Descrizione

Comune di montagna, di origine antica, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I forgaresi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale e le località Cornino, Flagogna, San Rocco e Monteprat. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiun gono i 950 metri di quota. Immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, l’abitato fa registrare una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, troncato semipartito, è stato concesso con Decreto de Presidente della Repubblica; il primo campo, a sfondo rosso, è cuneato d’argento; sullo sfondo azzurro della seconda parte si rappresenta una torre merlata alla ghibellina, accollata a due gigli d’oro posti in croce di Sant’Andrea; lo sfondo giallo dell’ultimo campo è caricato da uno scaglione nero.

Comune di montagna, di origine antica, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I forgaresi, il cui indice di vecchiaia è particolarmente elevato, si distribuiscono tra il capoluogo comunale e le località Cornino, Flagogna, San Rocco e Monteprat. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiun gono i 950 metri di quota. Immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, l’abitato fa registrare una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, troncato semipartito, è stato concesso con Decreto de Presidente della Repubblica; il primo campo, a sfondo rosso, è cuneato d’argento; sullo sfondo azzurro della seconda parte si rappresenta una torre merlata alla ghibellina, accollata a due gigli d’oro posti in croce di Sant’Andrea; lo sfondo giallo dell’ultimo campo è caricato da uno scaglione nero.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono probabilmente ai celti; a questi subentrarono stanziamenti di romani, come testimoniato da alcune lapidi, del II secolo a.C., rinvenute nel territorio. Il toponimo, che ha assunto la forma attuale nel 1937, quando fu aggiunta la specificazione “nel Friuli”, deriva forse dal latino FULGUR, ossia ‘folgore’, col suffisso –ARIA; non manca però chi lo riporta al latino FILICARIA, da FILEX, ‘felce’. Inserita nel sistema difensivo creato dai longobardi, nel secolo VIII fu occupata dai franchi e venne in seguito dotata di un castello che, sul finire del Duecento, fu assegnato ai signori di San Daniele del Friuli dal patriarca Raimondo della Torre. A lungo travagliata dalle lotte tra i nobili locali e quelli di Flagogna, di stirpe tedesca, nel XIV secolo passò sotto i Savorgnano. L'avvento della signoria veneziana, nel 1420, non valse a migliorare le condizioni di vita della popolazione, che cercò di reagire alla sua estrema povertà emigrando in vari Paesi. Qualche miglioramento si registrò con le riforme attuate da Napoleone, che abolì i vincoli feudali e le conferì l’autonomia amministrativa, confermata dagli austriaci, sotto il cui dominio tornò dopo la parentesi del Regno Italico. Attiva ne fu la partecipazione ai moti risorgimentali. Annessa all’Italia nel 1866, sul finire della seconda guerra mondiale fu al centro dell’offensiva sferrata dai nazisti contro le forze partigiane. Ingenti sono stati i danni causati dal terremoto del 1976. Ciò che è rimasto del patrimonio storico-artistico, dopo il sisma, è ben poca cosa. Tra gli edifici distrutti figurano varie chiese, tra cui l’ottocentesca parrocchiale di San Lorenzo, affiancata dal campanile, del XVIII secolo, restaurato negli anni Ottanta.

I primi insediamenti nella zona risalgono probabilmente ai celti; a questi subentrarono stanziamenti di romani, come testimoniato da alcune lapidi, del II secolo a.C., rinvenute nel territorio. Il toponimo, che ha assunto la forma attuale nel 1937, quando fu aggiunta la specificazione “nel Friuli”, deriva forse dal latino FULGUR, ossia ‘folgore’, col suffisso –ARIA; non manca però chi lo riporta al latino FILICARIA, da FILEX, ‘felce’. Inserita nel sistema difensivo creato dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, nel secolo VIII fu occupata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=FRANCHI'>franchi</a> e venne in seguito dotata di un castello che, sul finire del Duecento, fu assegnato ai signori di San Daniele del Friuli dal patriarca Raimondo della Torre. A lungo travagliata dalle lotte tra i nobili locali e quelli di Flagogna, di stirpe tedesca, nel XIV secolo passò sotto i Savorgnano. L'avvento della signoria veneziana, nel 1420, non valse a migliorare le condizioni di vita della popolazione, che cercò di reagire alla sua estrema povertà emigrando in vari Paesi. Qualche miglioramento si registrò con le riforme attuate da Napoleone, che abolì i vincoli feudali e le conferì l’autonomia amministrativa, confermata dagli austriaci, sotto il cui dominio tornò dopo la parentesi del Regno Italico. Attiva ne fu la partecipazione ai moti risorgimentali. Annessa all’Italia nel 1866, sul finire della seconda guerra mondiale fu al centro dell’offensiva sferrata dai nazisti contro le forze partigiane. Ingenti sono stati i danni causati dal terremoto del 1976. Ciò che è rimasto del patrimonio storico-artistico, dopo il sisma, è ben poca cosa. Tra gli edifici distrutti figurano varie chiese, tra cui l’ottocentesca parrocchiale di San Lorenzo, affiancata dal campanile, del XVIII secolo, restaurato negli anni Ottanta.

Economia

L’economia locale è rimasta solo in parte legata all’agricoltura: si producono cereali, ortaggi, foraggi, uve e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, caprini, ovini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), metalmeccanico, edile, del legno e della fabbricazione di mobili e articoli sportivi. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si segnalano un asilo nido e una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca. Le strutture ricettive offrono una buona possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

L’economia locale è rimasta solo in parte legata all’agricoltura: si producono cereali, ortaggi, foraggi, uve e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, caprini, ovini, equini e avicoli. L’industria è presente con i comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), metalmeccanico, edile, del legno e della fabbricazione di mobili e articoli sportivi. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si segnalano un asilo nido e una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire di una biblioteca. Le strutture ricettive offrono una buona possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non rilevanti con il circondario, cui gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Forti sono i legami con gli Stati Uniti d’America e l’Argentina, dove vivono i discendenti dei forgaresi emigrati nella seconda metà dell’Ottocento. Come in molte altre zone della regione, è evidente l’ammirevole sforzo per risollevare le sorti dell’economia dopo il disastroso terremoto del 1976: si cerca di sviluppare il turismo, sfruttando le risorse naturali, tra cui figura il laghetto di Cornino, meta di pescatori e amanti dell’attività subacquea. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Abbastanza frequentata per lavoro, grazie soprattutto alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non rilevanti con il circondario, cui gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto. Forti sono i legami con gli Stati Uniti d’America e l’Argentina, dove vivono i discendenti dei forgaresi emigrati nella seconda metà dell’Ottocento. Come in molte altre zone della regione, è evidente l’ammirevole sforzo per risollevare le sorti dell’economia dopo il disastroso terremoto del 1976: si cerca di sviluppare il turismo, sfruttando le risorse naturali, tra cui figura il laghetto di Cornino, meta di pescatori e amanti dell’attività subacquea. Il Patrono, San Lorenzo, si festeggia il 10 agosto.

Località

Cornino, Flagogna, Monteprat, San Rocco

Cornino, Flagogna, Monteprat, San Rocco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Forgaria nel Friuli rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.