Descrizione

Comune di montagna, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole e al tessuto industriale ha incentivato il turismo. I farinesi, con un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, sono distribuiti tra il capoluogo comunale e numerose località, di cui le più popolose sono: Groppallo, Bruzzi, Le Moline, Mareto, Pianadelle, Pradovera, S. Savino, Bolderoni, Campagna, Guglieri, Maradina, Molinari, Nicelli, Poggio I, Selva Sopra, Unghia Sotto e Vediceto. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato, che mostra segni evidenti di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Comune di montagna, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole e al tessuto industriale ha incentivato il turismo. I farinesi, con un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, sono distribuiti tra il capoluogo comunale e numerose località, di cui le più popolose sono: Groppallo, Bruzzi, Le Moline, Mareto, Pianadelle, Pradovera, S. Savino, Bolderoni, Campagna, Guglieri, Maradina, Molinari, Nicelli, Poggio I, Selva Sopra, Unghia Sotto e Vediceto. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato, che mostra segni evidenti di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Storia

I primi insediamenti nella zona risalgono ai liguri, cui, nel II secolo a.C., subentrarono i romani, che si dedicarono allo sfruttamento delle locali miniere di ferro. Nel corso del Medioevo vi si susseguirono più dominazioni: ai Nicelli, che vi governarono a lungo, pur tra continue contese con altri nobili famiglie (come quella dei Camia), seguirono, a partire dalla prima metà del XIV secolo, i Visconti e, nell'estrema parte orientale, i Landi. Annessa allo stato farnesiano nel corso del 1500, passò in seguito a quello borbonico, per essere poi occupata da Napoleone. Dal 1814 vi regnò Maria Luigia d'Austria e, dopo le vicende risorgimentali, venne annessa al Regno d'Italia. Divenne comune qualche anno dopo l'unità d'Italia: infatti, il 17 novembre 1867, Vittorio Emanuele II accolse la richiesta avanzata da numerosi residenti in comuni limitrofi ed emanò il decreto con cui istituiva la nuova entità amministrativa di Farini d'Olmo –quest'aggiunta al toponimo è poi scomparsa–, che avrebbe cominciato a operare all'inizio dell'anno successivo. Una triste realtà, che da secoli caratterizza il comune, è rappresentata da una massiccia emigrazione, causata dalle esigue risorse locali, che ha provocato un consistente calo demografico. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la chiesa di San Giuseppe; i ruderi di un antico castello e la chiesetta in stile romanico, a Cogno San Savino; la torre detta “dei Ghezzi” e la chiesa (anteriore al XV secolo) dedicata a San Bassano, a Cogno San Bassano; la chiesa di Groppallo; la torre detta “di Manfredello”; la chiesa di Sant'Anna, a Montereggio.

I primi insediamenti nella zona risalgono ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LIGURI'>liguri</a>, cui, nel II secolo a.C., subentrarono i romani, che si dedicarono allo sfruttamento delle locali miniere di ferro. Nel corso del Medioevo vi si susseguirono più dominazioni: ai Nicelli, che vi governarono a lungo, pur tra continue contese con altri nobili famiglie (come quella dei Camia), seguirono, a partire dalla prima metà del XIV secolo, i Visconti e, nell'estrema parte orientale, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LANDI'>Landi</a>. Annessa allo stato farnesiano nel corso del 1500, passò in seguito a quello borbonico, per essere poi occupata da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a>. Dal 1814 vi regnò <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=MARIALUIGIADAUSTRIA'>Maria Luigia d'Austria</a> e, dopo le vicende risorgimentali, venne annessa al Regno d'Italia. Divenne comune qualche anno dopo l'unità d'Italia: infatti, il 17 novembre 1867, Vittorio Emanuele II accolse la richiesta avanzata da numerosi residenti in comuni limitrofi ed emanò il decreto con cui istituiva la nuova entità amministrativa di Farini d'Olmo –quest'aggiunta al toponimo è poi scomparsa–, che avrebbe cominciato a operare all'inizio dell'anno successivo. Una triste realtà, che da secoli caratterizza il comune, è rappresentata da una massiccia emigrazione, causata dalle esigue risorse locali, che ha provocato un consistente calo demografico. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la chiesa di San Giuseppe; i ruderi di un antico castello e la chiesetta in stile romanico, a Cogno San Savino; la torre detta “dei Ghezzi” e la chiesa (anteriore al XV secolo) dedicata a San Bassano, a Cogno San Bassano; la chiesa di Groppallo; la torre detta “di Manfredello”; la chiesa di Sant'Anna, a Montereggio.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi e foraggi; diffuso è l'allevamento di bovini, seguito da quello di ovini e equini. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti alimentare (lattiero-caseario e quelle per la conservazione della frutta e degli ortaggi) ed edile. Il terziario si compone della rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce la sola istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive, comprendenti un camping, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico. A completamento del quadro delle strutture, vanno annoverate, tra le strutture ricreative, alcune discoteche.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, è sede della Pro Loco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi e foraggi; diffuso è l'allevamento di bovini, seguito da quello di ovini e equini. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti alimentare (lattiero-caseario e quelle per la conservazione della frutta e degli ortaggi) ed edile. Il terziario si compone della rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione, e dell'insieme dei servizi; tra questi ultimi va segnalato il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo. Nelle scuole del posto si impartisce la sola istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive, comprendenti un camping, offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico. A completamento del quadro delle strutture, vanno annoverate, tra le strutture ricreative, alcune discoteche.

Relazioni

Ambita località di villeggiatura in zona montana, affianca alla massiccia affluenza turistica un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo del turismo e delle attività connesse. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti tradizionali del folclore, quali la Mostra Cavallo da montagna, che si svolge la terza domenica di maggio, e la gara di mountain bike, che ha luogo la prima quindicina di luglio; attira visitatori anche Festa in piazza, che si tiene nel mese di luglio e il 14 agosto. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il 19 marzo. Dal 1983 è gemellata con Nogent sur Marne (Francia).

Ambita località di villeggiatura in zona montana, affianca alla massiccia affluenza turistica un buon numero di presenze esterne nel mondo del lavoro, grazie allo sviluppo del turismo e delle attività connesse. I suoi rapporti con i centri vicini, solitamente non rilevanti, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti tradizionali del folclore, quali la Mostra Cavallo da montagna, che si svolge la terza domenica di maggio, e la gara di mountain bike, che ha luogo la prima quindicina di luglio; attira visitatori anche Festa in piazza, che si tiene nel mese di luglio e il 14 agosto. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il 19 marzo. Dal 1983 è gemellata con Nogent sur Marne (Francia).

Località

Banzolo, Boccolo Noce, Bolderoni, Boli, Bruzzetti, Bruzzi, Cagregorio, Campagna, Canevari, Casali, Casetta, Centopecore, Chiappa Chiesa, Chiarabini, Cogno Chiesa, Cogno San Bassano, Coletta, Colla, Comineto, Fra i Rivi, Frè, Groppallo, Groppazzolo, Guglieri, Le Moline, Limbelli, Lobbia, Maradina, Mareto, Molinari, Montereggio, Nicelli, Noce Sopra, Noce Sotto, Pastori, Pellacini, Pianadelle, Poggio, Poggiolo, Pradovera, Pratogiardino, Predalbora, Ravine, Riovalle, Rodi, San Savino, Selva Sopra, Selva Sotto, Stomboli, Strarivo, Unghia Sotto, Vediceto, Verano, Vigonzano, Villa

Banzolo, Boccolo Noce, Bolderoni, Boli, Bruzzetti, Bruzzi, Cagregorio, Campagna, Canevari, Casali, Casetta, Centopecore, Chiappa Chiesa, Chiarabini, Cogno Chiesa, Cogno San Bassano, Coletta, Colla, Comineto, Fra i Rivi, Frè, Groppallo, Groppazzolo, Guglieri, Le Moline, Limbelli, Lobbia, Maradina, Mareto, Molinari, Montereggio, Nicelli, Noce Sopra, Noce Sotto, Pastori, Pellacini, Pianadelle, Poggio, Poggiolo, Pradovera, Pratogiardino, Predalbora, Ravine, Riovalle, Rodi, San Savino, Selva Sopra, Selva Sotto, Stomboli, Strarivo, Unghia Sotto, Vediceto, Verano, Vigonzano, Villa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Farini rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.