Descrizione

Cittadina di pianura, di probabile origine altomedievale, che ha affiancato alle antiche tradizioni agricole un vivace sviluppo industriale e commerciale. La comunità dei dalminesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media e si concentra nel capoluogo comunale. Il territorio, coperto in passato da una rigogliosa vegetazione, è attraversato da un numero considerevole di canali e rogge; il suo profilo geometrico appare quasi pianeggiante, con variazioni altimetriche appena accennate. L'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha risentito del boom economico conseguente alla costruzione dello stabilimento siderurgico che ne ha completamente mutato la fisionomia, trasformandolo da modesto nucleo agricolo in una delle più moderne e attive nonché note località del Bergamasco. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo partito semitroncato: sullo sfondo azzurro del primo campo della prima parte spicca un giglio d'argento; nel secondo campo, a sfondo verde, è rappresentato un camoscio posto su un terreno erboso; sullo smalto dorato della parte opposta si raffigura un castello rosso, munito di torre centrale.

Cittadina di pianura, di probabile origine altomedievale, che ha affiancato alle antiche tradizioni agricole un vivace sviluppo industriale e commerciale. La comunità dei dalminesi presenta un indice di vecchiaia inferiore alla media e si concentra nel capoluogo comunale. Il territorio, coperto in passato da una rigogliosa vegetazione, è attraversato da un numero considerevole di canali e rogge; il suo profilo geometrico appare quasi pianeggiante, con variazioni altimetriche appena accennate. L'abitato, interessato da una forte crescita edilizia, ha risentito del boom economico conseguente alla costruzione dello stabilimento siderurgico che ne ha completamente mutato la fisionomia, trasformandolo da modesto nucleo agricolo in una delle più moderne e attive nonché note località del Bergamasco. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo partito semitroncato: sullo sfondo azzurro del primo campo della prima parte spicca un giglio d'argento; nel secondo campo, a sfondo verde, è rappresentato un camoscio posto su un terreno erboso; sullo smalto dorato della parte opposta si raffigura un castello rosso, munito di torre centrale.

Storia

È citata per la prima volta, come Almene e Almine, in documenti della seconda metà del X secolo. Il toponimo, da alcuni studiosi posto in relazione con l'aspetto prativo e boscoso che ha avuto a lungo il territorio, deriverebbe dall'unificazione del nome originario con la preposizione che lo precedeva: da "de Almine" si sarebbe passati a "Dalmene" e poi alla denominazione attuale; non manca però chi lo riporta al nome latino di persona ALMUS. Conquistata l'autonomia amministrativa già nell'alto Medioevo, la perse in seguito, venendo annessa dapprima al comune di Sforzàtica e poi a quello di Sàbbio. Proprietà dei canonici lateranensi e della nobile famiglia dei Camozzi, è rimasta una modesta realtà rurale fino agli inizi del Novecento, quando i fratelli Mannesman vi costruirono lo stabilimento siderurgico che ne porta il nome e che in breve tempo avrebbe mutato radicalmente il volto dell'intera zona. Divenuta una delle aree più popo lose di tutta la provincia, nel 1927, con un decreto di Vittorio Emanuele III, assurse a capoluogo della nuova entità amministrativa nata dall'unificazione delle località di Sàbbio, Sforzàtica e Mariano al Brembo. Durante la seconda guerra mondiale visse momenti drammatici: il 6 luglio del 1944 aerei alleati bombardarono lo stabilimento siderurgico, con un tragico bilancio di vite umane. Tra i monumenti vanno citati: la parrocchiale di San Giuseppe, costruita nella prima metà del 1900; la chiesetta di San Giorgio, con pregevoli affreschi del XV secolo, e, a Sforzàtica, la quattrocentesca torre dei Camozzi, la parrocchiale di Sant'Andrea e l'edificio religioso più antico del comune: la chiesa della località di Oleno, costruita sui resti di un tempio romano.

È citata per la prima volta, come Almene e Almine, in documenti della seconda metà del X secolo. Il toponimo, da alcuni studiosi posto in relazione con l'aspetto prativo e boscoso che ha avuto a lungo il territorio, deriverebbe dall'unificazione del nome originario con la preposizione che lo precedeva: da "de Almine" si sarebbe passati a "Dalmene" e poi alla denominazione attuale; non manca però chi lo riporta al nome latino di persona ALMUS. Conquistata l'autonomia amministrativa già nell'alto Medioevo, la perse in seguito, venendo annessa dapprima al comune di Sforzàtica e poi a quello di Sàbbio. Proprietà dei canonici lateranensi e della nobile famiglia dei Camozzi, è rimasta una modesta realtà rurale fino agli inizi del Novecento, quando i fratelli Mannesman vi costruirono lo stabilimento siderurgico che ne porta il nome e che in breve tempo avrebbe mutato radicalmente il volto dell'intera zona. Divenuta una delle aree più popo lose di tutta la provincia, nel 1927, con un decreto di Vittorio Emanuele III, assurse a capoluogo della nuova entità amministrativa nata dall'unificazione delle località di Sàbbio, Sforzàtica e Mariano al Brembo. Durante la seconda guerra mondiale visse momenti drammatici: il 6 luglio del 1944 aerei alleati bombardarono lo stabilimento siderurgico, con un tragico bilancio di vite umane. Tra i monumenti vanno citati: la parrocchiale di San Giuseppe, costruita nella prima metà del 1900; la chiesetta di San Giorgio, con pregevoli affreschi del XV secolo, e, a Sforzàtica, la quattrocentesca torre dei Camozzi, la parrocchiale di Sant'Andrea e l'edificio religioso più antico del comune: la chiesa della località di Oleno, costruita sui resti di un tempio romano.

Economia

È sede della Pro Loco, del distretto sanitario e della stazione dei carabinieri. L'economia locale, particolarmente fiorente, ha risentito del forte sviluppo dell'industria metallurgica, che consente livelli occupazionali elevatissimi; a questa si affiancano numerose aziende che operano nei comparti tessile, edile, del legno e della fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati. L'agricoltura è rimasta decisamente in ombra ma è pur sempre presente con le tipiche coltivazioni della pianura; poco praticato è anche l'allevamento. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito nonché attività radiotelevisive. Tra le strutture sociali si registra la presenza di un asilo nido. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono gli istituti professionali e tecnici commerciali e industriali, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dal museo del presepio. La capacità ricettiva è abbastanza sviluppata; a livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede della Pro Loco, del distretto sanitario e della stazione dei carabinieri. L'economia locale, particolarmente fiorente, ha risentito del forte sviluppo dell'industria metallurgica, che consente livelli occupazionali elevatissimi; a questa si affiancano numerose aziende che operano nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, del legno e della fabbricazione di prodotti petroliferi raffinati. L'agricoltura è rimasta decisamente in ombra ma è pur sempre presente con le tipiche coltivazioni della pianura; poco praticato è anche l'allevamento. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito nonché attività radiotelevisive. Tra le strutture sociali si registra la presenza di un asilo nido. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e includono gli istituti professionali e tecnici commerciali e industriali, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dal museo del presepio. La capacità ricettiva è abbastanza sviluppata; a livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

I rapporti con le località limitrofe sono particolarmente intensi, grazie alle sue attività commerciali, alla presenza degli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e soprattutto alle ottime opportunità di impiego garantite dagli insediamenti industriali. Poco frequentata da turisti, ai quali però offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, praticando, tra l'altro, lo sci di fondo, richiama numerosi visitatori in occasione di alcuni appuntamenti tradizionali, quali le fiere del piccolo antiquariato e del collezionismo, che si svolgono da marzo a novembre. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il 19 marzo.

I rapporti con le località limitrofe sono particolarmente intensi, grazie alle sue attività commerciali, alla presenza degli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e soprattutto alle ottime opportunità di impiego garantite dagli insediamenti industriali. Poco frequentata da turisti, ai quali però offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, praticando, tra l'altro, lo sci di fondo, richiama numerosi visitatori in occasione di alcuni appuntamenti tradizionali, quali le fiere del piccolo antiquariato e del collezionismo, che si svolgono da marzo a novembre. Il Patrono, San Giuseppe, si festeggia il 19 marzo.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Dalmine rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.