Descrizione

Piccola comunità di montagna, le cui origini risalgono ad un periodo incerto dell'alto Medioevo, incentra la sua economia prevalentemente sullo sfruttamento delle risorse agricole e sull'allevamento. La comunità dei daziesi mostra un indice di vecchiaia molto più alto della media e si concentra principalmente nel capoluogo comunale e in poche altre località tra le quali Civetta e Reverso. Il territorio comunale mostra evidenti variazioni altimetriche e un profilo geometrico abbastanza diversificato. Si caratterizza per il suggestivo paesaggio montano con località di forte interesse scientifico sia per le formazioni metamorfiche originate dallo scorrere dei ghiacciai valtellinesi, sia per la peculiarità della flora e della fauna, che durante l'era interglaciale, assunse caratteristiche mediterranee, creando un'oasi xerotermica alpina che permane tuttora. L'abitato si distribuisce sulla piccola superficie territoriale e risente degli effetti di una intensa espansione edilizia, originata soprattutto dalla costruzione di nuove abitazioni di emigranti che tornano nel loro paese natale durante il periodo estivo.  

Piccola comunità di montagna, le cui origini risalgono ad un periodo incerto dell'alto Medioevo, incentra la sua economia prevalentemente sullo sfruttamento delle risorse agricole e sull'allevamento. La comunità dei daziesi mostra un indice di vecchiaia molto più alto della media e si concentra principalmente nel capoluogo comunale e in poche altre località tra le quali Civetta e Reverso. Il territorio comunale mostra evidenti variazioni altimetriche e un profilo geometrico abbastanza diversificato. Si caratterizza per il suggestivo paesaggio montano con località di forte interesse scientifico sia per le formazioni metamorfiche originate dallo scorrere dei ghiacciai valtellinesi, sia per la peculiarità della flora e della fauna, che durante l'era interglaciale, assunse caratteristiche mediterranee, creando un'oasi xerotermica alpina che permane tuttora. L'abitato si distribuisce sulla piccola superficie territoriale e risente degli effetti di una intensa espansione edilizia, originata soprattutto dalla costruzione di nuove abitazioni di emigranti che tornano nel loro paese natale durante il periodo estivo.  

Storia

Incerta l'origine del nome: alcuni studiosi la individuano nel nome proprio longobardo ''Dazo'', altri da quello dell'arcivescovo di Milano S. Dazio. Uno storico del '600 ritiene molto antiche le origini dell'insediamento per il ritrovamento di un vecchio castello diroccato,  di cisterne, di cunicoli e di miniere di ferro. Fece parte dei possedimenti di Alberto di Parma fino agli inizi dell'anno 1000 quando, per decreto dell'imperatore Enrico II, fu assegnato all'abbazia di Sant'Abbondio di Como. Più tardi entrò a far parte dei domini dei Vicedomini, quindi, nel XV secolo dei Parravicini. Prima di cadere sotto il dominio delle potenti Leghe Grigie, il territorio comunale fu occupato per un breve periodo da Gian Giacomo dei Medici. Dal punto di vista ecclesiastico fino all'inizio del '600 la locale parrocchia fece parte di quella di Ardenno. Nello stesso periodo, a causa di una serie di guerre, epidemie e calamità naturali iniziò una lenta ma massiccia emigrazione, soprattutto verso Roma, situazione che è perdurata fino ai nostri giorni. La chiesa di San Provino è di gusto barocco, ad una sola navata e sei altari. Nel suo interno sono conservati numerosi dipinti e sculture sei-settecentesche; di pregevole fattura sono il pulpito, in legno scolpito, e una croce in metallo, donata dai concittadini emigrati a Roma.  

Incerta l'origine del nome: alcuni studiosi la individuano nel nome proprio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a> ''Dazo'', altri da quello dell'arcivescovo di Milano S. Dazio. Uno storico del '600 ritiene molto antiche le origini dell'insediamento per il ritrovamento di un vecchio castello diroccato,  di cisterne, di cunicoli e di miniere di ferro. Fece parte dei possedimenti di Alberto di Parma fino agli inizi dell'anno 1000 quando, per decreto dell'imperatore Enrico II, fu assegnato all'abbazia di Sant'Abbondio di Como. Più tardi entrò a far parte dei domini dei Vicedomini, quindi, nel XV secolo dei Parravicini. Prima di cadere sotto il dominio delle potenti Leghe Grigie, il territorio comunale fu occupato per un breve periodo da Gian Giacomo dei Medici. Dal punto di vista ecclesiastico fino all'inizio del '600 la locale parrocchia fece parte di quella di Ardenno. Nello stesso periodo, a causa di una serie di guerre, epidemie e calamità naturali iniziò una lenta ma massiccia emigrazione, soprattutto verso Roma, situazione che è perdurata fino ai nostri giorni. La chiesa di San Provino è di gusto barocco, ad una sola navata e sei altari. Nel suo interno sono conservati numerosi dipinti e sculture sei-settecentesche; di pregevole fattura sono il pulpito, in legno scolpito, e una croce in metallo, donata dai concittadini emigrati a Roma.  

Economia

Il panorama economico nell'area comunale non è molto articolato e tutt'oggi ha nell'agricoltura la maggiore fonte di reddito, anche se l'esigua estensione del territorio non permette un incremento tale da assorbire tutta la forza lavoro. Favorita dal clima mite del versante sud del Culmine, si rileva una buona produzione di frutta e vari appezzamenti con vigneti pregiati. Il settore zootecnico si presenta più vivace con una buona pratica dell'allevamento di suini e ovini. Il comporto industriale non vede significativi insediamenti se non per poche industrie e imprese edili incoraggiate dalla fase di espansione edilizia che il comune sta vivendo. Solo da poco tempo il turismo sta diventando un'attività significativa  in questa che costituisce una delle zone più qualificate dal punto di vista paesaggistico e naturalistico delle Alpi Retiche. Carenti le strutture sociali e culturali, mentre risultano del tutto assenti le scuole di ogni ordine e grado. La capacità ricettiva è limitata ad un esiguo servizio per il soggiorno e le strutture sanitarie non compaiono affatto nel panorama infrastrutturale.  

Il panorama economico nell'area comunale non è molto articolato e tutt'oggi ha nell'agricoltura la maggiore fonte di reddito, anche se l'esigua estensione del territorio non permette un incremento tale da assorbire tutta la forza lavoro. Favorita dal clima mite del versante sud del Culmine, si rileva una buona produzione di frutta e vari appezzamenti con vigneti pregiati. Il settore zootecnico si presenta più vivace con una buona pratica dell'allevamento di suini e ovini. Il comporto industriale non vede significativi insediamenti se non per poche industrie e imprese edili incoraggiate dalla fase di espansione edilizia che il comune sta vivendo. Solo da poco tempo il turismo sta diventando un'attività significativa  in questa che costituisce una delle zone più qualificate dal punto di vista paesaggistico e naturalistico delle Alpi Retiche. Carenti le strutture sociali e culturali, mentre risultano del tutto assenti le scuole di ogni ordine e grado. La capacità ricettiva è limitata ad un esiguo servizio per il soggiorno e le strutture sanitarie non compaiono affatto nel panorama infrastrutturale.  

Relazioni

La zona del Culmine, con le sue caratteristiche morfologiche e naturalistiche che ne rendono unico il panorama, sta diventando un discreto centro turistico richiamando un buon flusso di visitatori specie nel periodo estivo. Per richiamare villeggianti, da qualche anno è attiva un'associazione Pro Loco che organizza varie manifestazioni tra le quali si ricorda la caratteristica sagra de "la castagna dei Cecch". Al flusso turistico si aggiunge in estate il ritorno della folta comunità che è emigrata verso l'Italia centrale e in particolare nella capitale, da cui gli emigranti hanno importato il pregiato vini dei castelli romani. La mancanza di adeguate strutture rende forte la dipendenza dai centri vicini. Forte è anche il pendolarismo verso le piccole e medie imprese che proliferano nella piana di Morbegno e nel circondario. Santo Patrono è S. Provino che si festeggia l'8 marzo.  

La zona del Culmine, con le sue caratteristiche morfologiche e naturalistiche che ne rendono unico il panorama, sta diventando un discreto centro turistico richiamando un buon flusso di visitatori specie nel periodo estivo. Per richiamare villeggianti, da qualche anno è attiva un'associazione Pro Loco che organizza varie manifestazioni tra le quali si ricorda la caratteristica sagra de "la castagna dei Cecch". Al flusso turistico si aggiunge in estate il ritorno della folta comunità che è emigrata verso l'Italia centrale e in particolare nella capitale, da cui gli emigranti hanno importato il pregiato vini dei castelli romani. La mancanza di adeguate strutture rende forte la dipendenza dai centri vicini. Forte è anche il pendolarismo verso le piccole e medie imprese che proliferano nella piana di Morbegno e nel circondario. Santo Patrono è S. Provino che si festeggia l'8 marzo.  

Località

Reverso

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Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Dazio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.