Descrizione

Centro rivierasco collinare, classificato “comune sparso”, di antiche origini, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. I curinghesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono oltre che nel capoluogo comunale Acconia, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, anche nella località Curinga; il resto della popolazione si distribuisce in numerosissime case sparse e negli aggregati urbani: Agrisini, Centone, Cerzeto, Ergadi, Ferriolo, Iencarella, Nucarelle, Romatisi, San Salvatore, Torrevecchia, Zecca e Zecca Molini. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate, che contribuiscono a rendere il paesaggio particolarmente suggestivo. L’abitato, situato su un cocuzzolo, mostra segni di espansione edilizia, anche a compensare la modesta disponibilità di stanze non occupate. Il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Centro rivierasco collinare, classificato “comune sparso”, di antiche origini, la cui economia si basa su attività agricole, industriali e terziarie. I curinghesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono oltre che nel capoluogo comunale Acconia, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, anche nella località Curinga; il resto della popolazione si distribuisce in numerosissime case sparse e negli aggregati urbani: Agrisini, Centone, Cerzeto, Ergadi, Ferriolo, Iencarella, Nucarelle, Romatisi, San Salvatore, Torrevecchia, Zecca e Zecca Molini. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate, che contribuiscono a rendere il paesaggio particolarmente suggestivo. L’abitato, situato su un cocuzzolo, mostra segni di espansione edilizia, anche a compensare la modesta disponibilità di stanze non occupate. Il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

Abitata già in tempi preistorici, stando ai reperti neolitici rinvenuti nella zona, registrò in seguito altri insediamenti fino ad arrivare alla colonizzazione dei greci, sotto i quali Lacconia (l’attuale Acconia) costituì probabilmente un modesto scalo marittimo. La presenza romana nel territorio è testimoniata, tra l’altro, dai resti di un edificio termale, del III-IV secolo d.C. Il toponimo ha un’etimologia incerta, riportata da qualche studioso al greco “kòrukos”, ‘globo, pallone’. Dopo il declino di Roma si aprì alle invasioni barbariche: in particolare Lacconia, abbandonata dalla popolazione, durante l’occupazione dei goti, fu oggetto di frequenti incursioni saracene, in epoca bizantina, rifiorendo sotto i normanni e gli svevi. Inclusa nel feudo di Maida, appartenne a diversi signori: possedimento dei San Licet, nel XIII e XIV secolo, fu poi dei Marzano, dei Caracciolo di Nicastro, dei Di Palma, dei Carafa di Nocera, di nuovo dei Caracciolo, dei Loffredo e, dalla fine del 1600, dei Ruffo di Bagnara. Gravi furono i danni causati dai terremoti del XVII e XVIII secolo. I francesi, a principio del 1800, la inserirono dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Filadelfia e poi tra i comuni del circondario maidese. Teatro di uno scontro tra i garibaldini e le truppe borboniche, nel periodo post-unitario fu al centro dei moti insurrezionali della Calabria, che ebbero nei curinghesi i primi sostenitori. Tra i monumenti figurano: la parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, ricostruita dopo il sisma della seconda metà del 1700; l’ottocentesca chiesa dell’Immacolata; il complesso monastico di Sant’Elia, del XVII secolo, col santuario di Maria Santissima del Carmelo; il monastero di Sant’Elia Vecchio, fondato in età pre-normanna da monaci basiliani; la chiesa conventuale, in località Virdello; una torre di difesa, detta di Mezza Praia, a Torrevecchia.

Abitata già in tempi preistorici, stando ai reperti neolitici rinvenuti nella zona, registrò in seguito altri insediamenti fino ad arrivare alla colonizzazione dei greci, sotto i quali Lacconia (l’attuale Acconia) costituì probabilmente un modesto scalo marittimo. La presenza romana nel territorio è testimoniata, tra l’altro, dai resti di un edificio termale, del III-IV secolo d.C. Il toponimo ha un’etimologia incerta, riportata da qualche studioso al greco “kòrukos”, ‘globo, pallone’. Dopo il declino di Roma si aprì alle invasioni barbariche: in particolare Lacconia, abbandonata dalla popolazione, durante l’occupazione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=GOTI'>goti</a>, fu oggetto di frequenti incursioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SARACENE'>saracene</a>, in epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BIZANTINA'>bizantina</a>, rifiorendo sotto i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=NORMANNI'>normanni</a> e gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SVEVI'>svevi</a>. Inclusa nel feudo di Maida, appartenne a diversi signori: possedimento dei San Licet, nel XIII e XIV secolo, fu poi dei Marzano, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a> di Nicastro, dei Di Palma, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=CARAFA'>Carafa</a> di Nocera, di nuovo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=CARACCIOLO'>Caracciolo</a>, dei Loffredo e, dalla fine del 1600, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=RUFFO'>Ruffo</a> di Bagnara. Gravi furono i danni causati dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TERREMOTI'>terremoti</a> del XVII e XVIII secolo. I francesi, a principio del 1800, la inserirono dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Filadelfia e poi tra i comuni del circondario maidese. Teatro di uno scontro tra i garibaldini e le truppe borboniche, nel periodo post-unitario fu al centro dei moti insurrezionali della Calabria, che ebbero nei curinghesi i primi sostenitori. Tra i monumenti figurano: la parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo, ricostruita dopo il sisma della seconda metà del 1700; l’ottocentesca chiesa dell’Immacolata; il complesso monastico di Sant’Elia, del XVII secolo, col santuario di Maria Santissima del Carmelo; il monastero di Sant’Elia Vecchio, fondato in età pre-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=NORMANNA'>normanna</a> da monaci <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BASILIANI'>basiliani</a>; la chiesa conventuale, in località Virdello; una torre di difesa, detta di Mezza Praia, a Torrevecchia.

Economia

È sede di Pro Loco. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olivo, uva, agrumi e altra frutta; si allevano bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: alimentare (tra cui il lattiero-caseario e quello della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi), edile, elettronico, metalmeccanico, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione (compreso il vetro), della fabbricazione di mobili e della stampa. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale e del museo dell’abbigliamento popolare. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

È sede di Pro Loco. Si producono cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olivo, uva, agrumi e altra frutta; si allevano bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: alimentare (tra cui il lattiero-caseario e quello della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi), edile, elettronico, metalmeccanico, della lavorazione del legno, dei materiali da costruzione (compreso il vetro), della fabbricazione di mobili e della stampa. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale e del museo dell’abbigliamento popolare. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Offre a quanti vi si rechino la possibilità di ammirarne il pregevole patrimonio storico-architettonico, godere delle bellezze dell’ambiente naturale e gustare i genuini prodotti locali. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti comunque non molto intensi con i comuni vicini. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: la fiera dell’Annunziata, il 25 marzo; quella di San Giovanni, dal 22 al 24 giugno; le fiere delle Grazie e del Carmine, il 2 e il 16 luglio; la fiera dell’Immacolata, la terza domenica di ottobre. Il Patrono, Sant’Andrea, si festeggia il 30 novembre.

Offre a quanti vi si rechino la possibilità di ammirarne il pregevole patrimonio storico-architettonico, godere delle bellezze dell’ambiente naturale e gustare i genuini prodotti locali. Abbastanza frequentata per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti comunque non molto intensi con i comuni vicini. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate: la fiera dell’Annunziata, il 25 marzo; quella di San Giovanni, dal 22 al 24 giugno; le fiere delle Grazie e del Carmine, il 2 e il 16 luglio; la fiera dell’Immacolata, la terza domenica di ottobre. Il Patrono, Sant’Andrea, si festeggia il 30 novembre.

Località

Acconia, Centone, Ergadi, Iencarella, Romatisi, San Salvatore, Zecca, Zecca Molini

Acconia, Centone, Ergadi, Iencarella, Romatisi, San Salvatore, Zecca, Zecca Molini

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Curinga rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.