Descrizione

Comune di montagna, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole e al tessuto industriale ha incentivato il turismo. I ferrieresi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, sono distribuiti tra il capoluogo comunale e numerose località, di cui le più popolose sono: Brugneto, Canadello, Casaldonato, Castagnola, Cattaragna, Ciregna, Gambaro, Grondone Sopra, Grondone Sotto, Pertuso, Rocca, Salsominore, Selva, Solaro, Tornarezza, Torrio Casetta e Colla Brugneto. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, che mostra evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Comune di montagna, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole e al tessuto industriale ha incentivato il turismo. I ferrieresi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione, sono distribuiti tra il capoluogo comunale e numerose località, di cui le più popolose sono: Brugneto, Canadello, Casaldonato, Castagnola, Cattaragna, Ciregna, Gambaro, Grondone Sopra, Grondone Sotto, Pertuso, Rocca, Salsominore, Selva, Solaro, Tornarezza, Torrio Casetta e Colla Brugneto. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, che mostra evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Storia

I primi insediamenti nella zona -che divenne comune autonomo nel 1816 con una superficie molto estesa, che si ridusse nel 1867 quando una parte confluì nel comune di Farini- risalgono ai liguri. A questi subentrarono nel II secolo a.C. i romani, attratti dalla possibilità di sfruttamento delle locali miniere di ferro. Fu proprio il sorgere di tante “ferrerie” a dare origine al toponimo. Nel corso del Medioevo vi si susseguirono più signorie: dai Nicelli, che vi governarono a lungo, sebbene fossero continuamente in contrasto con altre nobili famiglie locali, come quelle dei Camia e dei Landi, e che riattivarono le miniere dopo la chiusura dell’alto Medioevo, passò ai Visconti e agli Sforza, sotto i quali l’importanza di questi giacimenti aumentò notevolmente, in conseguenza della perdita da parte dello stato milanese di quelli bergamaschi e bresciani, passati alla Serenissima. Oggetto di svariate concessioni, sul finire del XV secolo il borgo diviene proprietà dei Landi, ai quali succedettero i Nicelli e in seguito i Farnese. La produzione mineraria, arricchitasi con lo sfruttamento dei giacimenti di rame scoperti intorno alla metà del XVI secolo, continuò a crescere nel tempo, nonostante i ripetuti cambi di proprietà a cui i giacimenti continuarono a essere soggetti, arrestandosi però con l’arrivo delle truppe napoleoniche. Dopo alterne vicende le miniere furono riaperte agli inizi del 1900, per essere definitivamente chiuse con lo scoppio della prima guerra mondiale. Ai danni provocati dai conflitti mondiali si sono aggiunti quelli dell’emigrazione, che ha causato un consistente spopolamento. Mancano edifici e monumenti di rilievo, se si escludono la parrocchiale, il castello e la chiesa di San Pietro, a Gambaro.

I primi insediamenti nella zona -che divenne comune autonomo nel 1816 con una superficie molto estesa, che si ridusse nel 1867 quando una parte confluì nel comune di Farini- risalgono ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LIGURI'>liguri</a>. A questi subentrarono nel II secolo a.C. i romani, attratti dalla possibilità di sfruttamento delle locali miniere di ferro. Fu proprio il sorgere di tante “ferrerie” a dare origine al toponimo. Nel corso del Medioevo vi si susseguirono più signorie: dai Nicelli, che vi governarono a lungo, sebbene fossero continuamente in contrasto con altre nobili famiglie locali, come quelle dei Camia e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LANDI'>Landi</a>, e che riattivarono le miniere dopo la chiusura dell’alto Medioevo, passò ai Visconti e agli Sforza, sotto i quali l’importanza di questi giacimenti aumentò notevolmente, in conseguenza della perdita da parte dello stato milanese di quelli bergamaschi e bresciani, passati alla Serenissima. Oggetto di svariate concessioni, sul finire del XV secolo il borgo diviene proprietà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LANDI'>Landi</a>, ai quali succedettero i Nicelli e in seguito i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=FARNESE'>Farnese</a>. La produzione mineraria, arricchitasi con lo sfruttamento dei giacimenti di rame scoperti intorno alla metà del XVI secolo, continuò a crescere nel tempo, nonostante i ripetuti cambi di proprietà a cui i giacimenti continuarono a essere soggetti, arrestandosi però con l’arrivo delle truppe napoleoniche. Dopo alterne vicende le miniere furono riaperte agli inizi del 1900, per essere definitivamente chiuse con lo scoppio della prima guerra mondiale. Ai danni provocati dai conflitti mondiali si sono aggiunti quelli dell’emigrazione, che ha causato un consistente spopolamento. Mancano edifici e monumenti di rilievo, se si escludono la parrocchiale, il castello e la chiesa di San Pietro, a Gambaro.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi e viti; diffuso è l’allevamento di bovini, seguito da quello di ovini, equini e caprini. Il settore secondario, oltre le centrali per la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica, comprende industrie alimentari e del legno. Il terziario si compone della rete distributiva e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi va segnalato quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico. Le strutture ricreative comprendono una discoteca.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco. L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura: si coltivano cereali, ortaggi, foraggi e viti; diffuso è l’allevamento di bovini, seguito da quello di ovini, equini e caprini. Il settore secondario, oltre le centrali per la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica, comprende industrie alimentari e del legno. Il terziario si compone della rete distributiva e dell’insieme dei servizi; tra questi ultimi va segnalato quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, annovera tra le strutture sociali una casa di riposo. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico. Le strutture ricreative comprendono una discoteca.

Relazioni

Al buon afflusso di turisti, che la scoprono come luogo ideale per villeggiature estive, per la pratica degli sport invernali e, più in generale, per la bellezza e varietà dei luoghi, si accompagna un altrettanto buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo del turismo e delle attività connesse, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento del folclore: la sagra dei prodotti locali, che si svolge l’ultima domenica di agosto. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno. Dal 1983 è gemellata con Nogent-sur-Marne (Francia).

Al buon afflusso di turisti, che la scoprono come luogo ideale per villeggiature estive, per la pratica degli sport invernali e, più in generale, per la bellezza e varietà dei luoghi, si accompagna un altrettanto buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo del turismo e delle attività connesse, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di un tradizionale appuntamento del folclore: la sagra dei prodotti locali, che si svolge l’ultima domenica di agosto. La festa del Patrono, San Giovanni Battista, si celebra il 24 giugno. Dal 1983 è gemellata con Nogent-sur-Marne (Francia).

Località

Boeri, Bolgheri, Boschi, Bosconure, Brugneto, Ca' dei Ratti, Canadello, Casalcò, Casaldonato, Casale Brugneto, Casella, Caserarso, Cassano, Cassimorenga, Cassimoreno, Castagnola, Castelcanafurone, Castello, Cattaragna, Centenaro, Centenaro Casetta, Cerreto, Cerreto Rossi, Cerri, Chiappeto, Ciregna, Codegazzi, Colla Brugneto, Colla di Gambaro, Costa, Costapecorella, Costigliolo, Crocelobbia, Curletti, Farinotti, Folli, Gambaro, Grondone, Grondone Sopra, Grondone Sotto, Guerra, Lovetti, Molinello, Noce, Perotti, Pertuso, Pomarolo, Prelo, Pronzali, Proverasso, Retorto, Rocca, Rocconi, Roffi, Rompeggio, Salsominore, San Gregorio, Sangarino, Sarmadasco, Selva, Solaro, Taravelli, Toazzo, Toni, Tornarezza, Torrio, Torrio Casetta, Torrio Sopra, Vaio, Villa

Boeri, Bolgheri, Boschi, Bosconure, Brugneto, Ca' dei Ratti, Canadello, Casalcò, Casaldonato, Casale Brugneto, Casella, Caserarso, Cassano, Cassimorenga, Cassimoreno, Castagnola, Castelcanafurone, Castello, Cattaragna, Centenaro, Centenaro Casetta, Cerreto, Cerreto Rossi, Cerri, Chiappeto, Ciregna, Codegazzi, Colla Brugneto, Colla di Gambaro, Costa, Costapecorella, Costigliolo, Crocelobbia, Curletti, Farinotti, Folli, Gambaro, Grondone, Grondone Sopra, Grondone Sotto, Guerra, Lovetti, Molinello, Noce, Perotti, Pertuso, Pomarolo, Prelo, Pronzali, Proverasso, Retorto, Rocca, Rocconi, Roffi, Rompeggio, Salsominore, San Gregorio, Sangarino, Sarmadasco, Selva, Solaro, Taravelli, Toazzo, Toni, Tornarezza, Torrio, Torrio Casetta, Torrio Sopra, Vaio, Villa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ferriere rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.