Descrizione

Comune di pianura, di origine antica, avente un’economia di tipo agricolo e industriale. La maggior parte dei felizzanesi, che presentano un indice di vecchiaia molto alto, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra l’aggregato urbano minore di Peco e un modesto numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico abbastanza regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 96 a un massimo di 196 metri sul livello del mare. L’abitato è collegato con una rotabile al fiume Tanaro, qui valicato da un ponte; il suo andamento plano-altimetrico è tipico pianeggiante.

Comune di pianura, di origine antica, avente un’economia di tipo agricolo e industriale. La maggior parte dei felizzanesi, che presentano un indice di vecchiaia molto alto, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra l’aggregato urbano minore di Peco e un modesto numero di case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico abbastanza regolare, con variazioni altimetriche appena accennate, che vanno da un minimo di 96 a un massimo di 196 metri sul livello del mare. L’abitato è collegato con una rotabile al fiume Tanaro, qui valicato da un ponte; il suo andamento plano-altimetrico è tipico pianeggiante.

Storia

Il toponimo è attestato, sin dall’880, attraverso le forme di FILICIANUS, “Filicanus”, “Filizanus”, “Filixanus”. Tra le altre varianti figurano quelle in cui la vocale della prima sillaba passa da “i” ad “e”: è il caso di “Felicianus”, “Felitianus”, “Feliçanus”, “Felizanus” e “Felizzanus”. Quest’ultima forma è quella su cui si è formata l’attuale denominazione. Venne fondata intorno al 231 a.C. dal console romano Feliciano. Nell’880 venne donata dall’imperatore Carlo il Grosso al monastero di Sant’Ambrogio di Milano a cui venne riconfermata sia nel 917 da parte di Ugo di Provenza, sia nel 951 da parte di Ottone I imperatore di Germania. All’epoca della fondazione di Alessandria, nel 1164, Federico I la assegnò ai marchesi del Monferrato: da questo momento ebbero inizio le contese, per il suo possesso, tra questi ultimi, il comune di Alessandria e quello di Asti. Nel 1404 Facino Cane se ne impadronì e la riunì sotto i possedimenti del ducato di Milano. Alla morte di Filippo Maria Visconti venne assediata e rasa al suolo dalle truppe francesi. Passata di nuovo nelle mani dei Monferrato, venne presto conquistata dai Gonzaga. Nel XVII secolo, durante l’invasione spagnola, gli abitanti furono costretti a fuggire verso Alessandria e lasciare così ogni avere e abitazione ai nemici. Il secolo successivo segnò il passaggio ai Savoia che la infeudarono prima al marchese Francesco Evasio Ribaldi e poi al signor Leonardo Colli. Tra le testimonianze storico-architettoniche di maggior valore si annoverano: la chiesa di San Michele; la torre Cova; le famose sette torri; la parrocchiale di San Michele, risalente al 1500; l’antica pieve della Madonna della Fonte, del 1164; la chiesa campestre di San Rocco, un tempo residenza di un eremita; la parrocchiale di San Pietro, in stile romanico-gotico.

Il toponimo è attestato, sin dall’880, attraverso le forme di FILICIANUS, “Filicanus”, “Filizanus”, “Filixanus”. Tra le altre varianti figurano quelle in cui la vocale della prima sillaba passa da “i” ad “e”: è il caso di “Felicianus”, “Felitianus”, “Feliçanus”, “Felizanus” e “Felizzanus”. Quest’ultima forma è quella su cui si è formata l’attuale denominazione. Venne fondata intorno al 231 a.C. dal console romano Feliciano. Nell’880 venne donata dall’imperatore Carlo il Grosso al monastero di Sant’Ambrogio di Milano a cui venne riconfermata sia nel 917 da parte di Ugo di Provenza, sia nel 951 da parte di Ottone I imperatore di Germania. All’epoca della fondazione di Alessandria, nel 1164, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOI'>Federico I</a> la assegnò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a>: da questo momento ebbero inizio le contese, per il suo possesso, tra questi ultimi, il comune di Alessandria e quello di Asti. Nel 1404 <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FACINOCANE'>Facino Cane</a> se ne impadronì e la riunì sotto i possedimenti del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a>. Alla morte di Filippo Maria Visconti venne assediata e rasa al suolo dalle truppe francesi. Passata di nuovo nelle mani dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, venne presto conquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GONZAGA'>Gonzaga</a>. Nel XVII secolo, durante l’invasione spagnola, gli abitanti furono costretti a fuggire verso Alessandria e lasciare così ogni avere e abitazione ai nemici. Il secolo successivo segnò il passaggio ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> che la infeudarono prima al marchese Francesco Evasio Ribaldi e poi al signor Leonardo Colli. Tra le testimonianze storico-architettoniche di maggior valore si annoverano: la chiesa di San Michele; la torre Cova; le famose sette torri; la parrocchiale di San Michele, risalente al 1500; l’antica pieve della Madonna della Fonte, del 1164; la chiesa campestre di San Rocco, un tempo residenza di un eremita; la parrocchiale di San Pietro, in stile romanico-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GOTICO'>gotico</a>.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di frumento, mais, cereali, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta e con l’allevamento di avicoli, caprini e bovini. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano nei comparti: edile, elettronico, metallurgico, meccanico, chimico, plastico, alimentare e tessile. Il terziario si compone di una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica “Elena Cavallero”. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va segnalata però la presenza della stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di frumento, mais, cereali, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta e con l’allevamento di avicoli, caprini e bovini. Il settore economico secondario è costituito da aziende che operano nei comparti: edile, elettronico, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, chimico, plastico, alimentare e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>. Il terziario si compone di una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quelli bancario e assicurativo. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica “Elena Cavallero”. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti del luogo ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative che potrebbero allietare il borgo e contribuire a richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, Santo Stefano, si celebra il 26 dicembre e in quell’occasione vi è la commemorazione del solenne pagamento di dieci Filippi. I festeggiamenti hanno luogo però la terza domenica di luglio; il giorno di astensione dal lavoro è il martedì successivo.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti del luogo ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano significative manifestazioni culturali o ricreative che potrebbero allietare il borgo e contribuire a richiamare visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, Santo Stefano, si celebra il 26 dicembre e in quell’occasione vi è la commemorazione del solenne pagamento di dieci Filippi. I festeggiamenti hanno luogo però la terza domenica di luglio; il giorno di astensione dal lavoro è il martedì successivo.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Felizzano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.