Descrizione

"Comune sparso" con sede in località Chiesa, ubicato in collina e di origini imprecisate, la cui economia si basa sia sull'agricoltura che sull'industria. La comunità dei forestesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra le località di Dosso dell'Era e Gafforelli. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un paesaggio tra i più suggestivi della collina bergamasca. L'abitato, che si adagia in un avvallamento particolarmente soleggiato, é circondato da lievi pendii coperti di vegetazione boschiva e verdi prati, sui quali sorgono vecchi casolari; composto da vari nuclei distribuiti attorno alla chiesa parrocchiale, è interessato da una forte crescita edilizia. Sullo sfondo azzurro dello stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un pino "d'Italia" verde, sormontato da tre stelle argentate a sei raggi e fondato su un monte argenteo a tre colli, che si origina dalla punta dello scudo.

"Comune sparso" con sede in località Chiesa, ubicato in collina e di origini imprecisate, la cui economia si basa sia sull'agricoltura che sull'industria. La comunità dei forestesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, è concentrata per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra le località di Dosso dell'Era e Gafforelli. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche accentuate, e offre un paesaggio tra i più suggestivi della collina bergamasca. L'abitato, che si adagia in un avvallamento particolarmente soleggiato, é circondato da lievi pendii coperti di vegetazione boschiva e verdi prati, sui quali sorgono vecchi casolari; composto da vari nuclei distribuiti attorno alla chiesa parrocchiale, è interessato da una forte crescita edilizia. Sullo sfondo azzurro dello stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un pino "d'Italia" verde, sormontato da tre stelle argentate a sei raggi e fondato su un monte argenteo a tre colli, che si origina dalla punta dello scudo.

Storia

La prima parte del toponimo si deve all'esistenza, in passato, di una grande foresta, mentre la seconda, aggiunta nel 1863, si richiama alla conformazione dell'abitato, che si articola in vari nuclei, sparsi nella conca. Al pari dei territori circostanti, a partire dal XIII secolo fu travagliata dalle sanguinose lotte tra i guelfi e i ghibellini: particolarmente cruenti furono gli scontri che vi si svolsero sul finire del Trecento, quando i ghibellini, sconfinati nella Valle Cavallina e nella Val Calépio, misero a ferro e a fuoco la zona, trucidando numerosi avversarsi. Inutile fu l'intervento dei Visconti, le cui minacce non furono sufficienti a riportare la pace. A queste devastazioni seguirono quelle provocate dalle guerre tra il Ducato di Milano e la repubblica di Venezia: nella prima metà del XV secolo le truppe milanesi, dopo aver espugnato il castello di Calépio, saccheggiarono la campagna circostante. Fu solo con la firma della pace di Ferrara che si aprì un periodo di relativa tranquillità per il borgo, infeudato dai veneziani alla famiglia Calépio, per la fedeltà dimostrata nella lotta contro i milanesi. La storia successiva al declino della Serenissima, sul finire del Settecento, non si discosta da quella del resto del Bergamasco. Interessanti dal punto di vista architettonico sono: la chiesa parrocchiale di San Marco, ricostruita nella seconda metà del XVII secolo su un precedente edificio di culto del Trecento, e il santuario di San Giovanni Battista, meglio noto come santuario di San Giovanni delle Formiche.

La prima parte del toponimo si deve all'esistenza, in passato, di una grande foresta, mentre la seconda, aggiunta nel 1863, si richiama alla conformazione dell'abitato, che si articola in vari nuclei, sparsi nella conca. Al pari dei territori circostanti, a partire dal XIII secolo fu travagliata dalle sanguinose lotte tra i guelfi e i ghibellini: particolarmente cruenti furono gli scontri che vi si svolsero sul finire del Trecento, quando i ghibellini, sconfinati nella Valle Cavallina e nella Val Calépio, misero a ferro e a fuoco la zona, trucidando numerosi avversarsi. Inutile fu l'intervento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, le cui minacce non furono sufficienti a riportare la pace. A queste devastazioni seguirono quelle provocate dalle guerre tra il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>Ducato di Milano</a> e la repubblica di Venezia: nella prima metà del XV secolo le truppe milanesi, dopo aver espugnato il castello di Calépio, saccheggiarono la campagna circostante. Fu solo con la firma della pace di Ferrara che si aprì un periodo di relativa tranquillità per il borgo, infeudato dai veneziani alla famiglia Calépio, per la fedeltà dimostrata nella lotta contro i milanesi. La storia successiva al declino della Serenissima, sul finire del Settecento, non si discosta da quella del resto del Bergamasco. Interessanti dal punto di vista architettonico sono: la chiesa parrocchiale di San Marco, ricostruita nella seconda metà del XVII secolo su un precedente edificio di culto del Trecento, e il santuario di San Giovanni Battista, meglio noto come santuario di San Giovanni delle Formiche.

Economia

L'economia locale è rimasta solo in parte legata all'agricoltura: si coltivano cereali, frutteti e vigneti; diffuso è l'allevamento di bovini, seguito da quello di suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Accanto alle tradizionali attività agricole si sono, di recente, affermate varie iniziative industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera soprattutto nei comparti tessile e della produzione di articoli in gomma; a queste si affiancano imprese edili e metalmeccaniche nonché fabbriche di liquori. Più modesta è la presenza del terziario, che non garantisce servizi come quello bancario; in compenso però la comunità può contare su una buona rete commerciale. Mancano strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche permettono la frequenza delle classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate dal museo storico e della biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno; a livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

L'economia locale è rimasta solo in parte legata all'agricoltura: si coltivano cereali, frutteti e vigneti; diffuso è l'allevamento di bovini, seguito da quello di suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Accanto alle tradizionali attività agricole si sono, di recente, affermate varie iniziative industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera soprattutto nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e della produzione di articoli in gomma; a queste si affiancano imprese edili e metalmeccaniche nonché fabbriche di liquori. Più modesta è la presenza del terziario, che non garantisce servizi come quello bancario; in compenso però la comunità può contare su una buona rete commerciale. Mancano strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche permettono la frequenza delle classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate dal museo storico e della biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno; a livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, pur offrendo ai suoi visitatori la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica e gustando i prodotti locali, tra cui figurano ottimi vini, come il Pinot Grigio, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle fabbriche, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. Lo sviluppo industriale tuttavia non è andato di pari passo con quello dei servizi: la mancanza di strutture burocratico-amministrative e di istituti d'istruzione secondaria di secondo grado è alla base di un'accentuata dipendenza dai centri più forniti e in particolare dal capoluogo provinciale. Tra le manifestazioni folcloristiche merita di essere citata la festa dell'uva, che si organizza a settembre. La festa del Patrono, San Marco, viene celebrata il 25 aprile.

Sebbene non registri un significativo movimento di turisti, pur offrendo ai suoi visitatori la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica e gustando i prodotti locali, tra cui figurano ottimi vini, come il Pinot Grigio, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle fabbriche, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni. Lo sviluppo industriale tuttavia non è andato di pari passo con quello dei servizi: la mancanza di strutture burocratico-amministrative e di istituti d'istruzione secondaria di secondo grado è alla base di un'accentuata dipendenza dai centri più forniti e in particolare dal capoluogo provinciale. Tra le manifestazioni folcloristiche merita di essere citata la festa dell'uva, che si organizza a settembre. La festa del Patrono, San Marco, viene celebrata il 25 aprile.

Località

Chiesa, Dosso dell'Era, Gafforelli

Chiesa, Dosso dell'Era, Gafforelli

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Foresto Sparso rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.