Descrizione

Comune collinare, di origine antica, la cui economia si basa principalmente sull’agricoltura. La maggior parte dei fubinesi, aventi un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si divide tra gli aggregati urbani minori di Cascina Fugassa, Cascina Meraviglietta, Cascine Fornace, Cascine Marghera, Cascine Nani, Cascine Nuovi Borghi e Cascine Vergani, nonché case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, è in parte allungato su uno sperone e in parte disposto ai bordi della strada che corre ai piedi del dosso.

Comune collinare, di origine antica, la cui economia si basa principalmente sull’agricoltura. La maggior parte dei fubinesi, aventi un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si divide tra gli aggregati urbani minori di Cascina Fugassa, Cascina Meraviglietta, Cascine Fornace, Cascine Marghera, Cascine Nani, Cascine Nuovi Borghi e Cascine Vergani, nonché case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, è in parte allungato su uno sperone e in parte disposto ai bordi della strada che corre ai piedi del dosso.

Storia

Il toponimo è attestato, a partire dall’XI secolo, attraverso la forma di “Fibline”, la quale si avvicina a “Fibulinae”, derivante da FIBULA, indicanti verosimilmente delle fabbriche di “Fibulae”, oggetti molto richiesti dal costume romano. Diverse sono le successive attestazioni: “Fibine” (nata dalla palatalizzazione del nesso “bl”); “Fibin” (derivante dalla caduta della “e” finale); “Fublinius” (testimone dello scambio tra “i” e “u” protoniche per influsso dialettale); “Fiblinis” (caratterizzata da metatesi di “l”). Sorta in periodo antico, venne occupata dai romani, com’è dimostrato da una piccola necropoli risalente al II secolo a.C. Ufficialmente, però, è citata per la prima volta nel 1041, in un documento in cui Enrico III cedeva la metà del borgo ed il castello a Pietro II, vescovo-conte di Asti. In seguito, sempre su decisione dell’imperatore, venne ripetutamente infeudata alla nobile famiglia dei Cane di Cella Monte, che, dal 1164, furono vassalli dei marchesi Aleramici del Monferrato. Nell’anno 1224, però, i suoi abitanti vollero sottomettersi al comune di Alessandria ottenendo piena autonomia di statuti e di amministrazione. Un secolo più tardi tornò a far parte dei possedimenti dei Monferrato (finché il marchesato non scomparve) attraverso la stipulazione di una Charta Pactorum con Teodoro I Paleologo, in cui ci si impegnava a non infeudare il borgo. In realtà ciò non venne mantenuto e diverse famiglie l’amministrarono. Nel XVI secolo venne duramente saccheggiata dai lanzichenecchi, mercenari tedeschi al soldo degli spagnoli e nel 1629 dagli stessi spagnoli. Tra le diverse e interessanti vestigia del passato figurano: l’antico castello, più volte distrutto, riedificato nel 1664 dal conte Vincenzo Natta, oggi casa per anziani dell’opera pia Don Orione; la parrocchiale di San Cristoforo caratterizzata da una bella facciata gotica risalente al 1490; la chiesa dell’Immacolata; la chiesa del Carmine; la chiesa della Santissima Trinità.

Il toponimo è attestato, a partire dall’XI secolo, attraverso la forma di “Fibline”, la quale si avvicina a “Fibulinae”, derivante da FIBULA, indicanti verosimilmente delle fabbriche di “Fibulae”, oggetti molto richiesti dal costume romano. Diverse sono le successive attestazioni: “Fibine” (nata dalla palatalizzazione del nesso “bl”); “Fibin” (derivante dalla caduta della “e” finale); “Fublinius” (testimone dello scambio tra “i” e “u” protoniche per influsso dialettale); “Fiblinis” (caratterizzata da metatesi di “l”). Sorta in periodo antico, venne occupata dai romani, com’è dimostrato da una piccola necropoli risalente al II secolo a.C. Ufficialmente, però, è citata per la prima volta nel 1041, in un documento in cui Enrico III cedeva la metà del borgo ed il castello a Pietro II, vescovo-conte di Asti. In seguito, sempre su decisione dell’imperatore, venne ripetutamente infeudata alla nobile famiglia dei Cane di Cella Monte, che, dal 1164, furono vassalli dei marchesi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ALERAMICI'>Aleramici</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Nell’anno 1224, però, i suoi abitanti vollero sottomettersi al comune di Alessandria ottenendo piena autonomia di statuti e di amministrazione. Un secolo più tardi tornò a far parte dei possedimenti dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> (finché il marchesato non scomparve) attraverso la stipulazione di una Charta Pactorum con Teodoro I Paleologo, in cui ci si impegnava a non infeudare il borgo. In realtà ciò non venne mantenuto e diverse famiglie l’amministrarono. Nel XVI secolo venne duramente saccheggiata dai lanzichenecchi, mercenari tedeschi al soldo degli spagnoli e nel 1629 dagli stessi spagnoli. Tra le diverse e interessanti vestigia del passato figurano: l’antico castello, più volte distrutto, riedificato nel 1664 dal conte Vincenzo Natta, oggi casa per anziani dell’opera pia Don Orione; la parrocchiale di San Cristoforo caratterizzata da una bella facciata gotica risalente al 1490; la chiesa dell’Immacolata; la chiesa del Carmine; la chiesa della Santissima Trinità.

Economia

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, granturco, ortaggi, frutta, foraggi e con l’allevamento di bovini, caprini, equini e avicoli. Un ruolo importante è svolto anche dalla coltura della vite, dalla cui lavorazione nascono pregiati vini Doc. L’industria, modestamente sviluppata, è costituita da aziende che operano nei comparti: edile, elettronico, meccanico, metallurgico, della gomma e della plastica, dei macchinari per l’agricoltura, del tessile, degli alimenti e delle bevande. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero è a disposizione un maneggio e un campo da golf. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, granturco, ortaggi, frutta, foraggi e con l’allevamento di bovini, caprini, equini e avicoli. Un ruolo importante è svolto anche dalla coltura della vite, dalla cui lavorazione nascono pregiati vini Doc. L’industria, modestamente sviluppata, è costituita da aziende che operano nei comparti: edile, elettronico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico, della gomma e della plastica, dei macchinari per l’agricoltura, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, degli alimenti e delle bevande. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero è a disposizione un maneggio e un campo da golf. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico, per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Costituisce meta di significativo afflusso turistico estivo. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere le aree limitrofi più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario sono abbastanza intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione degli spettacoli teatrali che hanno come protagonisti la compagnia teatrale fubinese, nata nel 1981, con l’intento di mantenere vivo il dialetto locale e rappresentare brillanti commedie di ogni tempo, durante vari periodi dell’anno. Il venerdì si svolge il mercato settimanale. La festa del Patrono, San Cristoforo, si celebra il 27 luglio con una fiera.

Costituisce meta di significativo afflusso turistico estivo. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere le aree limitrofi più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario sono abbastanza intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione degli spettacoli teatrali che hanno come protagonisti la compagnia teatrale fubinese, nata nel 1981, con l’intento di mantenere vivo il dialetto locale e rappresentare brillanti commedie di ogni tempo, durante vari periodi dell’anno. Il venerdì si svolge il mercato settimanale. La festa del Patrono, San Cristoforo, si celebra il 27 luglio con una fiera.

Località

Cascina Fugassa, Cascine Fornace, Cascine Maghera, Cascine Nani, Cascine Nuovi Borghi, Cascine Vergani, Tenuta Margara

Cascina Fugassa, Cascine Fornace, Cascine Maghera, Cascine Nani, Cascine Nuovi Borghi, Cascine Vergani, Tenuta Margara

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fubine Monferrato rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.