Descrizione

Centro collinare, di aspetto medievale ma di origine più antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria. I faedesi presentano un elevato indice di vecchiaia e si distribuiscono per la maggior parte tra il capoluogo comunale e le località Campeglio, Canal di Grivò, Canebola, Raschiaccio, Ronchis e Valle. Attraversato dal torrente Grivo, il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che imprimono all’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; nel primo campo, a sfondo dorato, si rappresentano sette faggi su una campagna erbosa di colore verde; nella seconda parte, smaltata di azzurro, spicca un leone d’argento, rivoltato, nell’atto di afferrare, con le zampe anteriori e con i denti, un aspide verde ondeggiante in palo.

Centro collinare, di aspetto medievale ma di origine più antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria. I faedesi presentano un elevato indice di vecchiaia e si distribuiscono per la maggior parte tra il capoluogo comunale e le località Campeglio, Canal di Grivò, Canebola, Raschiaccio, Ronchis e Valle. Attraversato dal torrente Grivo, il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che imprimono all’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica; nel primo campo, a sfondo dorato, si rappresentano sette faggi su una campagna erbosa di colore verde; nella seconda parte, smaltata di azzurro, spicca un leone d’argento, rivoltato, nell’atto di afferrare, con le zampe anteriori e con i denti, un aspide verde ondeggiante in palo.

Storia

Abitata fin da epoca preistorica, stando ai reperti rinvenuti nella zona e risalenti al II millennio a.C., registrò in seguito altri stanziamenti fino ad arrivare alla conquista dei romani, di cui pure sono pervenute numerose testimonianze. Il toponimo, attestato dal secolo XI, deriva dal termine latino FAGUS, che significa ‘faggio’. Nel Medioevo fu trasformata in un luogo fortificato, con la costruzione dei castelli dei Cucagna (così erano chiamati i nobili tedeschi cui l’imperatore Ottone I assegnò le terre friulane) e di Zucco, oggetto di ripetuti attacchi durante le lotte feudali. Alla promulgazione degli statuti, nella prima metà del Trecento, seguì un periodo di relativa tranquillità, che favorì lo sviluppo dei traffici commerciali. Con lo scoppio della guerra tra la repubblica veneta e l’Austria, agli inizi del Cinquecento, si schierò dalla parte di quest’ultima, provocando la dura reazione dei veneziani, che ne incendiarono i castelli. Nel 1797 fu invasa dalle truppe napoleoniche, finendo poco dopo nelle mani degli austriaci, che ne ripresero possesso una volta chiusa la parentesi del Regno Italico. Annessa all’Italia nel 1866, fu nuovamente invasa dagli austriaci dopo la disfatta di Caporetto. Durante la seconda guerra mondiale partecipò attivamente alla lotta partigiana, subendo rappresaglie da parte dei nazifascisti. Notevoli sono stati i danni del terremoto del 1976. Tra le testimonianze storico-architettoniche, oltre ai resti dei castelli medievali, figurano: la parrocchiale neogotica di Santa Maria Assunta, ricostruita negli anni Trenta; la chiesetta di San Pietro degli Slavi, del XIII secolo; la cinquecentesca chiesa di Sant’Elena in Plana; la chiesa di Santa Maria Maddalena, del Duecento; la chiesetta di Santa Maria di Colvillano e quella di San Martino, a Raschiacco di Campeglio.

Abitata fin da epoca preistorica, stando ai reperti rinvenuti nella zona e risalenti al II millennio a.C., registrò in seguito altri stanziamenti fino ad arrivare alla conquista dei romani, di cui pure sono pervenute numerose testimonianze. Il toponimo, attestato dal secolo XI, deriva dal termine latino FAGUS, che significa ‘faggio’. Nel Medioevo fu trasformata in un luogo fortificato, con la costruzione dei castelli dei Cucagna (così erano chiamati i nobili tedeschi cui l’imperatore Ottone I assegnò le terre friulane) e di Zucco, oggetto di ripetuti attacchi durante le lotte feudali. Alla promulgazione degli statuti, nella prima metà del Trecento, seguì un periodo di relativa tranquillità, che favorì lo sviluppo dei traffici commerciali. Con lo scoppio della guerra tra la repubblica veneta e l’Austria, agli inizi del Cinquecento, si schierò dalla parte di quest’ultima, provocando la dura reazione dei veneziani, che ne incendiarono i castelli. Nel 1797 fu invasa dalle truppe napoleoniche, finendo poco dopo nelle mani degli austriaci, che ne ripresero possesso una volta chiusa la parentesi del Regno Italico. Annessa all’Italia nel 1866, fu nuovamente invasa dagli austriaci dopo la disfatta di Caporetto. Durante la seconda guerra mondiale partecipò attivamente alla lotta partigiana, subendo rappresaglie da parte dei nazifascisti. Notevoli sono stati i danni del terremoto del 1976. Tra le testimonianze storico-architettoniche, oltre ai resti dei castelli medievali, figurano: la parrocchiale neogotica di Santa Maria Assunta, ricostruita negli anni Trenta; la chiesetta di San Pietro degli Slavi, del XIII secolo; la cinquecentesca chiesa di Sant’Elena in Plana; la chiesa di Santa Maria Maddalena, del Duecento; la chiesetta di Santa Maria di Colvillano e quella di San Martino, a Raschiacco di Campeglio.

Economia

È sede della stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva la sua importanza: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uve, olive e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è rappresentata da aziende che operano nei comparti alimentare (particolarmente il lattiero-caseario e quello della lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi), edile, metalmeccanico, del legno, della pesca e piscicoltura nonché della gioielleria e oreficeria; a queste si affiancano fabbriche di mobili e articoli in plastica. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. È presente una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede della stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva la sua importanza: si producono cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, uve, olive e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, caprini, equini e avicoli. L’industria è rappresentata da aziende che operano nei comparti alimentare (particolarmente il lattiero-caseario e quello della lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi), edile, metalmeccanico, del legno, della pesca e piscicoltura nonché della gioielleria e oreficeria; a queste si affiancano fabbriche di mobili e articoli in plastica. Il terziario si compone della rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. È presente una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

È abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. Tra gli appuntamenti tradizionali meritano di essere citati: il “Pignarûl”, a gennaio; il “Carnevale in tenda” e la manifestazione “Le tradizioni mascherate dei popoli”, a febbraio; la festa del vino e delle fragole”, a giugno; quella delle castagne e del miele di castagno, a ottobre. La festa patronale, in onore dell’Assunzione della Vergine, si celebra il 15 agosto. Dal 1990 è gemellata con Castelltercol (Spagna).

È abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive e soprattutto alle industrie, che consentono un buon assorbimento di manodopera. Tra gli appuntamenti tradizionali meritano di essere citati: il “Pignarûl”, a gennaio; il “Carnevale in tenda” e la manifestazione “Le tradizioni mascherate dei popoli”, a febbraio; la festa del vino e delle fragole”, a giugno; quella delle castagne e del miele di castagno, a ottobre. La festa patronale, in onore dell’Assunzione della Vergine, si celebra il 15 agosto. Dal 1990 è gemellata con Castelltercol (Spagna).

Località

Borgo Scubla, Campeglio, Canal del Ferro di Sopra, Canal del Ferro di Sotto, Canal di Grivò, Canale Alto, Canebola, Casali Bertossi, Casali Cos, Casali De Luca, Case Collevillano, Case Presa, Case San Teodato, Clap, Colloredo, Costapiana, Pedrosa, Raschiaccio, Ronchis, Valle

Borgo Scubla, Campeglio, Canal del Ferro di Sopra, Canal del Ferro di Sotto, Canal di Grivò, Canale Alto, Canebola, Casali Bertossi, Casali Cos, Casali De Luca, Case Collevillano, Case Presa, Case San Teodato, Clap, Colloredo, Costapiana, Pedrosa, Raschiaccio, Ronchis, Valle

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Faedis rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.