Descrizione

Comune di origine medievale, con un economia legata non solo al settore agricolo, all'allevamento e all'artigianato ma anche ad attività industriali e di distribuzione. La popolazione filattierese, caratterizzata da un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si distribuisce in numerose località, quali: Cantiere-Ponticello, Caprio, Cavallana, Dobbiana, Gigliana, Lusignana, Rif. Enrico Mattei, Migliarina, Rocca Sigillina, Scorcetoli-Monteluscio, Serravalle; il centro abitato, ha subito una notevole espansione edilizia a partire dal secondo dopoguerra. Il territorio è caratterizzato da un assetto territoriale che alterna tratti tipicamente montani ad altri tipicamente collinari. Lo stemma attuale contiene una torre d'argento, elemento che si rifà chiaramente alla denominazione del luogo, proveniente dal termine "Fulacterion", torre di guardia del sistema difensivo bizantino.  

Comune di origine medievale, con un economia legata non solo al settore agricolo, all'allevamento e all'artigianato ma anche ad attività industriali e di distribuzione. La popolazione filattierese, caratterizzata da un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, si distribuisce in numerose località, quali: Cantiere-Ponticello, Caprio, Cavallana, Dobbiana, Gigliana, Lusignana, Rif. Enrico Mattei, Migliarina, Rocca Sigillina, Scorcetoli-Monteluscio, Serravalle; il centro abitato, ha subito una notevole espansione edilizia a partire dal secondo dopoguerra. Il territorio è caratterizzato da un assetto territoriale che alterna tratti tipicamente montani ad altri tipicamente collinari. Lo stemma attuale contiene una torre d'argento, elemento che si rifà chiaramente alla denominazione del luogo, proveniente dal termine "Fulacterion", torre di guardia del sistema difensivo bizantino.  

Storia

Benché si faccia risalire la sua fondazione all'XI secolo, pare che le sue origini siano databili all'epoca romana. La sua denominazione, infatti, deriva dal latino "Filattiera" o "Feleteriae Castrum", cioè sede di torre di guardia del sistema di difesa bizantina. Sotto il dominio di Oberto I, appartenne ai Malaspina dal 1221 fino a che non fu venduta, nel 1549, all'allora granduca di Toscana, Cosimo I dei Medici. Dal punto di vista monumentale, si distinguono l'ex castello Malaspiniano della "Valle Bruglia", la chiesa romanica di Santo Stefano (sec. XI), la Torre di epoca bizantina, la pieve di Sorano e la chiesa, non datata, di S. Giorgio. Probabilmente a causa della sua posizione strategica, la Lunigiana, durante il periodo medioevale, sviluppò rapporti strettissimi con i territori confinanti della Liguria e della valle Padana; tali rapporti, che sussistono ancora oggi, la portarono a godere di una certa ricchezza sotto il profilo sociale e culturale. Sono testimonianza di tale vivacità, tra l'altro, le numerose residenze signorili che costellano il territorio comunale; la più caratteristica tra queste è Villa Buglia, meglio nota come "Il Castello": una costruzione ricca di elementi architettonici di chiara impronta medioevale, quali merlature, bifore, mura e fossati. Da rilevare come nel corso dei secoli l'economia, da prevalentemente agricola, si sia gradualmente evoluta in agro-industriale, comportando, di conseguenza, una parallela trasformazione della società, inizialmente caratterizzata da un assetto di tipo rurale.  

Benché si faccia risalire la sua fondazione all'XI secolo, pare che le sue origini siano databili all'epoca romana. La sua denominazione, infatti, deriva dal latino "Filattiera" o "Feleteriae Castrum", cioè sede di torre di guardia del sistema di difesa bizantina. Sotto il dominio di Oberto I, appartenne ai Malaspina dal 1221 fino a che non fu venduta, nel 1549, all'allora granduca di Toscana, Cosimo I dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=MEDICI'>Medici</a>. Dal punto di vista monumentale, si distinguono l'ex castello Malaspiniano della "Valle Bruglia", la chiesa romanica di Santo Stefano (sec. XI), la Torre di epoca bizantina, la pieve di Sorano e la chiesa, non datata, di S. Giorgio. Probabilmente a causa della sua posizione strategica, la Lunigiana, durante il periodo medioevale, sviluppò rapporti strettissimi con i territori confinanti della Liguria e della valle Padana; tali rapporti, che sussistono ancora oggi, la portarono a godere di una certa ricchezza sotto il profilo sociale e culturale. Sono testimonianza di tale vivacità, tra l'altro, le numerose residenze signorili che costellano il territorio comunale; la più caratteristica tra queste è Villa Buglia, meglio nota come "Il Castello": una costruzione ricca di elementi architettonici di chiara impronta medioevale, quali merlature, bifore, mura e fossati. Da rilevare come nel corso dei secoli l'economia, da prevalentemente agricola, si sia gradualmente evoluta in agro-industriale, comportando, di conseguenza, una parallela trasformazione della società, inizialmente caratterizzata da un assetto di tipo rurale.  

Economia

L'assetto economico attuale individua nei prodotti derivanti dall'industria e nei servizi le principali fonti di reddito, anche se di dimensioni piuttosto modeste. Il comune non è dotato di strutture e servizi di particolare importanza, fatta eccezione per un consultorio familiare. Quanto alle strutture produttive, si segnalano quelle operanti nel comparto dei materiali di costruzione, sebbene non di particolare rilievo. Anche la presenza delle strutture scolastiche si limita a quelle relative all'istruzione obbligatoria (scuole elementari e medie). La tradizione culinaria, invece, piuttosto ricca, si avvale in particolare di piatti tipici e rinomati come: i "testaroli", che traggono il loro nome dagli speciali tegami, detti appunto "testi", in cui deliziose frittelle di farina, acqua e sale vengono cotte e poi condite con il pesto; la "crescenta", una focaccia di farina gialla; la "torta d'erbe", dolce tradizionale della vigilia di Natale.  

L'assetto economico attuale individua nei prodotti derivanti dall'industria e nei servizi le principali fonti di reddito, anche se di dimensioni piuttosto modeste. Il comune non è dotato di strutture e servizi di particolare importanza, fatta eccezione per un consultorio familiare. Quanto alle strutture produttive, si segnalano quelle operanti nel comparto dei materiali di costruzione, sebbene non di particolare rilievo. Anche la presenza delle strutture scolastiche si limita a quelle relative all'istruzione obbligatoria (scuole elementari e medie). La tradizione culinaria, invece, piuttosto ricca, si avvale in particolare di piatti tipici e rinomati come: i "testaroli", che traggono il loro nome dagli speciali tegami, detti appunto "testi", in cui deliziose frittelle di farina, acqua e sale vengono cotte e poi condite con il pesto; la "crescenta", una focaccia di farina gialla; la "torta d'erbe", dolce tradizionale della vigilia di Natale.  

Relazioni

Il turismo è una delle principali motivazioni per cui recarsi a Filattiera, soprattutto per la quiete e il suggestivo paesaggio. Caratteristici i due appuntamenti annuali con la Fiera del Ponte, che ha luogo nel mese di giugno, e la fiera di Sant'Orsola, nel mese di ottobre. Anche in questa parte della Lunigiana il turista potrà trovare quella particolarissima attrattiva tipica della zona rappresentata dai menhir, blocchi di pietra scolpita grossolanamente, in cui è possibile individuare figure umane, probabili raffigurazioni di eroi o divinità. I menhir e le statue-stele sono quasi certamente idoli, simboli di culti pagani legati a riti antichissimi, a metà tra la religione e l'esoterismo. L'idolatria dovette resistere a lungo in questa parte della regione prima di essere debellata, secondo tradizione, dal vescovo di Luni, Leodegario. Se la ricostruzione storica fosse esatta andrebbe attribuita proprio a questo uomo di fede la scomparsa del paganesimo, ben otto secoli dopo Cristo. Il Patrono Santo Stefano si festeggia il 26 dicembre.

Il turismo è una delle principali motivazioni per cui recarsi a Filattiera, soprattutto per la quiete e il suggestivo paesaggio. Caratteristici i due appuntamenti annuali con la Fiera del Ponte, che ha luogo nel mese di giugno, e la fiera di Sant'Orsola, nel mese di ottobre. Anche in questa parte della Lunigiana il turista potrà trovare quella particolarissima attrattiva tipica della zona rappresentata dai menhir, blocchi di pietra scolpita grossolanamente, in cui è possibile individuare figure umane, probabili raffigurazioni di eroi o divinità. I menhir e le statue-stele sono quasi certamente idoli, simboli di culti pagani legati a riti antichissimi, a metà tra la religione e l'esoterismo. L'idolatria dovette resistere a lungo in questa parte della regione prima di essere debellata, secondo tradizione, dal vescovo di Luni, Leodegario. Se la ricostruzione storica fosse esatta andrebbe attribuita proprio a questo uomo di fede la scomparsa del paganesimo, ben otto secoli dopo Cristo. Il Patrono Santo Stefano si festeggia il 26 dicembre.

Località

Arnuzzolo, Calizzana, Canale, Cantiere-Ponticello, Caprio, Cavallana, Dobbiana, Gigliana, Macerie, Migliarina, Monti, Pala, Posponte di Lusignana, Rocca Sigillina, Rottigliana di Sotto, Scorcetoli-Monteluscio, Serravalle, Tarasco, Tesa dei Corvi, Vignolo di Lusignana

Arnuzzolo, Calizzana, Canale, Cantiere-Ponticello, Caprio, Cavallana, Dobbiana, Gigliana, Macerie, Migliarina, Monti, Pala, Posponte di Lusignana, Rocca Sigillina, Rottigliana di Sotto, Scorcetoli-Monteluscio, Serravalle, Tarasco, Tesa dei Corvi, Vignolo di Lusignana

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Filattiera rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.