Descrizione

Centro montano di origini antiche, la cui economia poggia sull’agricoltura, sull’industria e sul terziario in crescita. Più della metà dei forinesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore ai valori medi, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce nelle località di Celzi e Petruro, in alcuni aggregati urbani elementari e in un certo numero di case sparse. L’abitato, adagiato su un ripiano compreso tra due monti rivestiti di boschi cedui e castagneti, è circondato da un paesaggio tipicamente agricolo, caratterizzato dall’alternanza di frutteti, filari di viti e seminativi.

Centro montano di origini antiche, la cui economia poggia sull’agricoltura, sull’industria e sul terziario in crescita. Più della metà dei forinesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore ai valori medi, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si distribuisce nelle località di Celzi e Petruro, in alcuni aggregati urbani elementari e in un certo numero di case sparse. L’abitato, adagiato su un ripiano compreso tra due monti rivestiti di boschi cedui e castagneti, è circondato da un paesaggio tipicamente agricolo, caratterizzato dall’alternanza di frutteti, filari di viti e seminativi.

Storia

Sorta in una favorevole posizione difensiva e strategica, l’antica LOCUS FORINI appartenne alla colonia romana di ABELLINUM, di cui divenne PRAETORIO IN PERTINENSIIS, luogo cioè in cui veniva amministrata la giustizia. Nel I secolo d.C. vi fu costruito un tratto dell’acquedotto Claudio. Nel VI secolo fu annessa al ducato longobardo di Benevento; teatro di uno scontro tra Romualdo, duca di Benevento, e le truppe longobarde, divenne, dopo la vittoria di queste ultime, un’importante roccaforte del neocostituito principato di Salerno. Passata al normanno Guglielmo di Monteforte (XII secolo), appartenne successivamente ai Del Balzo-Orsini; acquisita nel Seicento dalla casata campana dei Caracciolo, che ne mantenne il possesso fino all’eversione della feudalità, ottenne l’abolizione delle gabelle e la concessione dello statuto in seguito alla rivolta di Masaniello (1647). Il toponimo, attestato nelle RATIONES DECIMARUM della Campania (1308-1310), deriva dal cognome Forino o dal sostantivo latino FUR, FURIS, ‘furfante, ladro’. Tra le testimonianze storico-architettoniche di maggiore interesse figurano il castello longobardo, tipica fortezza medievale arroccata sulla cima di un colle, e il quattrocentesco palazzo Caracciolo, che, strutturato originariamente in diversi corpi di fabbrica, conserva oggi il fronte principale, due porte d’accesso e parte del magnifico parco. Il santuario di San Nicola, realizzato probabilmente dai bizantini prima dell’anno mille in onore del Santo vescovo di Miro, possiede un portale in pietra, marmi policromi, sculture lignee, tele settecentesche e una statua del Santo del 1867. La chiesa di Santo Stefano (XVIII secolo) custodisce tele dell’epoca a soggetto sacro, attribuite al De Mita.

Sorta in una favorevole posizione difensiva e strategica, l’antica LOCUS FORINI appartenne alla colonia romana di ABELLINUM, di cui divenne PRAETORIO IN PERTINENSIIS, luogo cioè in cui veniva amministrata la giustizia. Nel I secolo d.C. vi fu costruito un tratto dell’acquedotto Claudio. Nel VI secolo fu annessa al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DUCATOLONGOBARDODIBENEVENTO'>ducato longobardo di Benevento</a>; teatro di uno scontro tra Romualdo, duca di Benevento, e le truppe <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDE'>longobarde</a>, divenne, dopo la vittoria di queste ultime, un’importante roccaforte del neocostituito <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=PRINCIPATODISALERNO'>principato di Salerno</a>. Passata al normanno Guglielmo di Monteforte (XII secolo), appartenne successivamente ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DELBALZOORSINI'>Del Balzo-Orsini</a>; acquisita nel Seicento dalla casata campana dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, che ne mantenne il possesso fino all’eversione della feudalità, ottenne l’abolizione delle gabelle e la concessione dello statuto in seguito alla rivolta di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=MASANIELLO'>Masaniello</a> (1647). Il toponimo, attestato nelle RATIONES DECIMARUM della Campania (1308-1310), deriva dal cognome Forino o dal sostantivo latino FUR, FURIS, ‘furfante, ladro’. Tra le testimonianze storico-architettoniche di maggiore interesse figurano il castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a>, tipica fortezza medievale arroccata sulla cima di un colle, e il quattrocentesco palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, che, strutturato originariamente in diversi corpi di fabbrica, conserva oggi il fronte principale, due porte d’accesso e parte del magnifico parco. Il santuario di San Nicola, realizzato probabilmente dai bizantini prima dell’anno mille in onore del Santo vescovo di Miro, possiede un portale in pietra, marmi policromi, sculture lignee, tele settecentesche e una statua del Santo del 1867. La chiesa di Santo Stefano (XVIII secolo) custodisce tele dell’epoca a soggetto sacro, attribuite al De Mita.

Economia

Le attività rurali, rivolte alla produzione di frutta, ortaggi, cereali, uva e nocciole (queste sono utilizzate soprattutto per la produzione di dolci e gelati), rivestono tuttora un ruolo di una certa importanza nell’economia locale e alimentano la locale industria alimentare; il settore secondario comprende anche i comparti del legno, dei materiali da costruzione e della lavorazione dei metalli. Il terziario annovera un discreto numero di esercizi commerciali e, tra i servizi privati, quelli più qualificati delle assicurazioni e quello bancario. Ospita le scuole dell’obbligo e una biblioteca comunale nonché, per quanto concerne l’assistenza sanitaria, un ufficio sanitario, la guardia medica e la farmacia; all’interno dell’apparato ricettivo figurano alcuni esercizi di ristoro ma non strutture per il soggiorno.

Le attività rurali, rivolte alla produzione di frutta, ortaggi, cereali, uva e nocciole (queste sono utilizzate soprattutto per la produzione di dolci e gelati), rivestono tuttora un ruolo di una certa importanza nell’economia locale e alimentano la locale industria alimentare; il settore secondario comprende anche i comparti del legno, dei materiali da costruzione e della lavorazione dei metalli. Il terziario annovera un discreto numero di esercizi commerciali e, tra i servizi privati, quelli più qualificati delle assicurazioni e quello bancario. Ospita le scuole dell’obbligo e una biblioteca comunale nonché, per quanto concerne l’assistenza sanitaria, un ufficio sanitario, la guardia medica e la farmacia; all’interno dell’apparato ricettivo figurano alcuni esercizi di ristoro ma non strutture per il soggiorno.

Relazioni

Non rappresenta una meta turistica particolarmente ricercata ma esercita ugualmente un discreto richiamo sui visitatori, grazie a un nutrito calendario di manifestazioni; si ricordano: la festa di “Santa Maria de Castro Forini” (Lunedì in Albis), in occasione della quale si rende omaggio alla Madonna ballando la tarantella al suono del “rancasione”, strumento tipico del luogo; la festa di Sant’Anna (26 luglio), caratterizzata dalla preparazione degli “zuzzeri”, gnocchi di patate e semola, e dal passaggio del “ciuccio di fuoco”, un asino di cartapesta pieno di fuochi d’artificio; la “Festa in villa” (2-3 agosto), con giochi popolari, come la corsa dei sacchi e il tiro alla fune; le sagre degli gnocchi (1-3 agosto) e dei funghi (17 agosto); il presepe vivente, cui prendono parte, oltre alle tradizionali figure protagoniste della Natività, circa duecento pastori. Il Patrono, San Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Non rappresenta una meta turistica particolarmente ricercata ma esercita ugualmente un discreto richiamo sui visitatori, grazie a un nutrito calendario di manifestazioni; si ricordano: la festa di “Santa Maria de Castro Forini” (Lunedì in Albis), in occasione della quale si rende omaggio alla Madonna ballando la tarantella al suono del “rancasione”, strumento tipico del luogo; la festa di Sant’Anna (26 luglio), caratterizzata dalla preparazione degli “zuzzeri”, gnocchi di patate e semola, e dal passaggio del “ciuccio di fuoco”, un asino di cartapesta pieno di fuochi d’artificio; la “Festa in villa” (2-3 agosto), con giochi popolari, come la corsa dei sacchi e il tiro alla fune; le sagre degli gnocchi (1-3 agosto) e dei funghi (17 agosto); il presepe vivente, cui prendono parte, oltre alle tradizionali figure protagoniste della Natività, circa duecento pastori. Il Patrono, San Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Località

Casal di Creta, Castello, Celzi, Petruro

Casal di Creta, Castello, Celzi, Petruro

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Forino rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.