Descrizione

Centro di pianura, di probabile origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I fiumani, con un indice di vecchiaia nella media, sono in gran parte concentrati nel capoluogo comunale, oltre che nella località Cimpello; il resto della popolazione è distribuito tra numerose località e case sparse. Il territorio è ricco di corsi d’acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; il suo profilo geometrico è molto regolare, con differenze di altitudine quasi irrilevanti, che imprimono all’abitato, interessato dall’espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è suddiviso trasversalmente in due parti da una striscia azzurra su cui sono riportate quattro stelle; l’immagine simboleggia il fiume Fiume e quattro frazioni. La parte in alto è a sfondo rosso, simbolo del sangue versato per la conquista della libertà; quella in basso è di colore grigio, segno della ricchezza del paese.

Centro di pianura, di probabile origine medievale, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale. I fiumani, con un indice di vecchiaia nella media, sono in gran parte concentrati nel capoluogo comunale, oltre che nella località Cimpello; il resto della popolazione è distribuito tra numerose località e case sparse. Il territorio è ricco di corsi d’acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività; il suo profilo geometrico è molto regolare, con differenze di altitudine quasi irrilevanti, che imprimono all’abitato, interessato dall’espansione edilizia, un andamento plano-altimetrico del tutto pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è suddiviso trasversalmente in due parti da una striscia azzurra su cui sono riportate quattro stelle; l’immagine simboleggia il fiume Fiume e quattro frazioni. La parte in alto è a sfondo rosso, simbolo del sangue versato per la conquista della libertà; quella in basso è di colore grigio, segno della ricchezza del paese.

Storia

Un tempo divisa in due parti, di cui quella settentrionale governata dall’Austria, tramite il capitaneo di Pordenone, e la restante appartenente all’abbazia benedettina di Santa Maria in Sylvis di Sesto al Reghena, deriva il toponimo, documentato dal XII secolo, dal fatto di essere attraversata dal corso d’acqua detto Fiume. Con un Regio Decreto del 1911 fu aggiunta la specificazione “Veneto”, in quanto all’epoca il suo territorio era inserito nella regione veneta. Alla prima metà del XIII secolo risale la vendita della zona di sua competenza da parte dell’abbazia sestese ai signori di Prata, che erano proprietari anche del castello nella località Praturlone, distrutta probabilmente nei primi decenni del Quattrocento dai veneziani, quando questi estesero il loro dominio sul Friuli. Possedimenti nella zona ebbero anche i Di Porcia. Nel patrimonio storico-architettonico figurano: la chiesa parrocchiale, risalente alla seconda metà del XIX secolo; la cinquecentesca chiesa di Cimpello, che ha subito rifacimenti nel Settecento; quella di Praturlone, in cui è possibile ammirare pregevoli affreschi, e gli oratori della Madonna della Tavella e di San Francesco.

Un tempo divisa in due parti, di cui quella settentrionale governata dall’Austria, tramite il capitaneo di Pordenone, e la restante appartenente all’abbazia benedettina di Santa Maria in Sylvis di Sesto al Reghena, deriva il toponimo, documentato dal XII secolo, dal fatto di essere attraversata dal corso d’acqua detto Fiume. Con un Regio Decreto del 1911 fu aggiunta la specificazione “Veneto”, in quanto all’epoca il suo territorio era inserito nella regione veneta. Alla prima metà del XIII secolo risale la vendita della zona di sua competenza da parte dell’abbazia sestese ai signori di Prata, che erano proprietari anche del castello nella località Praturlone, distrutta probabilmente nei primi decenni del Quattrocento dai veneziani, quando questi estesero il loro dominio sul Friuli. Possedimenti nella zona ebbero anche i Di Porcia. Nel patrimonio storico-architettonico figurano: la chiesa parrocchiale, risalente alla seconda metà del XIX secolo; la cinquecentesca chiesa di Cimpello, che ha subito rifacimenti nel Settecento; quella di Praturlone, in cui è possibile ammirare pregevoli affreschi, e gli oratori della Madonna della Tavella e di San Francesco.

Economia

È sede della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, si articola in numerose produzioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali (in particolare il frumento), gli ortaggi, i foraggi, la frutta e vari tipi di uve; diffuso è l’allevamento avicolo, seguito da quello di bovini e suini. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione è quello industriale: più sviluppata è l’industria metalmeccanica, affiancata da numerose aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, elettronico, tessile, del legno, dei materiali da costruzione e della stampa; non mancano fabbriche di mobili, articoli in plastica, articoli sportivi, strumenti ottici e apparecchiature fotografiche. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

È sede della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, si articola in numerose produzioni, delle quali le maggiori riguardano i cereali (in particolare il frumento), gli ortaggi, i foraggi, la frutta e vari tipi di uve; diffuso è l’allevamento avicolo, seguito da quello di bovini e suini. Il settore che offre maggiori possibilità di occupazione è quello industriale: più sviluppata è l’industria metalmeccanica, affiancata da numerose aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, elettronico, tessile, del legno, dei materiali da costruzione e della stampa; non mancano fabbriche di mobili, articoli in plastica, articoli sportivi, strumenti ottici e apparecchiature fotografiche. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività di consulenza informatica. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

È abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti, molto intensi, con il contiguo capoluogo provinciale e il resto del circondario, cui la popolazione si rivolge per i servizi non disponibili sul posto, sono favoriti da un agevole sistema di collegamenti. La massiccia industrializzazione, legata all’espansione degli insediamenti pordenonesi, ha fatto sì che gran parte delle sue energie fossero concentrate sullo sviluppo di questo settore dell’economia. Sono organizzate, però, manifestazioni come la festa delle associazioni locali, che si tiene tra il 15 e il 17 maggio e la festa comunitaria, che si svolge tra il 17 e il 20 settembre; vi si aggiungono le sagre paesane, che si organizzano tra giugno e agosto, la mostra ornitologica, avicunicola e canina del 15 agosto e il giro cicloturistico Fiumepedala, del 15 settembre. La festa maggiormente degna di nota è quella dedicata al Patrono, San Nicolò, che viene celebrata il 6 dicembre.

È abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti, molto intensi, con il contiguo capoluogo provinciale e il resto del circondario, cui la popolazione si rivolge per i servizi non disponibili sul posto, sono favoriti da un agevole sistema di collegamenti. La massiccia industrializzazione, legata all’espansione degli insediamenti pordenonesi, ha fatto sì che gran parte delle sue energie fossero concentrate sullo sviluppo di questo settore dell’economia. Sono organizzate, però, manifestazioni come la festa delle associazioni locali, che si tiene tra il 15 e il 17 maggio e la festa comunitaria, che si svolge tra il 17 e il 20 settembre; vi si aggiungono le sagre paesane, che si organizzano tra giugno e agosto, la mostra ornitologica, avicunicola e canina del 15 agosto e il giro cicloturistico Fiumepedala, del 15 settembre. La festa maggiormente degna di nota è quella dedicata al Patrono, San Nicolò, che viene celebrata il 6 dicembre.

Località

Bannia, Case Callegari, Chiesiole, Cimpello, Cinque Strade di Fiume Veneto, Fratte di Cimpello, Le Rivatte, Maglio, Marzinis, Mulino del Bando, Palazzine di Sopra, Praturlone, Rivatte, Via Pontebbana

Bannia, Case Callegari, Chiesiole, Cimpello, Cinque Strade di Fiume Veneto, Fratte di Cimpello, Le Rivatte, Maglio, Marzinis, Mulino del Bando, Palazzine di Sopra, Praturlone, Rivatte, Via Pontebbana

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fiume Veneto rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.