Descrizione

Piccola comunità di collina, di origine nuragica, con un’economia basata soprattutto sulle attività agro-pastorali. I curcuresi, che mostrano un indice di vecchiaia elevato, vivono esclusivamente nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, e offre un panorama di indiscutibile fascino; il paesaggio è quello tipico della Marmilla con fitti boschi di roverelle, lecci e sugheri, mentre la valle del Riu Mannu, oltre alla fitta vegetazione ripariale, fatta di salici, pioppi e canne, ospita una ricca fauna di gallinelle d’acqua, anatre, martin pescatore e germani. L’abitato, caratterizzato da case in pietra e vicoli stretti e tortuosi, ha conservato la sua impronta rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra la mancanza di segni di espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone collinari.

Piccola comunità di collina, di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, con un’economia basata soprattutto sulle attività agro-pastorali. I curcuresi, che mostrano un indice di vecchiaia elevato, vivono esclusivamente nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, e offre un panorama di indiscutibile fascino; il paesaggio è quello tipico della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MARMILLA'>Marmilla</a> con fitti boschi di roverelle, lecci e sugheri, mentre la valle del Riu Mannu, oltre alla fitta vegetazione ripariale, fatta di salici, pioppi e canne, ospita una ricca fauna di gallinelle d’acqua, anatre, martin pescatore e germani. L’abitato, caratterizzato da case in pietra e vicoli stretti e tortuosi, ha conservato la sua impronta rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra la mancanza di segni di espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico tipico delle zone collinari.

Storia

Il toponimo richiama la voce del sardo campidanese “krukkuri”, col significato di ‘specie di giungo che serve a impagliare le sedie’: probabilmente è di origine preromana. Appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Usellus, per poi passare sotto il controllo diretto del marchesato di Oristano. Nel 1603 appartenne ai Castelles e poi agli Onori. Fino al 1927 fu comune autonomo; in seguito, in base ad una legge fascista, fu aggregata ad Ales in qualità di località e riacquistò la propria autonomia solo nel 1979. Della dominazione punico-romana si conosce ben poco, a parte qualche tomba scavata sulla roccia e ricoperta di lastroni in pietra, rinvenuta a poca distanza dall’abitato. Esistono inoltre, quattro nuraghi, nelle località di Nurace Soru, Mandonis, Sa Pala Predi e Perda Mogor. Tra le opere architettoniche più importanti, merita di essere citata la chiesa della Beata Vergine Assunta, costruita in epoca romanica, tra il XII e il XIV secolo, con il campanile a vela e conci finemente lavorati, che presenta una iscrizione con caratteri in onciale riferibili al periodo giudicale, uno stemma e una figura di Madonna col Bambino da un lato, e quella di San Giorgio dall’altro; la parrocchiale di San Sebastiano, del XVI secolo e restaurata di recente, che conserva all’interno il simulacro del Santo e una statua della Madonna del Rosario, attribuita alla scuola spagnola del 1400; la casa padronale Pinna Spada, notevole per la tipica struttura e dotata di numerosi arredi ben conservati e la curiosa Sa Panghixedda, costruzione in pietra, dove un tempo si vendeva la carne.

Il toponimo richiama la voce del sardo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CAMPIDANESE'>campidanese</a> “krukkuri”, col significato di ‘specie di giungo che serve a impagliare le sedie’: probabilmente è di origine preromana. Appartenne al <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODIARBOREA'>Giudicato di Arborea</a> e fece parte della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=USELLUS'>Usellus</a>, per poi passare sotto il controllo diretto del marchesato di Oristano. Nel 1603 appartenne ai Castelles e poi agli Onori. Fino al 1927 fu comune autonomo; in seguito, in base ad una legge fascista, fu aggregata ad Ales in qualità di località e riacquistò la propria autonomia solo nel 1979. Della dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=PUNICO'>punico</a>-romana si conosce ben poco, a parte qualche tomba scavata sulla roccia e ricoperta di lastroni in pietra, rinvenuta a poca distanza dall’abitato. Esistono inoltre, quattro <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a>, nelle località di Nurace Soru, Mandonis, Sa Pala Predi e Perda Mogor. Tra le opere architettoniche più importanti, merita di essere citata la chiesa della Beata Vergine Assunta, costruita in epoca romanica, tra il XII e il XIV secolo, con il campanile a vela e conci finemente lavorati, che presenta una iscrizione con caratteri in onciale riferibili al periodo giudicale, uno stemma e una figura di Madonna col Bambino da un lato, e quella di San Giorgio dall’altro; la parrocchiale di San Sebastiano, del XVI secolo e restaurata di recente, che conserva all’interno il simulacro del Santo e una statua della Madonna del Rosario, attribuita alla scuola spagnola del 1400; la casa padronale Pinna Spada, notevole per la tipica struttura e dotata di numerosi arredi ben conservati e la curiosa Sa Panghixedda, costruzione in pietra, dove un tempo si vendeva la carne.

Economia

Il perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione locale. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo e frutteti. Il settore industriale risulta ancora di dimensioni alquanto modeste; tuttavia si registrano aziende che operano nei comparti dell’edilizia, del legno e della metallurgia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è garantita solo l’istruzione materna; manca la biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Il perno dell’economia locale è l’agricoltura, che rappresenta una fonte di sostentamento importante per la popolazione locale. Le coltivazioni più diffuse sono quelle di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, olivo e frutteti. Il settore industriale risulta ancora di dimensioni alquanto modeste; tuttavia si registrano aziende che operano nei comparti dell’edilizia, del legno e della metallurgia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto è garantita solo l’istruzione materna; manca la biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della festa della Beata Vergine Assunta, ad agosto. Il Patrono, San Sebastiano, si festeggia il 20 gennaio.

Non costituisce meta di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili localmente. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della festa della Beata Vergine Assunta, ad agosto. Il Patrono, San Sebastiano, si festeggia il 20 gennaio.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Curcuris in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.