Descrizione

Cittadina di montagna (cui è stato concesso il titolo di Città con Decreto del Presidente della Repubblica); di origini antiche, è classificata "comune sparso" con sede in località Darfo. Rinomata stazione termale, ha un'economia che trae alimento proprio dallo sfruttamento terapeutico delle sorgenti di acque termali solfato-calciche ma che accanto a questa vocazione naturale del territorio vede coesistere attività agricole, industriali e commerciali. I darfensi, con un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale -contiguo alle località Angolo Terme del comune omonimo e Piamborno del comune di Piancogno-; Bessimo Superiore (contigua alla località Rogno del comune omonimo) è la più popolosa fra le altre località. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con forti dislivelli altimetrici che interessano però marginalmente l'abitato, dall'andamento plano-altimetrico collinare e interessato da una forte espansione edilizia, favorita certamente anche dai flussi turistici. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, in campo azzurro, un castello, merlato alla ghibellina e munito di tre torri, nascente da un mare che si origina dalla punta dello scudo.

Cittadina di montagna (cui è stato concesso il titolo di Città con Decreto del Presidente della Repubblica); di origini antiche, è classificata "comune sparso" con sede in località Darfo. Rinomata stazione termale, ha un'economia che trae alimento proprio dallo sfruttamento terapeutico delle sorgenti di acque termali solfato-calciche ma che accanto a questa vocazione naturale del territorio vede coesistere attività agricole, industriali e commerciali. I darfensi, con un indice di vecchiaia nella media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale -contiguo alle località Angolo Terme del comune omonimo e Piamborno del comune di Piancogno-; Bessimo Superiore (contigua alla località Rogno del comune omonimo) è la più popolosa fra le altre località. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con forti dislivelli altimetrici che interessano però marginalmente l'abitato, dall'andamento plano-altimetrico collinare e interessato da una forte espansione edilizia, favorita certamente anche dai flussi turistici. Lo stemma comunale, concesso con Regio Decreto, raffigura, in campo azzurro, un castello, merlato alla ghibellina e munito di tre torri, nascente da un mare che si origina dalla punta dello scudo.

Storia

La sua storia si presenta ricca di avvenimenti: fin dalle epoche più antiche, infatti, nel territorio dell'attuale comune sono stati presenti insediamenti umani, la cui esistenza è stata confermata dal ritrovamento nel 1955, ad opera del professor Laeng, di incisioni rupestri risalenti al secondo millennio a.C. Il toponimo deriva, secondo l'ipotesi più accreditata, dal tedesco "Dorf", 'villaggio', e dal latino FORUM BOARIUM, l'antico mercato dei buoi; alcuni studiosi propendono però per una derivazione del termine "Boario" dalla lingua celtica, e precisamente da "bor", 'sorgente'. Nel Medioevo divenne dapprima corte monastica, poi, con Enrico III, fu eletta corte regia. Assunse una sempre maggiore importanza dal punto di vista politico-amministrativo, fino a diventare capitale della regione scalvina. Nel XIV secolo con l'intera valle entrò a far parte del dominio dei Visconti, ai quali subentrò la repubblica di Venezia; del 1805 è l'annessione al Regno Italico e del 1815, col Congresso di Vienna, quella al Regno lombardo-veneto, sotto l'influenza austriaca. Ben presto crebbe l'insofferenza nei confronti del governo austriaco e molti giovani darfensi aderirono agli ideali mazziniani partecipando alle guerre per l'indipendenza. Dopo l'unificazione nazionale le sue condizioni economiche si risollevarono rapidamente e agli inizi del nostro secolo fu iniziato intensivamente lo sfruttamento delle acque delle sorgenti esistenti nella zona, le cui virtù terapeutiche erano conosciute già dal XV secolo. Ma l'acqua non è sempre stata solo fonte di ricchezza, come dimostra la devastante alluvione di cui fu vittima nel 1960, dalla quale però ha saputo riemergere presto e con rinnovato impulso imprenditoriale. Numerosissime le testimonianze artistiche. Tra queste la chiesa parrocchiale, la santella del Cappellino (ricca di affreschi), il castello nella borgata di Montecchio (di cui restano solo i ruderi), il castello dei Federici a Gorzone e palazzo Federici in località Erbanno.

La sua storia si presenta ricca di avvenimenti: fin dalle epoche più antiche, infatti, nel territorio dell'attuale comune sono stati presenti insediamenti umani, la cui esistenza è stata confermata dal ritrovamento nel 1955, ad opera del professor Laeng, di incisioni rupestri risalenti al secondo millennio a.C. Il toponimo deriva, secondo l'ipotesi più accreditata, dal tedesco "Dorf", 'villaggio', e dal latino FORUM BOARIUM, l'antico mercato dei buoi; alcuni studiosi propendono però per una derivazione del termine "Boario" dalla lingua celtica, e precisamente da "bor", 'sorgente'. Nel Medioevo divenne dapprima corte monastica, poi, con Enrico III, fu eletta corte regia. Assunse una sempre maggiore importanza dal punto di vista politico-amministrativo, fino a diventare capitale della regione scalvina. Nel XIV secolo con l'intera valle entrò a far parte del dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, ai quali subentrò la repubblica di Venezia; del 1805 è l'annessione al Regno Italico e del 1815, col Congresso di Vienna, quella al Regno <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LOMBARDOVENETO'>lombardo-veneto</a>, sotto l'influenza austriaca. Ben presto crebbe l'insofferenza nei confronti del governo austriaco e molti giovani darfensi aderirono agli ideali mazziniani partecipando alle guerre per l'indipendenza. Dopo l'unificazione nazionale le sue condizioni economiche si risollevarono rapidamente e agli inizi del nostro secolo fu iniziato intensivamente lo sfruttamento delle acque delle sorgenti esistenti nella zona, le cui virtù terapeutiche erano conosciute già dal XV secolo. Ma l'acqua non è sempre stata solo fonte di ricchezza, come dimostra la devastante alluvione di cui fu vittima nel 1960, dalla quale però ha saputo riemergere presto e con rinnovato impulso imprenditoriale. Numerosissime le testimonianze artistiche. Tra queste la chiesa parrocchiale, la santella del Cappellino (ricca di affreschi), il castello nella borgata di Montecchio (di cui restano solo i ruderi), il castello dei Federici a Gorzone e palazzo Federici in località Erbanno.

Economia

È presente un ufficio dell'Apt, per la promozione del turismo e l'assistenza ai visitatori. L'agricoltura si fonda sulle coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, vigneti, olivi e frutteti e gli allevamenti sono in prevalenza avicoli e suini. La cittadina vanta stabilimenti industriali di vario tipo: da quelli per l'imbottigliamento delle acque minerali a quelli tessili, edili e metalmeccanici. Nel terziario, oltre al servizio bancario, vai segnalata anche l'attività radiotelevisiva privata. Le scuole locali offrono l'istruzione obbligatoria e un ampio ventaglio di scelte per quella superiore, affiancate dalla biblioteca. Variegata anche l'offerta ricettiva, con un numero di alberghi e ristoranti all'altezza delle ambizioni e delle tradizioni turistiche del luogo. In campo sanitario è garantito anche il servizio ospedaliero.

È presente un ufficio dell'Apt, per la promozione del turismo e l'assistenza ai visitatori. L'agricoltura si fonda sulle coltivazioni di cereali, frumento, foraggi, vigneti, olivi e frutteti e gli allevamenti sono in prevalenza avicoli e suini. La cittadina vanta stabilimenti industriali di vario tipo: da quelli per l'imbottigliamento delle acque minerali a quelli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILI'>tessili</a>, edili e metalmeccanici. Nel terziario, oltre al servizio bancario, vai segnalata anche l'attività radiotelevisiva privata. Le scuole locali offrono l'istruzione obbligatoria e un ampio ventaglio di scelte per quella superiore, affiancate dalla biblioteca. Variegata anche l'offerta ricettiva, con un numero di alberghi e ristoranti all'altezza delle ambizioni e delle tradizioni turistiche del luogo. In campo sanitario è garantito anche il servizio ospedaliero.

Relazioni

Il turismo è abbastanza sviluppato e molto intensi sono i rapporti con i centri limitrofi. Tra gli eventi che ricorrono nella zona si segnalano la Fiera Campionaria Camuna, a maggio, e, ad agosto, la sagra del casoncello e quella dell'anitra. D'estate il Parco delle Terme è teatro di piacevoli serate di festa. I Patroni sono San Faustino e Santa Giovita, la cui festa si celebra il 15 febbraio con una sagra.

Il turismo è abbastanza sviluppato e molto intensi sono i rapporti con i centri limitrofi. Tra gli eventi che ricorrono nella zona si segnalano la Fiera Campionaria Camuna, a maggio, e, ad agosto, la sagra del casoncello e quella dell'anitra. D'estate il Parco delle Terme è teatro di piacevoli serate di festa. I Patroni sono San Faustino e Santa Giovita, la cui festa si celebra il 15 febbraio con una sagra.

Località

Barbara, Bessimo Superiore, Capo di Lago, Darfo, Lago di Moro, Pezzegata

Barbara, Bessimo Superiore, Capo di Lago, Darfo, Lago di Moro, Pezzegata

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Darfo Boario Terme rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.