Descrizione

Centro di pianura, di origine medievale, formato dalla recente fusione dei due comuni di Carrara San Giorgio (che al censimento del 1991 aveva poco meno di 5.000 abitanti) e Carrara Santo Stefano (che ne aveva quasi 2.000). La sua economia, che si fonda essenzialmente sull’agricoltura, in anni più recenti ha ricevuto un intenso impulso dall’attività industriale. I carraresi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, si distribuiscono anche in varie località minori; la maggior parte è, però, concentrata nei due originari capoluoghi comunali. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato fa registrare una forte espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate, su sfondo argentato, quattro ruote, unite a un traino di carro, rosso; sullo sfondo rosso del capo spicca una corona d’oro a cinque punte.

Centro di pianura, di origine medievale, formato dalla recente fusione dei due comuni di Carrara San Giorgio (che al censimento del 1991 aveva poco meno di 5.000 abitanti) e Carrara Santo Stefano (che ne aveva quasi 2.000). La sua economia, che si fonda essenzialmente sull’agricoltura, in anni più recenti ha ricevuto un intenso impulso dall’attività industriale. I carraresi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, si distribuiscono anche in varie località minori; la maggior parte è, però, concentrata nei due originari capoluoghi comunali. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato fa registrare una forte espansione edilizia. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate, su sfondo argentato, quattro ruote, unite a un traino di carro, rosso; sullo sfondo rosso del capo spicca una corona d’oro a cinque punte.

Storia

Viene indicata per la prima volta con un atto del 1027 relativo alla donazione di alcuni beni da parte di Litolfo da Carrara alla chiesa di Santo Stefano, che si trovava nella “villa” chiamata “Carraria”. Il toponimo completo si rintraccia in un successivo documento del 1194 che presenta il riferimento a una cappella dedicata ai Santi Giorgio e Michele, venerati dai longobardi. Costoro erano arrivati al seguito dell’imperatore, il quale li aveva gratificati con dei possedimenti terrieri in cambio della loro attività militare. Nel 1114 ottennero il riconoscimento dell’autonomia totale da parte dell’imperatore Enrico V e aumentarono la propria ricchezza intessendo parentele con altre famiglie opulente, come i da Baone e i Delesmanini. Trovarono, pertanto, l’aspra resistenza dei comuni e di Ezzelino III da Romano. In seguito alla guerra veneto-carrarese subì una grave crisi economica e un forte decremento demografico. Nel 1406 il doge Michele Steno donò il locale monastero all’arciprete di Cittadella, essendo stata questa tra le prime ad accettare l’incorporazione nella Serenissima. Cominciò un periodo di lenta decadenza, che culminò nel XVIII secolo con la cacciata dei monaci e il passaggio dei beni alla famiglia Erizzo, che fece abbattere il monastero, di cui si conservano soltanto la chiesa e il campanile, acquistati dal Ceoldo nel 1794. Subita la rovinosa occupazione napoleonica, fu assoggettata al dominio austriaco fino al 1866. Terminata la dominazione austriaca, l’annessione del Veneto all’Italia nel 1870 comportò una pesante pressione fiscale, che divenne insopportabile a seguito dell’inondazione del fiume Biancolino nel 1882. Vi furono molti scioperi dei braccianti, seguiti da alcuni arresti, e si organizzò una Società di Mutuo Soccorso. Il patrimonio architettonico comprende: le chiese parrocchiali, che conservano un notevole e antico patrimonio artistico (tra cui un prezioso pavimento musivo del X secolo); il castello Zaborra, ristrutturato in più riprese (in cui è ospitato il museo dell’aria); tipici esempi di architettura privata veneziana.

Viene indicata per la prima volta con un atto del 1027 relativo alla donazione di alcuni beni da parte di Litolfo da Carrara alla chiesa di Santo Stefano, che si trovava nella “villa” chiamata “Carraria”. Il toponimo completo si rintraccia in un successivo documento del 1194 che presenta il riferimento a una cappella dedicata ai Santi Giorgio e Michele, venerati dai longobardi. Costoro erano arrivati al seguito dell’imperatore, il quale li aveva gratificati con dei possedimenti terrieri in cambio della loro attività militare. Nel 1114 ottennero il riconoscimento dell’autonomia totale da parte dell’imperatore Enrico V e aumentarono la propria ricchezza intessendo parentele con altre famiglie opulente, come i da Baone e i Delesmanini. Trovarono, pertanto, l’aspra resistenza dei comuni e di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=VEN&parola=EZZELINOIIIDAROMANO'>Ezzelino III da Romano</a>. In seguito alla guerra veneto-carrarese subì una grave crisi economica e un forte decremento demografico. Nel 1406 il doge Michele Steno donò il locale monastero all’arciprete di Cittadella, essendo stata questa tra le prime ad accettare l’incorporazione nella Serenissima. Cominciò un periodo di lenta decadenza, che culminò nel XVIII secolo con la cacciata dei monaci e il passaggio dei beni alla famiglia Erizzo, che fece abbattere il monastero, di cui si conservano soltanto la chiesa e il campanile, acquistati dal Ceoldo nel 1794. Subita la rovinosa occupazione napoleonica, fu assoggettata al dominio austriaco fino al 1866. Terminata la dominazione austriaca, l’annessione del Veneto all’Italia nel 1870 comportò una pesante pressione fiscale, che divenne insopportabile a seguito dell’inondazione del fiume Biancolino nel 1882. Vi furono molti scioperi dei braccianti, seguiti da alcuni arresti, e si organizzò una Società di Mutuo Soccorso. Il patrimonio architettonico comprende: le chiese parrocchiali, che conservano un notevole e antico patrimonio artistico (tra cui un prezioso pavimento musivo del X secolo); il castello Zaborra, ristrutturato in più riprese (in cui è ospitato il museo dell’aria); tipici esempi di architettura privata veneziana.

Economia

L’economia è legata per tradizione alla coltivazione di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti; si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli, bovini e suini. L’industria è rappresentata da piccole e medie imprese operanti nei comparti del tessile, metalmeccanico, chimico, alimentare, editoriale, edile, della fabbricazione di mobili, giochi e giocattoli, articoli in materie plastiche, vetro e materiale da costruzione. La rete commerciale è sufficiente per le esigenze fondamentali della comunità; il servizio bancario completa il quadro delle attività terziarie. A parte una biblioteca, non si registra la presenza di particolari strutture sociali. Nelle scuole locali è possibile frequentare le classi dell’obbligo, mentre chi desidera proseguire è costretto a spostarsi nei centri vicini. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione e di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano localmente il solo servizio farmaceutico.

L’economia è legata per tradizione alla coltivazione di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti; si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli, bovini e suini. L’industria è rappresentata da piccole e medie imprese operanti nei comparti del tessile, metalmeccanico, chimico, alimentare, editoriale, edile, della fabbricazione di mobili, giochi e giocattoli, articoli in materie plastiche, vetro e materiale da costruzione. La rete commerciale è sufficiente per le esigenze fondamentali della comunità; il servizio bancario completa il quadro delle attività terziarie. A parte una biblioteca, non si registra la presenza di particolari strutture sociali. Nelle scuole locali è possibile frequentare le classi dell’obbligo, mentre chi desidera proseguire è costretto a spostarsi nei centri vicini. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione e di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano localmente il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Costituisce una meta attraente per i turisti di passaggio. È, inoltre, frequentata per lavoro grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera. La popolazione ha rapporti con il circondario per l’espletamento di pratiche burocratiche, il lavoro, il completamento degli studi e gli scambi commerciali. La festa patronale, dedicata alla Visitazione della Beata Vergine Maria, si celebra il 31 maggio.

Costituisce una meta attraente per i turisti di passaggio. È, inoltre, frequentata per lavoro grazie alle sue numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera. La popolazione ha rapporti con il circondario per l’espletamento di pratiche burocratiche, il lavoro, il completamento degli studi e gli scambi commerciali. La festa patronale, dedicata alla Visitazione della Beata Vergine Maria, si celebra il 31 maggio.

Località

Autostrada, Battaglia Terme, Carrara San Giorgio, Carrara Santo Stefano, Chiodare, Cornegliana, Cuccara, Figaroli, Gorghizzolo, La Torre, Mezzavia, Molini Mezzavia, Palazzina, Sabbioni, Saline, San Pelagio, Terradura

Autostrada, Battaglia Terme, Carrara San Giorgio, Carrara Santo Stefano, Chiodare, Cornegliana, Cuccara, Figaroli, Gorghizzolo, La Torre, Mezzavia, Molini Mezzavia, Palazzina, Sabbioni, Saline, San Pelagio, Terradura

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Due Carrare rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.