Descrizione

Comune di pianura, di antica origine, con un'economia basata sia sull'agricoltura che sull'industria e con una discreta presenza di servizi. I cusaghesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e nella località di Monzoro -contigua alla località Malandra del comune di Milano-; il resto della popolazione è distribuito tra i nuclei di Cascina Cusago di Sotto, Cascina Fornace, Cascina Stampa e Zona Industriale 1 nonché in varie case sparse. Il territorio, comprendente il lago Bosco, ha un profilo geometrico alquanto regolare e pianeggiante, con limitate variazioni altimetriche. L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma municipale, concesso con Decreto del 1982, riproduce, su sfondo azzurro, l'immagine del castello di Cusago.

Comune di pianura, di antica origine, con un'economia basata sia sull'agricoltura che sull'industria e con una discreta presenza di servizi. I cusaghesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e nella località di Monzoro -contigua alla località Malandra del comune di Milano-; il resto della popolazione è distribuito tra i nuclei di Cascina Cusago di Sotto, Cascina Fornace, Cascina Stampa e Zona Industriale 1 nonché in varie case sparse. Il territorio, comprendente il lago Bosco, ha un profilo geometrico alquanto regolare e pianeggiante, con limitate variazioni altimetriche. L'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma municipale, concesso con Decreto del 1982, riproduce, su sfondo azzurro, l'immagine del castello di Cusago.

Storia

Chiamata Cusiago, Loco et Fundus Cuxadi e Loco Cusago rispettivamente in documenti del IX, X e XIII secolo, deriva forse il toponimo da CUSIUS nome di un eventuale possidente romano. Dopo aver fatto parte nel IX secolo dei possedimenti della pieve di Cesano Boscone e verso il Mille di quelli del capitolo di Sant'Ambrogio, seguì le vicende del suo castello, fatto costruire probabilmente da Bernabò Visconti e, per lungo tempo, centro delle estese proprietà dei signori milanesi, i quali fecero di questi luoghi una loro riserva di caccia. Da tale maniero Gian Galeazzo Visconti, per sfuggire alla peste che colpì queste terre sul finire del Trecento, vietò l'ingresso nel borgo a chi non avesse ricevuto il suo consenso. Parzialmente distrutto nel 1447, tre anni dopo passò nelle mani degli Sforza, che ne curarono la ricostruzione, venendo ulteriormente ristrutturato da Ludovico il Moro il quale, dopo avervi ospitato l'imperatore Massimiliano, alla fine del XV secolo lo donò alla moglie, Beatrice d'Este. Alla morte di quest'ultima, il castello e le proprietà annesse pervennero a Lucia Marliani, tornando in seguito alla camera ducale, da cui passarono a Mas similiano Stampa e ai suoi eredi, i Casati Stampa. Dal punto di vista monumentale, oltre al castello, a pianta rettangolare, con un ampio cortile e un'alta torre, vanno citate la chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Fermo e Rustico e risalente al XVII secolo, e la trecentesca chiesa di Santa Maria Rossa, oggi non più adibita al culto.

Chiamata Cusiago, Loco et Fundus Cuxadi e Loco Cusago rispettivamente in documenti del IX, X e XIII secolo, deriva forse il toponimo da CUSIUS nome di un eventuale possidente romano. Dopo aver fatto parte nel IX secolo dei possedimenti della pieve di Cesano Boscone e verso il Mille di quelli del capitolo di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SANTAMBROGIO'>Sant'Ambrogio</a>, seguì le vicende del suo castello, fatto costruire probabilmente da Bernabò <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a> e, per lungo tempo, centro delle estese proprietà dei signori milanesi, i quali fecero di questi luoghi una loro riserva di caccia. Da tale maniero <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GIANGALEAZZOVISCONTI'>Gian Galeazzo Visconti</a>, per sfuggire alla peste che colpì queste terre sul finire del Trecento, vietò l'ingresso nel borgo a chi non avesse ricevuto il suo consenso. Parzialmente distrutto nel 1447, tre anni dopo passò nelle mani degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a>, che ne curarono la ricostruzione, venendo ulteriormente ristrutturato da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LUDOVICOILMORO'>Ludovico il Moro</a> il quale, dopo avervi ospitato l'imperatore Massimiliano, alla fine del XV secolo lo donò alla moglie, Beatrice d'Este. Alla morte di quest'ultima, il castello e le proprietà annesse pervennero a Lucia Marliani, tornando in seguito alla camera ducale, da cui passarono a Mas similiano Stampa e ai suoi eredi, i Casati Stampa. Dal punto di vista monumentale, oltre al castello, a pianta rettangolare, con un ampio cortile e un'alta torre, vanno citate la chiesa parrocchiale, dedicata ai Santi Fermo e Rustico e risalente al XVII secolo, e la trecentesca chiesa di Santa Maria Rossa, oggi non più adibita al culto.

Economia

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, all'occorrenza, sono svolte dal sindaco. L'economia locale è basata sullo svolgimento di attività tradizionali come quelle agricole (con la produzione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi) e l'allevamento di bovini. Accanto a queste tuttavia si registra lo sviluppo delle attività industriali: sono infatti presenti varie fabbriche metallurgiche, di articoli in gomma e di giocattoli; a queste si affiancano alcuni mobilifici e imprese edili. Il terziario è costituito da una modesta rete distributiva (adeguata comunque alle esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi e scolastici, sono presenti attività di consulenza informatica e l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture sociali di rilievo; è possibile frequentare le scuole dell'obbligo, mentre mancano strutture destinate all'arricchimento culturale e per il tempo libero. Le strutture ricettive, oltre alla ristorazione, offrono anche ampie possibilità di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Se si escludono gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza, all'occorrenza, sono svolte dal sindaco. L'economia locale è basata sullo svolgimento di attività tradizionali come quelle agricole (con la produzione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi) e l'allevamento di bovini. Accanto a queste tuttavia si registra lo sviluppo delle attività industriali: sono infatti presenti varie fabbriche metallurgiche, di articoli in gomma e di giocattoli; a queste si affiancano alcuni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILIFICI'>mobilifici</a> e imprese edili. Il terziario è costituito da una modesta rete distributiva (adeguata comunque alle esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi e scolastici, sono presenti attività di consulenza informatica e l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture sociali di rilievo; è possibile frequentare le scuole dell'obbligo, mentre mancano strutture destinate all'arricchimento culturale e per il tempo libero. Le strutture ricettive, oltre alla ristorazione, offrono anche ampie possibilità di soggiorno e quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico: per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Non può essere certo considerata una meta turistica, per la mancanza di attrattive significative, ma è in stretti rapporti con i comuni limitrofi e in particolare con il capoluogo provinciale, al quale la popolazione fa riferimento per gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e per i servizi burocratici, sociali e sanitari non forniti sul posto. È abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza di varie aziende industriali che consentono un buon assorbimento di manodopera. Non si registra invece la presenza di quegli eventi legati a tradizioni folcloristiche che altrove solitamente richiamano numerosi visitatori. La festa dei Patroni, i Santi Fermo e Rustico, viene celebrata la prima domenica di maggio.

Non può essere certo considerata una meta turistica, per la mancanza di attrattive significative, ma è in stretti rapporti con i comuni limitrofi e in particolare con il capoluogo provinciale, al quale la popolazione fa riferimento per gli istituti d'istruzione secondaria di secondo grado e per i servizi burocratici, sociali e sanitari non forniti sul posto. È abbastanza frequentata per lavoro, grazie alla presenza di varie aziende industriali che consentono un buon assorbimento di manodopera. Non si registra invece la presenza di quegli eventi legati a tradizioni folcloristiche che altrove solitamente richiamano numerosi visitatori. La festa dei Patroni, i Santi Fermo e Rustico, viene celebrata la prima domenica di maggio.

Località

Cascina Cusago di Sotto, Cascina Fornace, Cascina Naviglietto, Cascina Robaione, Cascina Stampa, Monzoro

Cascina Cusago di Sotto, Cascina Fornace, Cascina Naviglietto, Cascina Robaione, Cascina Stampa, Monzoro

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cusago rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.