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Descrizione

Comune di montagna, di antiche origini, che mostra un quadro economico essenzialmente industriale. I dantini, con un indice di vecchiaia nella media, sono quasi completamente concentrati nel capoluogo comunale, tranne alcuni nuclei familiari che risiedono nella località di Case Nuove. L’aspetto orografico del territorio presenta notevoli variazioni altimetriche con un’alternanza di impervie valli laterali, di dolci rilievi collinari e di pianori. Alle spalle di quest’area si ergono le cime maestose delle Dolomiti che dominano sull’abitato. La maggior parte della superficie territoriale è ricoperta da boschi di conifere, tipici delle zone alpine. Il nucleo urbano è interessato da una forte espansione edilizia ma conserva in maniera abbastanza integra il volto rustico e antico dell’originario borgo, composto da abitazioni piuttosto piccole e compatte. Nello stemma comunale, partito, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, nella prima sezione, azzurra, un pino silvestre il cui tronco è incatenato a due torrioni di pietra, merlati alla guelfa; sullo sfondo rosso della seconda partizione campeggia un cervo aureo, posto sulla sommità di un monte a sei colli, anch’esso dorato.

Storia

Non vi sono testimonianze risalenti al periodo preromano come è accaduto per gli altri centri del Cadore e si suppone che essa sia rimasta ai margini anche dell’influenza romana. Le prime notizie riguardanti la presenza di una stabile comunità nella zona risalgono al VII-VIII secolo, quando l’intera area cadorina fu annessa alla Diocesi di Zuglio e in seguito a quella di Aquileia. Il territorio seguì le sorti del Cadore e fu sottoposto prima alle invasioni longobarde e poi alla conquista dei duchi di Carinzia. Al X secolo risale la donazione fatta dall’imperatore Enrico e dal figlio Ottone di tali possedimenti al convento di San Candido nella Pusteria. Quindi la zona entrò a far parte delle proprietà feudali del vescovo-conte di Aquileia, fino agli inizi del ‘300, quando intervenne la signoria dei Caminesi. In seguito vi fu approntata la divisione territoriale delle regole con i relativi “laudi” e fu annessa alla regola di Casada. Nel ‘400 subentrò la dominazione veneta che approfittò della ricchezza boschiva del territorio per trarvi una grande quantità di legname. In questo periodo la località fu divisa in Danta di Sopra e Danta di Sotto, con conseguenti dissidi campanilistici. Agli inizi del secolo scorso, dopo la parentesi napoleonica, appartenne alternatamente all’amministrazione comunale di Candide e di San Nicolò, prima di ottenere l’indipendenza nel 1843. L’edificio più importante è la chiesa dei Ss. Rocco e Sebastiano, costruita verso la fine del ‘400.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali, il sindaco esercita, all’occorrenza, l’autorità di pubblica sicurezza, poiché sul posto non è presente una stazione dei carabinieri. La stragrande maggioranza della popolazione locale è assorbita dal lavoro nelle fabbriche che sono sorte negli ultimi tempi sul territorio. La produzione industriale riguarda la lavorazione del legno, la fabbricazione di strumenti ottici e fotografici e l’attività edilizia. Viene praticato in modeste dimensioni anche l’allevamento di bovini, mentre la coltivazione dei campi non compare affatto nel panorama economico locale. Forti carenze sono da segnalare nel settore del terziario che non permette neppure di usufruire del servizio bancario. Sono inoltre del tutto assenti sia strutture sociali di rilievo che culturali, e l’apparato scolastico mette a disposizione soltanto le scuole materne ed elementari. La capacità ricettiva è rappresentata da alcune strutture alberghiere, mentre si avverte la totale mancanza del servizio sanitario.

Relazioni

La bellezza e l’integrità dell’ambiente naturale che vanta la presenza della spettacolare catena dolomitica e di una caratteristica atmosfera alpina, non sono state ancora sufficientemente valorizzate ai fini di un saggio ed equilibrato sfruttamento turistico. è in stretti contatti con la città di Belluno a causa della mancanza di numerosi e importanti servizi sul posto. Non si registrano particolari eventi ricreativi o folcloristici che potrebbero periodicamente richiamare visitatori dai dintorni. La ricorrenza del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

Case Nuove, Danta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Danta di Cadore rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 463
  • Lat 46° 34' 1,41'' 46.56705833
  • Long 12° 31' 14,53'' 12.52070278
  • CAP 32040
  • Prefisso 0435
  • Codice ISTAT 025017
  • Codice Catasto D247
  • Altitudine slm 1398 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: nessun limite
    F/4793
  • Superficie 8 Km2
  • Densità 57,88 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 04:34
  • Tramonto 19:38
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
ASSOCIAZIONE CAPITOLO SANT'ANTONIO ABATE DI LAGGIOVIA BORGO CHIARE 6
ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE BANDA VALBOITEVIA DON NATALE TALAMINI 27
CADORE SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE ONLUSPIAZZA I GENNAIO 1819 01
CHIESA DI LAGGIO ? CAPITOLO DI SANT'ANTONIO ABATEBORGATA RIN DI SOPRA 1
CADORE SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE ONLUSPIAZZA I GENNAIO 1819 01
CHIESA DI LAGGIO ? CAPITOLO DI SANT'ANTONIO ABATEBORGATA RIN DI SOPRA 1
LA SORGENTE SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE ? ONLUSVIA GIUSEPPE GARIBALDI 7
PARROCCHIA DEI SANTI ROCCO E SEBASTIANOVIA ROMA 22
PARROCCHIA DI SAN NICOLO'VIA CAPOLUOGO 35
POMPIERI VOLONTARI DI DOSOLEDOVIA DI PIANO 3
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