Descrizione

Centro di pianura di antiche origini, classificato “comune sparso” con sede in località Vigonovo, che ha sviluppato il tessuto industriale e il commercio. I fontanafreddesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nell’omonima località e nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerose case sparse e gli aggregati urbani Camolli, Casut, Ceolini, La Croce, Nave e Pieve. Il territorio, molto fertile, perché abbondantemente irrigato, presenta un profilo geometrico regolare, con qualche variazione altimetrica più accentuata nell’estrema punta settentrionale. L’abitato, che accanto a moderni edifici conserva diverse ville padronali, ricordo del passato agricolo, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, in campo verde, undici stelle, delle quali una in punta e le altre poste in due pali; le due in capo sono dorate, le restanti sono verdi.

Centro di pianura di antiche origini, classificato “comune sparso” con sede in località Vigonovo, che ha sviluppato il tessuto industriale e il commercio. I fontanafreddesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nell’omonima località e nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuito tra numerose case sparse e gli aggregati urbani Camolli, Casut, Ceolini, La Croce, Nave e Pieve. Il territorio, molto fertile, perché abbondantemente irrigato, presenta un profilo geometrico regolare, con qualche variazione altimetrica più accentuata nell’estrema punta settentrionale. L’abitato, che accanto a moderni edifici conserva diverse ville padronali, ricordo del passato agricolo, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, in campo verde, undici stelle, delle quali una in punta e le altre poste in due pali; le due in capo sono dorate, le restanti sono verdi.

Storia

Il toponimo, che compare per la prima volta in un documento della fine del XII secolo, nella forma “Fontanafrigida”, ha un chiaro significato. Abitata già in epoca romana, come testimoniato da reperti archeologici rinvenuti nella zona, nei secoli successivi fu devastata dalle invasioni barbariche, che spinsero la popolazione ad abbandonare il territorio, trasformatosi ben presto in una selva incolta. Con l’avvento dei longobardi e dei franchi la vita di tutto il circondario ritornò alla normalità, per poi essere di nuovo turbata dalle invasioni ungariche. Possedimento dei signori di Porcia e Brugnera, dal XII secolo fino alla fine del XVIII, fu coinvolta nelle lotte tra il patriarca di Aquileia e i potenti feudatari friulani e passò, nel 1420, sotto la signoria veneziana, il cui avvento segnò l’inizio di un lungo periodo di tranquillità, interrotto, sul finire del Quattrocento, dalle incursioni turche, oltre che dalla peste del 1630. Dopo il declino della repubblica veneta, sancito dalla pace di Campoformio, del 1797, vide l’arrivo dei francesi e degli austriaci e divenne teatro, all’inizio dell’Ottocento, della battaglia di Fontanafredda. Con le riforme amministrative di Napoleone fu eretta a capoluogo dell’omonimo comune, con sede municipale a Vigonovo; ciò diede vita a un lungo contenzioso tra le due comunità. Tra i monumenti sono compresi: l’ottocentesca parrocchiale di San Giorgio; la chiesa di Sant’Egidio; l’oratorio dell’Assunta, del Settecento, in località Ronche; la pieve di Santa Maria, della metà del XIX secolo, e la chiesa del Rosario, ricostruita nel Seicento, a Vigonovo.

Il toponimo, che compare per la prima volta in un documento della fine del XII secolo, nella forma “Fontanafrigida”, ha un chiaro significato. Abitata già in epoca romana, come testimoniato da reperti archeologici rinvenuti nella zona, nei secoli successivi fu devastata dalle invasioni barbariche, che spinsero la popolazione ad abbandonare il territorio, trasformatosi ben presto in una selva incolta. Con l’avvento dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=FRANCHI'>franchi</a> la vita di tutto il circondario ritornò alla normalità, per poi essere di nuovo turbata dalle invasioni ungariche. Possedimento dei signori di Porcia e Brugnera, dal XII secolo fino alla fine del XVIII, fu coinvolta nelle lotte tra il patriarca di Aquileia e i potenti feudatari friulani e passò, nel 1420, sotto la signoria veneziana, il cui avvento segnò l’inizio di un lungo periodo di tranquillità, interrotto, sul finire del Quattrocento, dalle incursioni turche, oltre che dalla peste del 1630. Dopo il declino della repubblica veneta, sancito dalla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=PACEDICAMPOFORMIO'>pace di Campoformio</a>, del 1797, vide l’arrivo dei francesi e degli austriaci e divenne teatro, all’inizio dell’Ottocento, della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=FVG&parola=BATTAGLIADIFONTANAFREDDA'>battaglia di Fontanafredda</a>. Con le riforme amministrative di Napoleone fu eretta a capoluogo dell’omonimo comune, con sede municipale a Vigonovo; ciò diede vita a un lungo contenzioso tra le due comunità. Tra i monumenti sono compresi: l’ottocentesca parrocchiale di San Giorgio; la chiesa di Sant’Egidio; l’oratorio dell’Assunta, del Settecento, in località Ronche; la pieve di Santa Maria, della metà del XIX secolo, e la chiesa del Rosario, ricostruita nel Seicento, a Vigonovo.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uve e frutta; diffuso è l’allevamento di avicoli, seguito da quello di bovini e suini. Sviluppata è l’industria metalmeccanica, affiancata da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, edile, tessile, del legno, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di mobili e articoli in plastica. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività di consulenza informatica. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede pure la locale emittente radiotelevisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede della stazione dei carabinieri. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uve e frutta; diffuso è l’allevamento di avicoli, seguito da quello di bovini e suini. Sviluppata è l’industria metalmeccanica, affiancata da numerose aziende che operano nei comparti alimentare, edile, tessile, del legno, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di mobili e articoli in plastica. Il terziario si compone di una buona rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività di consulenza informatica. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede pure la locale emittente radiotelevisiva. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

È abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera. La sua vicinanza al capoluogo di provincia ne ha infatti influenzato lo sviluppo, facendole risentire i benefici effetti della crescita economica di Pordenone. Gli intensi rapporti con il circondario, cui la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, sono favoriti da un agevole sistema di comunicazioni. Alla vivacità dal punto di vista economico non si accompagna una altrettanto vivace valorizzazione delle antiche tradizioni: non si segnalano particolari manifestazioni ricreative o culturali. Di un certo rilievo, anche all’esterno, è la festa patronale, dedicata all’Assunzione della Vergine, che si celebra il 15 agosto.

È abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alla presenza degli insediamenti industriali, che consentono un buon assorbimento di manodopera. La sua vicinanza al capoluogo di provincia ne ha infatti influenzato lo sviluppo, facendole risentire i benefici effetti della crescita economica di Pordenone. Gli intensi rapporti con il circondario, cui la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili sul posto, sono favoriti da un agevole sistema di comunicazioni. Alla vivacità dal punto di vista economico non si accompagna una altrettanto vivace valorizzazione delle antiche tradizioni: non si segnalano particolari manifestazioni ricreative o culturali. Di un certo rilievo, anche all’esterno, è la festa patronale, dedicata all’Assunzione della Vergine, che si celebra il 15 agosto.

Località

Camolli, Casut, Ceolini, La Croce, Nave, Pieve, Vigonovo

Camolli, Casut, Ceolini, La Croce, Nave, Pieve, Vigonovo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fontanafredda rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.