Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole, ha sviluppato l’industria e il turismo. I frinchesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, alcuni nuclei urbani minori e un elevatissimo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 149 a un massimo di 265 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da crescita edilizia, sorge sul declivio esposto a mezzogiorno di una collina, sulla cui sommità si erge l’imponente castello feudale. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia la lettera maiuscola F, azzurra.

Comune collinare, di origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole, ha sviluppato l’industria e il turismo. I frinchesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale, alcuni nuclei urbani minori e un elevatissimo numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che vanno da un minimo di 149 a un massimo di 265 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da crescita edilizia, sorge sul declivio esposto a mezzogiorno di una collina, sulla cui sommità si erge l’imponente castello feudale. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia la lettera maiuscola F, azzurra.

Storia

Il toponimo, comparso per la prima volta nel 1117 con la specifica di FUNDUS FRIDENGUS, sta a sottolineare l’appartenenza di tale luogo alla famiglia dal nome germanico “Fredo”. Appartenuto originariamente alla contea di Asti, restò possedimento della famiglia dei Pelletta fino al XIV secolo, periodo in cui la famiglia dei Turco ne rivendicò la proprietà e ebbe il suo controllo proprio durante il periodo più acceso della guerra tra guelfi e ghibellini. Successivamente, i Mazzetti salirono al potere e ottennero anche la concessione di poter coniare una propria moneta (1487). Tale privilegio si protrasse fino ai primi anni del Seicento quando, dato l’altissimo numero di monete contraffatte, si stabilì di bloccarne la produzione. Nel 1640 il borgo subì un violento attacco da parte delle truppe francesi del conte di Harcourt, intervenuto in Italia per regolare le dispute per la successione con la famiglia dei Savoia. Nel 1829, estintasi la famiglia dei Mazzetti, i marchesi Incisa di Camerana ne ottennero la proprietà, cedendola soltanto cento anni dopo, nel 1935, al comune di Asti. Poche sono le testimonianze storico-architettoniche di rilievo. Degno di nota è il castello cittadino, costruito tra il XII e il XII secolo e ristrutturato più volte dopo aver subito numerosi danni dalle truppe francesi durante gli anni 1630 e 1640. Dell’antica struttura esso, infatti, conserva oggi solo alcune merlature ghibelline e alcuni archi a sesto acuto. L’edificio religioso più importante è, senza dubbio, la parrocchiale della Beata Vergine Maria, datata 19 aprile 1227 e ristrutturata durante il corso del Settecento.

Il toponimo, comparso per la prima volta nel 1117 con la specifica di FUNDUS FRIDENGUS, sta a sottolineare l’appartenenza di tale luogo alla famiglia dal nome germanico “Fredo”. Appartenuto originariamente alla contea di Asti, restò possedimento della famiglia dei Pelletta fino al XIV secolo, periodo in cui la famiglia dei Turco ne rivendicò la proprietà e ebbe il suo controllo proprio durante il periodo più acceso della guerra tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFI'>guelfi</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINI'>ghibellini</a>. Successivamente, i Mazzetti salirono al potere e ottennero anche la concessione di poter coniare una propria moneta (1487). Tale privilegio si protrasse fino ai primi anni del Seicento quando, dato l’altissimo numero di monete contraffatte, si stabilì di bloccarne la produzione. Nel 1640 il borgo subì un violento attacco da parte delle truppe francesi del conte di Harcourt, intervenuto in Italia per regolare le dispute per la successione con la famiglia dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Nel 1829, estintasi la famiglia dei Mazzetti, i marchesi Incisa di Camerana ne ottennero la proprietà, cedendola soltanto cento anni dopo, nel 1935, al comune di Asti. Poche sono le testimonianze storico-architettoniche di rilievo. Degno di nota è il castello cittadino, costruito tra il XII e il XII secolo e ristrutturato più volte dopo aver subito numerosi danni dalle truppe francesi durante gli anni 1630 e 1640. Dell’antica struttura esso, infatti, conserva oggi solo alcune merlature <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GHIBELLINE'>ghibelline</a> e alcuni archi a sesto acuto. L’edificio religioso più importante è, senza dubbio, la parrocchiale della Beata Vergine Maria, datata 19 aprile 1227 e ristrutturata durante il corso del Settecento.

Economia

Fatta eccezione per gli ordinari uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va segnalata, però, la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento e frutta. Di particolare rilevanza è la viticoltura, che consente la produzione del vino Doc Barbera. Si pratica pure l’allevamento di bovini e avicoli. Per quanto concerne l’industria, essa è composta da piccole imprese individuali operanti nei comparti delle confezioni, della lavorazione del legno, delle macchine per l’agricoltura, metallurgico ed edile. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale ma è sede di un museo dell’agricoltura. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie non assicurano nemmeno il servizio sanitario di base.

Fatta eccezione per gli ordinari uffici municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va segnalata, però, la presenza della Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento e frutta. Di particolare rilevanza è la viticoltura, che consente la produzione del vino Doc <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BARBERA'>Barbera</a>. Si pratica pure l’allevamento di bovini e avicoli. Per quanto concerne l’industria, essa è composta da piccole imprese individuali operanti nei comparti delle confezioni, della lavorazione del legno, delle macchine per l’agricoltura, metallurgico ed edile. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Nelle scuole del posto si impartisce solo l’istruzione elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale ma è sede di un museo dell’agricoltura. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie non assicurano nemmeno il servizio sanitario di base.

Relazioni

Grazie alla vicinanza al capoluogo di provincia e alle bellezze dell’imponente castello, posto a dominio dell’abitato, si sta trasformando negli ultimi decenni in zona residenziale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, si celebra il 18 settembre con riti religiosi.

Grazie alla vicinanza al capoluogo di provincia e alle bellezze dell’imponente castello, posto a dominio dell’abitato, si sta trasformando negli ultimi decenni in zona residenziale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata alla Natività di Maria Vergine, si celebra il 18 settembre con riti religiosi.

Località

Molinasso, Rampone, San Defendente

Molinasso, Rampone, San Defendente

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Frinco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.