerte dall'area industrializzata di Sondrio e degli altri centri vicini. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggio il 10 agosto.  

Non ancora inserito nei circuiti turistici sia di sport invernali che escursionistici,  il comune non richiama ancora un buon numero di visitatori. Le relazioni con l'esterno si articolano soprattutto in uscita, per soddisfare le incombenze burocratico-amministrative, per la richiesta di strutture socio-sanitarie e per la frequenza della scuola dell'obbligo di secondo grado. Intenso è anche il flusso pendolare rivolto verso le molteplici opportunità di lavoro offerte dall'area industrializzata di Sondrio e degli altri centri vicini. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggio il 10 agosto.  

Località

Monte Seleron

Monte Seleron

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fusine rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.