Descrizione

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medievale, dall’economia essenzialmente agricola. I dognesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e le località Balador, Chiout di Puppe, Krivaja, Piccolcolle, Porto, Via Stazione e Vidali. Attraversato dall’omonimo torrente, il territorio, comprendente anche l’isola amministrativa di Cereschiatis, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.753 metri del monte Cimone. L’abitato, circondato da rilievi coperti di vegetazione boschiva, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è troncato da una fascia azzurra: nel primo campo, a sfondo argentato, si rappresentano due montagne poggiate su una terrazza verde; sullo sfondo rosso della seconda parte spicca un grappolo d’uva violaceo.

Piccola comunità di montagna, di probabile origine medievale, dall’economia essenzialmente agricola. I dognesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e le località Balador, Chiout di Puppe, Krivaja, Piccolcolle, Porto, Via Stazione e Vidali. Attraversato dall’omonimo torrente, il territorio, comprendente anche l’isola amministrativa di Cereschiatis, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.753 metri del monte Cimone. L’abitato, circondato da rilievi coperti di vegetazione boschiva, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è troncato da una fascia azzurra: nel primo campo, a sfondo argentato, si rappresentano due montagne poggiate su una terrazza verde; sullo sfondo rosso della seconda parte spicca un grappolo d’uva violaceo.

Storia

Il toponimo, documentato dalla prima metà del XIV secolo, potrebbe derivare dall’aggettivo sloveno “dolenji”, che significa ‘posto in basso’. La sua storia, soprattutto nel corso del Medioevo, si è intrecciata con quella della vicina Chiusaforte, soggetta ad alterne vicende militari, per la presenza della “chiusa”, ossia del pedaggio per raggiungere il territorio tedesco. Distrutta, all’inizio del Cinquecento, dalle truppe dell’imperatore d’Austria, Massimiliano I, in guerra contro la repubblica di Venezia, seguì le sorti dei paesi circostanti, registrando, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, l’alternarsi delle dominazioni francese e austriaca. Ritornata sotto la Casa d’Austria dopo la parentesi napoleonica, venne annessa al Regno d’Italia nel 1866. È stata quasi completamente ricostruita dopo le grandi distruzioni causate dai bombardamenti della prima guerra mondiale. Povera è la presenza di monumenti; non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa dei Santi Leonardo e Lorenzo, edificata nella prima metà del XVIII secolo.

Il toponimo, documentato dalla prima metà del XIV secolo, potrebbe derivare dall’aggettivo sloveno “dolenji”, che significa ‘posto in basso’. La sua storia, soprattutto nel corso del Medioevo, si è intrecciata con quella della vicina Chiusaforte, soggetta ad alterne vicende militari, per la presenza della “chiusa”, ossia del pedaggio per raggiungere il territorio tedesco. Distrutta, all’inizio del Cinquecento, dalle truppe dell’imperatore d’Austria, Massimiliano I, in guerra contro la repubblica di Venezia, seguì le sorti dei paesi circostanti, registrando, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, l’alternarsi delle dominazioni francese e austriaca. Ritornata sotto la Casa d’Austria dopo la parentesi napoleonica, venne annessa al Regno d’Italia nel 1866. È stata quasi completamente ricostruita dopo le grandi distruzioni causate dai bombardamenti della prima guerra mondiale. Povera è la presenza di monumenti; non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa dei Santi Leonardo e Lorenzo, edificata nella prima metà del XVIII secolo.

Economia

L’agricoltura, poco favorita dalle caratteristiche del territorio, che non offre grandi spazi utilizzabili per le coltivazioni, è integrata dall’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è praticamente assente, se si eccettua una centrale elettrica. Modesta è anche la presenza del terziario: mancano i servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni primari della popolazione. È possibile frequentare soltanto le scuole elementari; non si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Anche per i servizi sanitari di base, come quello farmaceutico, occorre rivolgersi altrove.

L’agricoltura, poco favorita dalle caratteristiche del territorio, che non offre grandi spazi utilizzabili per le coltivazioni, è integrata dall’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è praticamente assente, se si eccettua una centrale elettrica. Modesta è anche la presenza del terziario: mancano i servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento dei bisogni primari della popolazione. È possibile frequentare soltanto le scuole elementari; non si può usufruire di una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Anche per i servizi sanitari di base, come quello farmaceutico, occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Non manca certo di attrattive: la suggestiva cornice paesaggistica e la ricchezza della fauna invitano gli amanti della natura a interessanti escursioni lungo i sentieri che si aprono tra i monti, fino a raggiungere i rifugi alpini. Agli scalatori esperti si offre la possibilità di effettuare escursioni sulle alte vette circostanti. La scarsità di risorse economiche, che è alla base di un massiccio spopolamento, costringe la manodopera locale a raggiungere quotidianamente le aree più sviluppate. I rapporti con il circondario non sono molto rilevanti; gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per lavoro, anche per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano particolari manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero richiamare numerosi visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Non manca certo di attrattive: la suggestiva cornice paesaggistica e la ricchezza della fauna invitano gli amanti della natura a interessanti escursioni lungo i sentieri che si aprono tra i monti, fino a raggiungere i rifugi alpini. Agli scalatori esperti si offre la possibilità di effettuare escursioni sulle alte vette circostanti. La scarsità di risorse economiche, che è alla base di un massiccio spopolamento, costringe la manodopera locale a raggiungere quotidianamente le aree più sviluppate. I rapporti con il circondario non sono molto rilevanti; gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per lavoro, anche per frequentare le altre scuole dell’obbligo e gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si registrano particolari manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero richiamare numerosi visitatori dai dintorni. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Località

Balador, Cereschiatis, Chiout di Puppe, Chiout Zuquin, Krivaja, Monte Cimone, Porto, Via Stazione, Vidali

Balador, Cereschiatis, Chiout di Puppe, Chiout Zuquin, Krivaja, Monte Cimone, Porto, Via Stazione, Vidali

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Dogna rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.