Descrizione

“Comune sparso” con sede in Garadassi. Di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole affiancate dal terziario, soprattutto turismo. I fabbricuronesi, con un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche in molte località, tra cui quella di Fabbrica Curone con il maggior numero di residenti; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosi aggregati urbani minori, nonché case sparse. Il territorio, classificato di montagna, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.700 metri di quota. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, sorge alla destra del torrente Curone. Lo stemma comunale, “trinciato” di rosso e d’azzurro, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nello scudo spicca una banda d’argento, ondata d’azzurro, accostata, in capo, da tre stelle d’oro a sei raggi e, in punta, da una torre di pietra merlata alla guelfa.

“Comune sparso” con sede in Garadassi. Di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole affiancate dal terziario, soprattutto turismo. I fabbricuronesi, con un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono oltre che nel capoluogo comunale, anche in molte località, tra cui quella di Fabbrica Curone con il maggior numero di residenti; il resto della popolazione si distribuisce tra numerosi aggregati urbani minori, nonché case sparse. Il territorio, classificato di montagna, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.700 metri di quota. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, sorge alla destra del torrente Curone. Lo stemma comunale, “trinciato” di rosso e d’azzurro, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nello scudo spicca una banda d’argento, ondata d’azzurro, accostata, in capo, da tre stelle d’oro a sei raggi e, in punta, da una torre di pietra merlata alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>.

Storia

La sua denominazione è attestata, in periodo medievale, attraverso la forma ricorrente di “Fubrica”, a cui però si affiancano le varianti di “Favrega”, “Favega” e “Favrea”, tutte indicanti ‘officina’ o ‘fucina’. Il determinante è stato aggiunto in tempi relativamente recenti e ha valore di idronimo. Le sue origini risalgono all’epoca medievale, anche se non si escludono insediamenti precedenti. Nel XII secolo entrò a far parte del contado dei vescovi di Tortona, come testimoniato da una bolla firmata da papa Adriano IV del 1157. Dopo essere stata ceduta a varie signorie locali passò al comune di Tortona, il cui vescovo, monsignor Giacomo Visconti, la donò ai Malaspina nell’anno 1349. Successivamente venne infeudata ai Fieschi e, in seguito alla confisca di Carlo V, ai Doria. Fu sede di un’antica pieve comprendente un ampio numero di parrocchie. Numerose sono i monumenti che testimoniano la sua storia: la parrocchiale di Santa Maria Assunta, monumento nazionale, è l’ampliamento dell’antica pieve romanico-gotica, conservante al suo interno due state lignee di Luigi Montecucco da Gavi, i capitelli e i resti di un pavimento a mosaico rinvenuti in seguito ad uno scavo sul sito; le rovine di un antico castello appartenuto ai Malaspina; la cappella di Santa Margherita, eretta nel 1069, ampliata ed eretta in parrocchia nel 1619; la bella statua del Cristo Redentore, situata sul monte Priarolo.

La sua denominazione è attestata, in periodo medievale, attraverso la forma ricorrente di “Fubrica”, a cui però si affiancano le varianti di “Favrega”, “Favega” e “Favrea”, tutte indicanti ‘officina’ o ‘fucina’. Il determinante è stato aggiunto in tempi relativamente recenti e ha valore di idronimo. Le sue origini risalgono all’epoca medievale, anche se non si escludono insediamenti precedenti. Nel XII secolo entrò a far parte del contado dei vescovi di Tortona, come testimoniato da una bolla firmata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PAPAADRIANOIV'>papa Adriano IV</a> del 1157. Dopo essere stata ceduta a varie signorie locali passò al comune di Tortona, il cui vescovo, monsignor Giacomo Visconti, la donò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MALASPINA'>Malaspina</a> nell’anno 1349. Successivamente venne infeudata ai Fieschi e, in seguito alla confisca di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CARLOV'>Carlo V</a>, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DORIA'>Doria</a>. Fu sede di un’antica pieve comprendente un ampio numero di parrocchie. Numerose sono i monumenti che testimoniano la sua storia: la parrocchiale di Santa Maria Assunta, monumento nazionale, è l’ampliamento dell’antica pieve romanico-gotica, conservante al suo interno due state lignee di Luigi Montecucco da Gavi, i capitelli e i resti di un pavimento a mosaico rinvenuti in seguito ad uno scavo sul sito; le rovine di un antico castello appartenuto ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MALASPINA'>Malaspina</a>; la cappella di Santa Margherita, eretta nel 1069, ampliata ed eretta in parrocchia nel 1619; la bella statua del Cristo Redentore, situata sul monte Priarolo.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta e con l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il settore industriale, modestamente sviluppato, è caratterizzato da piccole realtà produttive che operano nei comparti: edile, metallurgico, alimentare, dei prodotti lattiero-caseario, della lavorazione del legno. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solo le classi elementari. Per l’arricchimento culturale sono a disposizione il museo della cultura contadina e il centro di documentazione della Comunità montana di appartenenza, specializzata in arte e storia. L’apparato ricettivo che comprende agriturismi e campeggi offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta e con l’allevamento di bovini, suini e avicoli. Il settore industriale, modestamente sviluppato, è caratterizzato da piccole realtà produttive che operano nei comparti: edile, metallurgico, alimentare, dei prodotti lattiero-caseario, della lavorazione del legno. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è possibile frequentare solo le classi elementari. Per l’arricchimento culturale sono a disposizione il museo della cultura contadina e il centro di documentazione della Comunità montana di appartenenza, specializzata in arte e storia. L’apparato ricettivo che comprende agriturismi e campeggi offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta turistica sia estiva che invernale; grazie alla presenza, in località Caldirola, delle piste da discesa e da fondo, richiama un gran numero di appassionati sciatori. Tra le numerose manifestazioni meritano di essere citate. la sagra dell’ortica e la fiera “L’uomo, la montagna, l’animale”, a giugno; le sagre “Fisarmonica” e “Mari e Monti”, a luglio; le sagre “Pane, Salame e buon Vino”, della pasta e fagioli, della festa gastronomica di Pian del Lago e di ferragosto, ad agosto; la sagra della Panissa e la festa della Montagna Bucolica. La festa patronale, in onore della Madonna di Lourdes, si celebra l’11 febbraio.

Meta turistica sia estiva che invernale; grazie alla presenza, in località Caldirola, delle piste da discesa e da fondo, richiama un gran numero di appassionati sciatori. Tra le numerose manifestazioni meritano di essere citate. la sagra dell’ortica e la fiera “L’uomo, la montagna, l’animale”, a giugno; le sagre “Fisarmonica” e “Mari e Monti”, a luglio; le sagre “Pane, Salame e buon Vino”, della pasta e fagioli, della festa gastronomica di Pian del Lago e di ferragosto, ad agosto; la sagra della Panissa e la festa della Montagna Bucolica. La festa patronale, in onore della Madonna di Lourdes, si celebra l’11 febbraio.

Località

Bastardini, Brentassi, Bruggi, Caldirola, Canova, Castello, Ciossa, Costa dei Ferrai, Costiolo, Forotondo, Garadassi, Lunassi, Marchesi, Montecapraro, Montecapraro Caldirola, Morigliassi, Pareto, Ponte del Molino, Pradaglia, Remeneglia, Salogni, Selvapiana, Serra

Bastardini, Brentassi, Bruggi, Caldirola, Canova, Castello, Ciossa, Costa dei Ferrai, Costiolo, Forotondo, Garadassi, Lunassi, Marchesi, Montecapraro, Montecapraro Caldirola, Morigliassi, Pareto, Ponte del Molino, Pradaglia, Remeneglia, Salogni, Selvapiana, Serra

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Fabbrica Curone rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.