Descrizione

Comune di collina, di origine medievale; basa la sua economia sulle attività agricole e industriali. I fianesi, con un indice di vecchiaia di poco superire alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nei nuclei urbani minori di Arata, Barello, Boria, Frà, Grange, Moretti, Pinardi e in numerose case sparse. Il territorio, comprendente il lago Risera e il monte Corno, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.227 metri di quota. L’abitato, che sorge su un vasto terrazzo alluvionale inciso da vari affluenti di destra della Stura di Lanzo, fra cui il Ceronda che scorre a sud, mostra segni di espansione edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è suddiviso in quattro cantoni da una croce azzurra. Sullo sfondo dorato della prima sezione campeggia un castello rosso, fondato su una verde campagna; il secondo campo, verde, reca una cometa d’oro, posta in sbarra; nel terzo riquadro, a sfondo rosso, spicca la lettera F, dorata; la quarta partizione, argentata, racchiude una quercia “al naturale”, che affonda le radici in una verde campagna.

Comune di collina, di origine medievale; basa la sua economia sulle attività agricole e industriali. I fianesi, con un indice di vecchiaia di poco superire alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nei nuclei urbani minori di Arata, Barello, Boria, Frà, Grange, Moretti, Pinardi e in numerose case sparse. Il territorio, comprendente il lago Risera e il monte Corno, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.227 metri di quota. L’abitato, che sorge su un vasto terrazzo alluvionale inciso da vari affluenti di destra della Stura di Lanzo, fra cui il Ceronda che scorre a sud, mostra segni di espansione edilizia. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è suddiviso in quattro cantoni da una croce azzurra. Sullo sfondo dorato della prima sezione campeggia un castello rosso, fondato su una verde campagna; il secondo campo, verde, reca una cometa d’oro, posta in sbarra; nel terzo riquadro, a sfondo rosso, spicca la lettera F, dorata; la quarta partizione, argentata, racchiude una quercia “al naturale”, che affonda le radici in una verde campagna.

Storia

Il toponimo è attestato, a partire dal 1268, con la forma “Fianus”. Secondo qualche studioso, si rifà a un prediale con suffisso -ANUS, elaborato sul nome personale “Fillius” o “Offilius”. Le prime attestazioni documentate risalgono al XII secolo, quando l’imperatore Federico Barbarossa, con un atto imperiale, donò il feudo al vescovo di Torino; in seguito, lo stesso imperatore lo cedette al marchese Guglielmo di Monferrato. Il marchese di Monferrato, nel XIII secolo, affidò la sua giurisdizione ai visconti di Barantoria. Nel Quattrocento, Eleonora Barantoria portò in dote al marito Guglielmo Arcatore l’antico feudo. Gli Arcatore, nel XVII secolo, la vendettero a Francesco Coppo, che nel 1772 la passò a Lorenzo Alessandro Melano. Tra le altre famiglie che esercitarono il loro governo sul feudo citiamo: i conti di San Martino, i Borghese e i Pamparato. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: il castello, fatto costruire nel XV secolo, e la parrocchiale di San Desiderio, al cui interno è possibile ammirare arredamenti in stile barocco, edificata nel Cinquecento, accanto alla quale si erige una pregevole torre campanaria. Degna di nota per il suo valore artistico è la cappella di Sant’Anna, eretta poco lontano dal centro abitato, sul cui frontone spicca un dipinto raffigurante la Sindone.

Il toponimo è attestato, a partire dal 1268, con la forma “Fianus”. Secondo qualche studioso, si rifà a un prediale con suffisso -ANUS, elaborato sul nome personale “Fillius” o “Offilius”. Le prime attestazioni documentate risalgono al XII secolo, quando l’imperatore <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a>, con un atto imperiale, donò il feudo al vescovo di Torino; in seguito, lo stesso imperatore lo cedette al marchese Guglielmo di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>. Il marchese di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, nel XIII secolo, affidò la sua giurisdizione ai visconti di Barantoria. Nel Quattrocento, Eleonora Barantoria portò in dote al marito Guglielmo Arcatore l’antico feudo. Gli Arcatore, nel XVII secolo, la vendettero a Francesco Coppo, che nel 1772 la passò a Lorenzo Alessandro Melano. Tra le altre famiglie che esercitarono il loro governo sul feudo citiamo: i conti di San Martino, i Borghese e i Pamparato. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: il castello, fatto costruire nel XV secolo, e la parrocchiale di San Desiderio, al cui interno è possibile ammirare arredamenti in stile barocco, edificata nel Cinquecento, accanto alla quale si erige una pregevole torre campanaria. Degna di nota per il suo valore artistico è la cappella di Sant’Anna, eretta poco lontano dal centro abitato, sul cui frontone spicca un dipinto raffigurante la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SINDONE'>Sindone</a>.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura, favorita dalla fertilità del terreno, conserva un ruolo importante: si producono cereali, legumi, foraggi, uva, noci e altra frutta; oltre la silvicoltura, che produce prodotti pregiati come le castagne, si pratica anche l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno, di articoli in gomma e in plastica, dell’industria metallurgica, meccanica, della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo; per l’istruzione secondaria di secondo grado è necessario rivolgersi altrove. È presente la biblioteca civica per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura, favorita dalla fertilità del terreno, conserva un ruolo importante: si producono cereali, legumi, foraggi, uva, noci e altra frutta; oltre la silvicoltura, che produce prodotti pregiati come le castagne, si pratica anche l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno, di articoli in gomma e in plastica, dell’industria metallurgica, meccanica, della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli, dei mobili e dell’edilizia. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo; per l’istruzione secondaria di secondo grado è necessario rivolgersi altrove. È presente la biblioteca civica per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, si trova tuttavia in una favorevole posizione che permette di raggiungere facilmente il Parco Regionale La Mandria; è, inoltre, ottimo punto di partenza per passeggiate ed escursioni sulle Colline Torinesi. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione Tra della fiera di Caplin, a maggio. La Patrona, Madonna del Rosario, si festeggia la prima domenica di ottobre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, si trova tuttavia in una favorevole posizione che permette di raggiungere facilmente il Parco Regionale La Mandria; è, inoltre, ottimo punto di partenza per passeggiate ed escursioni sulle Colline Torinesi. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non si segnalano particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione Tra della fiera di Caplin, a maggio. La Patrona, Madonna del Rosario, si festeggia la prima domenica di ottobre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Arata, Barello, Borla, Broglio, Frà, Grange, Lago di Risera, Monte Corvo, Moretti

Arata, Barello, Borla, Broglio, Frà, Grange, Lago di Risera, Monte Corvo, Moretti

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fiano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.