Descrizione

Comune di collina, fondato probabilmente nell’alto Medioevo, la cui economia si basa sul settore primario e su alcuni comparti dell’industria; è rinomato, inoltre, per l’antico e nobile artigianato delle terrecotte. La comunità dei frattesi, che presenta un indice di vecchiaia molto elevato, risiede nella località di Torre San Marco, in piccoli aggregati urbani e in case sparse, oltre che nel capoluogo comunale, interessato da un sensibile processo di espansione edilizia. Il nucleo antico dell’abitato, dalla tipica pianta a spirale, è arroccato sulla sommità di un colle ed è raccolto, con le sue pittoresche abitazioni di mattoni rosa, all’interno delle mura medievali. Il territorio comunale è tutto un susseguirsi di morbidi rilievi collinari, sui quali si alternano seminativi, vigneti e residue macchie di vegetazione spontanea. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è “troncato”: in alto campeggiano, su fondo azzurro, le lettere d’argento C e F; in basso sono raffigurati un muro d’argento a un’arcata e un albero; al centro dello scudo compare San Michele Arcangelo, con la corazza e le ali d’oro, con una spada dorata nella mano destra e con una bilancia dello stesso colore nella sinistra.

Comune di collina, fondato probabilmente nell’alto Medioevo, la cui economia si basa sul settore primario e su alcuni comparti dell’industria; è rinomato, inoltre, per l’antico e nobile artigianato delle terrecotte. La comunità dei frattesi, che presenta un indice di vecchiaia molto elevato, risiede nella località di Torre San Marco, in piccoli aggregati urbani e in case sparse, oltre che nel capoluogo comunale, interessato da un sensibile processo di espansione edilizia. Il nucleo antico dell’abitato, dalla tipica pianta a spirale, è arroccato sulla sommità di un colle ed è raccolto, con le sue pittoresche abitazioni di mattoni rosa, all’interno delle mura medievali. Il territorio comunale è tutto un susseguirsi di morbidi rilievi collinari, sui quali si alternano seminativi, vigneti e residue macchie di vegetazione spontanea. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è “troncato”: in alto campeggiano, su fondo azzurro, le lettere d’argento C e F; in basso sono raffigurati un muro d’argento a un’arcata e un albero; al centro dello scudo compare San Michele Arcangelo, con la corazza e le ali d’oro, con una spada dorata nella mano destra e con una bilancia dello stesso colore nella sinistra.

Storia

Secondo alcuni la nascita del primo insediamento sarebbe da collocare in epoca romana e più precisamente negli anni successivi alla sconfitta di Asdrubale nella battaglia del Metauro (207 a.C.); secondo altri risalirebbe invece all’invasione dei goti e alla conseguente distruzione della città romana di SUASA. Il borgo medievale appartenne a Fano fino al 1348; passato successivamente a Galeotto Malatesta, nel 1354 si affrancò dal dominio di quest’ultimo per divenire oggetto di contesa da parte dei Montefeltro e dei Della Rovere; tornato a Fano nella prima metà del secolo XVI, ne seguì da allora le vicende storiche generali. Nel 1928 fu aggregata a San Lorenzo in Campo e nel 1937 raggiunse l’autonomia amministrativa. La prima parte del toponimo è ricordata nelle RATIONES DECIMARUM delle Marche (anni 1290-1292) e si connette al latino FRACTA, nel senso di ‘selva abbattuta, luogo disboscato’; la specificazione, aggiunta nel 1862, deriverebbe secondo alcuni dalla presenza di roseti selvatici. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera l’intatta cinta muraria, con tre porte d’accesso, e il convento di Santa Vittoria, fondato da San Francesco nel 1216 ma ricostruito nel XVIII secolo –all’interno è custodita una cinquecentesca “Deposizione”–. Sono inoltre degne di nota la chiesa parrocchiale di San Giorgio e quella di Santa Maria in Castagneto.

Secondo alcuni la nascita del primo insediamento sarebbe da collocare in epoca romana e più precisamente negli anni successivi alla sconfitta di Asdrubale nella battaglia del Metauro (207 a.C.); secondo altri risalirebbe invece all’invasione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=GOTI'>goti</a> e alla conseguente distruzione della città romana di SUASA. Il borgo medievale appartenne a Fano fino al 1348; passato successivamente a Galeotto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MALATESTA'>Malatesta</a>, nel 1354 si affrancò dal dominio di quest’ultimo per divenire oggetto di contesa da parte dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MONTEFELTRO'>Montefeltro</a> e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=DELLAROVERE'>Della Rovere</a>; tornato a Fano nella prima metà del secolo XVI, ne seguì da allora le vicende storiche generali. Nel 1928 fu aggregata a San Lorenzo in Campo e nel 1937 raggiunse l’autonomia amministrativa. La prima parte del toponimo è ricordata nelle RATIONES DECIMARUM delle Marche (anni 1290-1292) e si connette al latino FRACTA, nel senso di ‘selva abbattuta, luogo disboscato’; la specificazione, aggiunta nel 1862, deriverebbe secondo alcuni dalla presenza di roseti selvatici. Il patrimonio storico-architettonico locale annovera l’intatta cinta muraria, con tre porte d’accesso, e il convento di Santa Vittoria, fondato da San Francesco nel 1216 ma ricostruito nel XVIII secolo –all’interno è custodita una cinquecentesca “Deposizione”–. Sono inoltre degne di nota la chiesa parrocchiale di San Giorgio e quella di Santa Maria in Castagneto.

Economia

Il peso della tradizione locale si palesa nella cura tuttora riservata alla lavorazione della terra, che in questa zona produce soprattutto cereali, foraggi e uva; il settore industriale comprende invece piccole imprese attive principalmente nei comparti tessile, delle confezioni, della metallurgia, della meccanica, del legno e del mobile; una discreta rete distributiva e un articolato ventaglio di servizi, comprendente il credito e le assicurazioni, favoriscono inoltre la stabilizzazione dei processi economici. Il comune possiede le scuole dell’obbligo, una biblioteca comunale e la farmacia; l’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Il peso della tradizione locale si palesa nella cura tuttora riservata alla lavorazione della terra, che in questa zona produce soprattutto cereali, foraggi e uva; il settore industriale comprende invece piccole imprese attive principalmente nei comparti tessile, delle confezioni, della metallurgia, della meccanica, del legno e del mobile; una discreta rete distributiva e un articolato ventaglio di servizi, comprendente il credito e le assicurazioni, favoriscono inoltre la stabilizzazione dei processi economici. Il comune possiede le scuole dell’obbligo, una biblioteca comunale e la farmacia; l’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Relazioni

Per attrarre cospicui flussi turistici, il comune dovrebbe dotarsi di quell’insieme di strutture ricettive e di servizi che rendono gradevole la sosta e il soggiorno prolungato. Non mancano peraltro attrattive paesistiche, storico-monumentali e folcloristiche: un gran numero di visitatori si riversa nelle strade del centro storico in occasione della sagra della faraona al coccio (agosto), della “Festa della calandra” (ultima domenica di maggio), con allestimento di stand gastronomici e concerti musicali, e della gara automobilistica di velocità in salita “Cronoscalata della Ravignana” (settembre). Il Patrono San Michele si festeggia il 29 settembre.

Per attrarre cospicui flussi turistici, il comune dovrebbe dotarsi di quell’insieme di strutture ricettive e di servizi che rendono gradevole la sosta e il soggiorno prolungato. Non mancano peraltro attrattive paesistiche, storico-monumentali e folcloristiche: un gran numero di visitatori si riversa nelle strade del centro storico in occasione della sagra della faraona al coccio (agosto), della “Festa della calandra” (ultima domenica di maggio), con allestimento di stand gastronomici e concerti musicali, e della gara automobilistica di velocità in salita “Cronoscalata della Ravignana” (settembre). Il Patrono San Michele si festeggia il 29 settembre.

Località

Borghetto, Case Nuove, Fonte Cannella, Torre San Marco

Borghetto, Case Nuove, Fonte Cannella, Torre San Marco