Descrizione

Comune collinare, di origini antiche, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I fariglianesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 609 metri di quota. L’abitato, situato in bella posizione panoramica sugli ultimi colli delle Langhe che scendono nella vallata fra boschi e vigneti, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, di foggia sannitica, è stato concesso con Regio Decreto; vi sono raffigurate, su sfondo azzurro, tre spighe d’oro di frumento, poste in palo e sorrette da un destrocherio “al naturale”.

Comune collinare, di origini antiche, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I fariglianesi, che presentano un elevato indice di vecchiaia, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 609 metri di quota. L’abitato, situato in bella posizione panoramica sugli ultimi colli delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LANGHE'>Langhe</a> che scendono nella vallata fra boschi e vigneti, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, di foggia sannitica, è stato concesso con Regio Decreto; vi sono raffigurate, su sfondo azzurro, tre spighe d’oro di frumento, poste in palo e sorrette da un destrocherio “al naturale”.

Storia

Il toponimo, che in un documento della seconda metà del X secolo compare nella forma “Farilianus”, in seguito è attestato come “Fareglianus”, “Fareglanus” e “Farellanus”; si tratta di un probabile prediale ottenuto aggiungendo il suffisso -ANUS al personale romano FARRILIUS, derivato a sua volta da FARRIUS. Primi insediamenti si ebbero sin dall’epoca preistorica, come testimoniano numerosi ritrovamenti rinvenuti in loco. Si tratterebbe probabilmente di liguri statielli i quali si spinsero sino al Tanaro, mentre dall’altro lato del fiume si sviluppò la civiltà dei bagienni, costituendo pertanto una terra di confine dove le due culture vennero a contatto e si amalgamarono. Fu, nell’XI secolo, sotto la giurisdizione dei marchesi di Susa; entrò a far parte, successivamente, del marchesato di Clavesana e poi di quello di Saluzzo, sotto il cui controllo rimase per lungo tempo fino al passaggio delle truppe viscontee in campo contro le forze del marchese Gian Giacomo di Monferrato, in quanto i Saluzzo si erano alleati con la viscontea di Asti. Nel XV secolo fu sotto i Savoia e, con la pace di Cateau-Cambrésis, venne definitivamente incorporata nel ducato di questi ultimi. Inclusa, nel XVIII secolo, nella provincia di Mondovì, entra definitivamente a far parte del suo circondario in seguito alla creazione amministrativa della provincia di Cuneo. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la chiesa parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista, a tre navate con cupola ottagonale; la chiesa confraternita di Santa Elisabetta, risalente al XVIII secolo; la cappella di San Nicola da Bari e il santuario della Madonna delle Grazie, situato in località Mellea.

Il toponimo, che in un documento della seconda metà del X secolo compare nella forma “Farilianus”, in seguito è attestato come “Fareglianus”, “Fareglanus” e “Farellanus”; si tratta di un probabile prediale ottenuto aggiungendo il suffisso -ANUS al personale romano FARRILIUS, derivato a sua volta da FARRIUS. Primi insediamenti si ebbero sin dall’epoca preistorica, come testimoniano numerosi ritrovamenti rinvenuti in loco. Si tratterebbe probabilmente di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LIGURI'>liguri</a> statielli i quali si spinsero sino al Tanaro, mentre dall’altro lato del fiume si sviluppò la civiltà dei bagienni, costituendo pertanto una terra di confine dove le due culture vennero a contatto e si amalgamarono. Fu, nell’XI secolo, sotto la giurisdizione dei marchesi di Susa; entrò a far parte, successivamente, del marchesato di Clavesana e poi di quello di Saluzzo, sotto il cui controllo rimase per lungo tempo fino al passaggio delle truppe viscontee in campo contro le forze del marchese Gian Giacomo di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a>, in quanto i Saluzzo si erano alleati con la viscontea di Asti. Nel XV secolo fu sotto i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> e, con la pace di Cateau-Cambrésis, venne definitivamente incorporata nel ducato di questi ultimi. Inclusa, nel XVIII secolo, nella provincia di Mondovì, entra definitivamente a far parte del suo circondario in seguito alla creazione amministrativa della provincia di Cuneo. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la chiesa parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista, a tre navate con cupola ottagonale; la chiesa confraternita di Santa Elisabetta, risalente al XVIII secolo; la cappella di San Nicola da Bari e il santuario della Madonna delle Grazie, situato in località Mellea.

Economia

È sede di Pro Loco. Le tradizionali attività rurali rappresentano ancora una significativa fonte di reddito: la silvicoltura fornisce, oltre a grandi quantità di legname, prodotti pregiati come il tartufo, mentre l’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, frutta, nocciole e uva, da cui si ricavano i noti vini piemontesi Doc. Parte della popolazione si dedica anche all’allevamento di bovini (che alimenta il comparto dell’industria lattiero-caseario) e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole e medie aziende operanti nei comparti alimentare, edile, meccanico, metallurgico, tessile, delle confezioni, della pelletteria, delle bevande, della stampa, della lavorazione del legno, dell’estrazione e lavorazione della pietra, dei materiali da costruzione, della fabbricazione di macchine per l’agricoltura, della gomma e della plastica. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si registra una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca civica “Beppe Milano”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico. Non manca un campo da tennis per lo sport e il tempo libero.

È sede di Pro Loco. Le tradizionali attività rurali rappresentano ancora una significativa fonte di reddito: la silvicoltura fornisce, oltre a grandi quantità di legname, prodotti pregiati come il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TARTUFO'>tartufo</a>, mentre l’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, frutta, nocciole e uva, da cui si ricavano i noti vini piemontesi Doc. Parte della popolazione si dedica anche all’allevamento di bovini (che alimenta il comparto dell’industria lattiero-caseario) e avicoli. Il settore economico secondario è rappresentato da piccole e medie aziende operanti nei comparti alimentare, edile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a>, metallurgico, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della pelletteria, delle bevande, della stampa, della lavorazione del legno, dell’estrazione e lavorazione della pietra, dei materiali da costruzione, della fabbricazione di macchine per l’agricoltura, della gomma e della plastica. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si registra una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca civica “Beppe Milano”. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico. Non manca un campo da tennis per lo sport e il tempo libero.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo cuneese, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i genuini piatti della sua cucina, godere di una suggestiva cornice paesaggistica ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Frequentata per lavoro, intrattiene rapporti non molto rilevanti con i comuni vicini, ai quali, comunque, gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni periodiche merita di essere citata la “Sagra del bon vin”, ad agosto. Il mercato settimanale si svolge la domenica. La festa del Patrono, San Nicola, si celebra il 6 dicembre.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo cuneese, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i genuini piatti della sua cucina, godere di una suggestiva cornice paesaggistica ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. Frequentata per lavoro, intrattiene rapporti non molto rilevanti con i comuni vicini, ai quali, comunque, gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni periodiche merita di essere citata la “Sagra del bon vin”, ad agosto. Il mercato settimanale si svolge la domenica. La festa del Patrono, San Nicola, si celebra il 6 dicembre.

Località

Genè, Masanti, Moncucco, Naviante, Quartiere Soprano Mellea, Quartiere Sottano Mellea, San Roberto Viaiano, Santuario Mellea, Spinardi, Viaiano Soprano, Viaiano Sottano

Genè, Masanti, Moncucco, Naviante, Quartiere Soprano Mellea, Quartiere Sottano Mellea, San Roberto Viaiano, Santuario Mellea, Spinardi, Viaiano Soprano, Viaiano Sottano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Farigliano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.