Descrizione

"Comune sparso" montano, già noto in epoca feudale, con sede in S. Carlo, ha un'economia poco articolata incentrata sull'agricoltura. La comunità dei faedani, con un indice di vecchiaia nella media, è insediata anche nelle località di Piano, Scenini, Ronchi ed altri. Il suo territorio, dai tipici paesaggi alpini e dai vasti pioppeti frammisti a salici nella pianura (dove sino a poco tempo fa risiedeva la lontra), mostra evidenti variazioni altimetriche, da un minimo di circa 300 metri ad un massimo di 1.600 metri di altitudine. Comprende il versante occidentale del vallone configurato dallo scorrere del torrente Venina, in quella parte delle Alpi Orobie che dalla Cima della Piada scende verso la piana dell'Adda e la città di Sondrio. Questa dislocazione caratterizza i centri abitati che vanno dalle località di pianura agli insediamenti oggi preferiti di mezza costa fino ai più antichi borghi dalla caratteristica struttura alpina. I vari aggregati sono interessati da una forte espansione edilizia che sta lentamente trasformando il volto dell'abitato.   

"Comune sparso" montano, già noto in epoca feudale, con sede in S. Carlo, ha un'economia poco articolata incentrata sull'agricoltura. La comunità dei faedani, con un indice di vecchiaia nella media, è insediata anche nelle località di Piano, Scenini, Ronchi ed altri. Il suo territorio, dai tipici paesaggi alpini e dai vasti pioppeti frammisti a salici nella pianura (dove sino a poco tempo fa risiedeva la lontra), mostra evidenti variazioni altimetriche, da un minimo di circa 300 metri ad un massimo di 1.600 metri di altitudine. Comprende il versante occidentale del vallone configurato dallo scorrere del torrente Venina, in quella parte delle Alpi Orobie che dalla Cima della Piada scende verso la piana dell'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ADDA'>Adda</a> e la città di Sondrio. Questa dislocazione caratterizza i centri abitati che vanno dalle località di pianura agli insediamenti oggi preferiti di mezza costa fino ai più antichi borghi dalla caratteristica struttura alpina. I vari aggregati sono interessati da una forte espansione edilizia che sta lentamente trasformando il volto dell'abitato.   

Storia

L'origine del nome sembra essere latina e derivare da FAGETUM, la cui radice si incontra in altri toponimi dell'area compresa tra la Lombardia e la Svizzera, probabilmente per la presenza nella zona di vaste distese ricche di faggi. Suddivisa in diversi agglomerati, ha il suo nucleo originario non nell'attuale sede municipale San Carlo bensì in San Bernardo, situata più in alta quota. Durante il Medioevo rientrava nella giurisdizione dei Quadrio. In epoca successiva, verso la fine del '400, godette di alcuni privilegi speciali da parte degli Sforza, duchi di Milano, come riconoscimento per la perdurante fedeltà nei loro confronti. Alla fine del secolo successivo era abitato da cinquanta famiglie. Solo nel '600 venne costituita la parrocchia locale dedicata a San Carlo, svincolandosi della dipendenza da Montagna in Valtellina. L'antico legame con il comune limitrofo è ancora oggi ricordata da una sagra. La chiesa dedicata a S. Carlo, edificata nel 1629, è stata completamente restaurata nel 1972 ; più antica è quella di S. Bernardo risalente al XV secolo; presenta un portale in pietra verde decorato con fregi ed è circondata da boschi, in prossimità della facciata si nota un grosso masso su cui, vuole la leggenda, sedeva il demonio, mentre insidiava l'anima del santo.  

L'origine del nome sembra essere latina e derivare da FAGETUM, la cui radice si incontra in altri toponimi dell'area compresa tra la Lombardia e la Svizzera, probabilmente per la presenza nella zona di vaste distese ricche di faggi. Suddivisa in diversi agglomerati, ha il suo nucleo originario non nell'attuale sede municipale San Carlo bensì in San Bernardo, situata più in alta quota. Durante il Medioevo rientrava nella giurisdizione dei Quadrio. In epoca successiva, verso la fine del '400, godette di alcuni privilegi speciali da parte degli Sforza, duchi di Milano, come riconoscimento per la perdurante fedeltà nei loro confronti. Alla fine del secolo successivo era abitato da cinquanta famiglie. Solo nel '600 venne costituita la parrocchia locale dedicata a San Carlo, svincolandosi della dipendenza da Montagna in Valtellina. L'antico legame con il comune limitrofo è ancora oggi ricordata da una sagra. La chiesa dedicata a S. Carlo, edificata nel 1629, è stata completamente restaurata nel 1972 ; più antica è quella di S. Bernardo risalente al XV secolo; presenta un portale in pietra verde decorato con fregi ed è circondata da boschi, in prossimità della facciata si nota un grosso masso su cui, vuole la leggenda, sedeva il demonio, mentre insidiava l'anima del santo.  

Economia

Con la popolazione rivolta per la maggior parte alle molteplici possibilità di lavoro offerte dalla vicina città di Sondrio, la principale fonte di reddito in loco resta tuttora l'agricoltura, che però non è più l'unica attività esercitata ma affianca il settore della zootecnia. I pochi campi disponibili vedono colture di frumento e scarsi vigneti, mentre la limitatezza dei pascoli ha limitato l'attività zootecnica, che fa registrare, comunque, allevamenti di bovini, suini, ovini e caprini. Poche imprese artigiane sopperiscono alla mancata industrializzazione, che non trova spazi adeguati per gli insediamenti, con la pianura gelosamente riservata all'agricoltura; si rilevano alcune falegnamerie che producono principalmente articoli per le numerose imprese edili esistenti. Una futura possibilità di espansione è offerta dal turismo, grazie anche alla presenza  della riserva naturale "Bosco dei Bordighi". Anche i servizi non sono particolarmente sviluppati, vista la presenza della sola scuola elementare e la carenza di strutture sociali, culturali e ricettive. Risulta del tutto assente, sul posto, anche il servizio sanitario.  

Con la popolazione rivolta per la maggior parte alle molteplici possibilità di lavoro offerte dalla vicina città di Sondrio, la principale fonte di reddito in loco resta tuttora l'agricoltura, che però non è più l'unica attività esercitata ma affianca il settore della zootecnia. I pochi campi disponibili vedono colture di frumento e scarsi vigneti, mentre la limitatezza dei pascoli ha limitato l'attività zootecnica, che fa registrare, comunque, allevamenti di bovini, suini, ovini e caprini. Poche imprese artigiane sopperiscono alla mancata industrializzazione, che non trova spazi adeguati per gli insediamenti, con la pianura gelosamente riservata all'agricoltura; si rilevano alcune falegnamerie che producono principalmente articoli per le numerose imprese edili esistenti. Una futura possibilità di espansione è offerta dal turismo, grazie anche alla presenza  della riserva naturale "Bosco dei Bordighi". Anche i servizi non sono particolarmente sviluppati, vista la presenza della sola scuola elementare e la carenza di strutture sociali, culturali e ricettive. Risulta del tutto assente, sul posto, anche il servizio sanitario.  

Relazioni

I rapporti con gli altri centri nascono essenzialmente dall'esigenza per la popolazione locale di trovare risposta sia alla richiesta di lavoro che alla domanda di adeguate strutture socio-sanitarie e burocratico-amministrative. Da ciò si incrementa un notevole flusso pendolare verso il vicino capoluogo di provincia, che offre buone possibilità di lavoro nell'articolato tessuto imprenditoriale della zona. Non si segnalano particolari momenti di folclore locale o manifestazioni di tipo ricreativo e culturale. Resta, tuttavia, significativa la festa di S. Bernardo, il 20 agosto, quando ancora oggi vengono simbolicamente scambiati i prodotti della terra tra gli abitanti della località di S. Bernardo e quelli della parte valligiana del comune di Montagna in Valtellina (in ricordo delle antiche relazioni commerciali tra i due piccoli insediamenti umani). La festa patronale si celebra il 4 novembre in onore di S. Carlo.  

I rapporti con gli altri centri nascono essenzialmente dall'esigenza per la popolazione locale di trovare risposta sia alla richiesta di lavoro che alla domanda di adeguate strutture socio-sanitarie e burocratico-amministrative. Da ciò si incrementa un notevole flusso pendolare verso il vicino capoluogo di provincia, che offre buone possibilità di lavoro nell'articolato tessuto imprenditoriale della zona. Non si segnalano particolari momenti di folclore locale o manifestazioni di tipo ricreativo e culturale. Resta, tuttavia, significativa la festa di S. Bernardo, il 20 agosto, quando ancora oggi vengono simbolicamente scambiati i prodotti della terra tra gli abitanti della località di S. Bernardo e quelli della parte valligiana del comune di Montagna in Valtellina (in ricordo delle antiche relazioni commerciali tra i due piccoli insediamenti umani). La festa patronale si celebra il 4 novembre in onore di S. Carlo.  

Località

Balzarini, Dosso della Croce, Martini, Piano, Ronchi, San Carlo, Scenini

Balzarini, Dosso della Croce, Martini, Piano, Ronchi, San Carlo, Scenini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Faedo Valtellino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.