Descrizione

Centro di montagna, di cui si hanno notizie certe a partire dal Medioevo, con un'economia che trova fonti di reddito in tutti i settori produttivi: quello primario ma soprattutto quelli secondario e terziario (ivi comprese le attività legate al turismo estivo); i donghesi presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media e sono tutti concentrati nel capoluogo comunale (contiguo a Consiglio di Rumo). Il territorio (che comprende anche un'area speciale, una parte del lago di Como, diviso tra più comuni) disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da quelle delle pendici del monte Bregagno a quelle della zona dei Piani di Dongo (cui ha dato origine la foce del torrente Albano). L'abitato, in forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Centro di montagna, di cui si hanno notizie certe a partire dal Medioevo, con un'economia che trova fonti di reddito in tutti i settori produttivi: quello primario ma soprattutto quelli secondario e terziario (ivi comprese le attività legate al turismo estivo); i donghesi presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media e sono tutti concentrati nel capoluogo comunale (contiguo a Consiglio di Rumo). Il territorio (che comprende anche un'area speciale, una parte del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODICOMO'>lago di Como</a>, diviso tra più comuni) disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da quelle delle pendici del monte Bregagno a quelle della zona dei Piani di Dongo (cui ha dato origine la foce del torrente Albano). L'abitato, in forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.

Storia

Deve il nome al latino DOMINICUS, con significato di 'padronale, del padrone', che tramite un non attestato *DOMNICUS è giunto all'attuale denominazione. Motivo del suo sviluppo economico dovette essere l'ubicazione lungo la strada di collegamento fra il lago (lungo la Val Mesolcina) e il cantone dei Grigioni: l'arteria veniva utilizzata soprattutto da quanti dovevano trasportare il minerale di ferro. Dal punto di vista ecclesiastico, ospitò la pieve matrice di Santo Stefano protomartire. Fortificata da mura nell'età dei comuni, appartenne ai Visconti nel XIV secolo e a Gian Giacomo de' Medici (detto il Medeghino), nella prima metà del XVI; verso la fine dello stesso secolo, la pieve di Dongo insieme alla pieve di Sorico e a quella di Gravedona, costituì la zona denominata "delle Tre Pievi" (di cui condivise le vicende politiche), dipendente dal ducato di Milano: dopo essere appartenuta alla corona spagnola (all'epoca di Filippo II), divenne proprietà del cardinale di Como, Tolomeo Gallio, che la ebbe come feudo. Agli inizi del XVIII secolo i donghesi tentarono di liberarsi dal dominio spagnolo, approfittando della guerra di successione spagnola, nel tentativo di passare all'Austria. Anche nella storia contemporanea viene ricordato il suo nome: durante la seconda guerra mondiale, le forze partigiane vi arrestarono Mussolini e i suoi ministri: questi ultimi furono fucilati nella piazza presso il molo. Il patrimonio storico-architettonico comprende: palazzo Manzi, sede municipale, uno degli edifici più interessanti della zona, fra quelli risalenti al periodo napoleonico; la chiesa parrocchiale di Santo Stefano, il cui primo nucleo risale all'epoca romanica; la chiesa di San Lorenzo; l'oratorio di San Gottardo; il santuario della Madonna delle Lacrime, nei pressi del quale sorge un convento francescano; la chiesa di Santa Maria, dell'epoca romanica, in seguito ristrutturata. Dal punto di vista urbanistico ha subito una variazione di sistemazione: si è andata estendendo verso est, nei pressi della zona industriale, ove veniva estratto il ferro.

Deve il nome al latino DOMINICUS, con significato di 'padronale, del padrone', che tramite un non attestato *DOMNICUS è giunto all'attuale denominazione. Motivo del suo sviluppo economico dovette essere l'ubicazione lungo la strada di collegamento fra il lago (lungo la Val Mesolcina) e il cantone dei Grigioni: l'arteria veniva utilizzata soprattutto da quanti dovevano trasportare il minerale di ferro. Dal punto di vista ecclesiastico, ospitò la pieve matrice di Santo Stefano protomartire. Fortificata da mura nell'età dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=COMUNI'>comuni</a>, appartenne ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> nel XIV secolo e a Gian Giacomo de' Medici (detto il Medeghino), nella prima metà del XVI; verso la fine dello stesso secolo, la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PIEVEDIDONGO'>pieve di Dongo</a> insieme alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=PIEVEDISORICO'>pieve di Sorico</a> e a quella di Gravedona, costituì la zona denominata "delle Tre Pievi" (di cui condivise le vicende politiche), dipendente dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a>: dopo essere appartenuta alla corona spagnola (all'epoca di Filippo II), divenne proprietà del cardinale di Como, Tolomeo Gallio, che la ebbe come feudo. Agli inizi del XVIII secolo i donghesi tentarono di liberarsi dal dominio spagnolo, approfittando della guerra di successione spagnola, nel tentativo di passare all'Austria. Anche nella storia contemporanea viene ricordato il suo nome: durante la seconda guerra mondiale, le forze partigiane vi arrestarono <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MUSSOLINI'>Mussolini</a> e i suoi ministri: questi ultimi furono fucilati nella piazza presso il molo. Il patrimonio storico-architettonico comprende: palazzo Manzi, sede municipale, uno degli edifici più interessanti della zona, fra quelli risalenti al periodo napoleonico; la chiesa parrocchiale di Santo Stefano, il cui primo nucleo risale all'epoca romanica; la chiesa di San Lorenzo; l'oratorio di San Gottardo; il santuario della Madonna delle Lacrime, nei pressi del quale sorge un convento francescano; la chiesa di Santa Maria, dell'epoca romanica, in seguito ristrutturata. Dal punto di vista urbanistico ha subito una variazione di sistemazione: si è andata estendendo verso est, nei pressi della zona industriale, ove veniva estratto il ferro.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di: carabinieri, guardia di finanza e vigili del fuoco. Le principali fonti di reddito derivano dall'agricoltura (che garantisce le produzioni di cereali, frumento, foraggi e uve); dall'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli; dall'industria (rappresentata nei comparti edile, dell'abbigliamento, alimentare, del mobile e del legno, della produzione dell'energia elettrica e metalmeccanico); a una buona rete commerciale, inoltre, si affianca una sufficiente offerta di servizi, tra i quali quello bancario. La diffusione della cultura e dell'informazione è garantita da un'emittente radiotelevisiva. Va registrata anche una casa di riposo. Sono presenti le scuole materne, elementari e medie e fra le strutture culturali vanno segnalate la biblioteca comunale e il museo della Resistenza comasca. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre le strutture sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di: carabinieri, guardia di finanza e vigili del fuoco. Le principali fonti di reddito derivano dall'agricoltura (che garantisce le produzioni di cereali, frumento, foraggi e uve); dall'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli; dall'industria (rappresentata nei comparti edile, dell'abbigliamento, alimentare, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILE'>mobile</a> e del legno, della produzione dell'energia elettrica e metalmeccanico); a una buona rete commerciale, inoltre, si affianca una sufficiente offerta di servizi, tra i quali quello bancario. La diffusione della cultura e dell'informazione è garantita da un'emittente radiotelevisiva. Va registrata anche una casa di riposo. Sono presenti le scuole materne, elementari e medie e fra le strutture culturali vanno segnalate la biblioteca comunale e il museo della Resistenza comasca. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno mentre le strutture sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Il gradevole paesaggio lacustre in cui è immersa la rende meta turistica abbastanza frequentata. Numerose sono le fiere, in occasione delle quali se ne promuovono l'economia e le tradizioni: di San Gottardo (in maggio); della Madonna delle lacrime (in settembre); di Sant'Ambrogio. In marzo, poi, vi si organizza la Mostra ovicaprina della Comunità montana d'appartenenza. La festa religiosa più importante è quella in onore del Patrono, Santo Stefano, che si celebra il 26 dicembre.

Il gradevole paesaggio lacustre in cui è immersa la rende meta turistica abbastanza frequentata. Numerose sono le fiere, in occasione delle quali se ne promuovono l'economia e le tradizioni: di San Gottardo (in maggio); della Madonna delle lacrime (in settembre); di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SANTAMBROGIO'>Sant'Ambrogio</a>. In marzo, poi, vi si organizza la Mostra ovicaprina della Comunità montana d'appartenenza. La festa religiosa più importante è quella in onore del Patrono, Santo Stefano, che si celebra il 26 dicembre.

Località

Lago di Como

Lago di Como

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Dongo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.