Descrizione

Centro costiero di antichissime origini, la cui economia, imperniata sul turismo balneare, è sorretta anche dalle tradizionali attività rurali e marittime nonché dall’industria. La comunità dei cuprensi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiede nel capoluogo comunale e in molte case sparse sui fondi. La parte antica dell’abitato, posta su un colle, domina dall’alto la zona moderna, sorta alla fine del XIX secolo a ridosso di sottili spiagge di sabbia fine, che degradano lentamente verso il mare. La vegetazione che ricopre il territorio comunale, classificato collinare, è particolarmente varia: le colline cuprensi sono immerse nel verde e nella frescura di fitte pinete (residuo della vegetazione spontanea un tempo molto abbondante) mentre in prossimità delle spiagge e lungo gli ampi viali disposti parallelamente alla costa si sviluppano caratteristiche file di palmizi; tra la sabbia spuntano qua e là alcune specie floristiche tipiche dell’ambiente della duna, come l’ammofila, la soldanella di mare e il papavero delle sabbie.

Centro costiero di antichissime origini, la cui economia, imperniata sul turismo balneare, è sorretta anche dalle tradizionali attività rurali e marittime nonché dall’industria. La comunità dei cuprensi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, risiede nel capoluogo comunale e in molte case sparse sui fondi. La parte antica dell’abitato, posta su un colle, domina dall’alto la zona moderna, sorta alla fine del XIX secolo a ridosso di sottili spiagge di sabbia fine, che degradano lentamente verso il mare. La vegetazione che ricopre il territorio comunale, classificato collinare, è particolarmente varia: le colline cuprensi sono immerse nel verde e nella frescura di fitte pinete (residuo della vegetazione spontanea un tempo molto abbondante) mentre in prossimità delle spiagge e lungo gli ampi viali disposti parallelamente alla costa si sviluppano caratteristiche file di palmizi; tra la sabbia spuntano qua e là alcune specie floristiche tipiche dell’ambiente della duna, come l’ammofila, la soldanella di mare e il papavero delle sabbie.

Storia

Il primo popolamento del territorio comunale risale all’epoca preromana, quando i piceni CUPRENSES vi fondarono l’antica città di CUPRA; i siti archeologici presenti nel comprensorio comunale danno prova anche dell’esistenza di insediamenti romani. Divenuta un importante centro marittimo, fu innalzata dopo la guerra sociale al rango di municipio. Saccheggiata e distrutta dalle incursioni di popoli germanici tra il VI e il IX secolo d.C., tornò a nuova vita nel basso Medievo, quando assunse il nome di CASTRUM MARANUM. In seguito, pestilenze e carestie, associate alle pressioni espansionistiche di Fermo e Ascoli, attenuarono la vitalità di tutta la zona costiera compresa nella marca fermana. Il toponimo, che è stato Marano fino al 1862, trae origine dal nome dell’antica città picena, a sua volta legato a quello dell’omonima divinità, corrispettivo della dea romana Bona. Suscitano l’interesse del visitatore la chiesa diroccata di Sant’Andrea, che risale agli anni intorno al mille, e il castello di Marano, eretto nel secolo seguente. Gli edifici religiosi di maggior pregio sono rappresentati dall’ottocentesca collegiata di San Basso e Santa Margherita, che custodisce un trittico di Vittore Crivelli e una pregevole Madonna adorante il Bambino, nonché dalla piccola chiesa di Santa Maria in Castello, adorna di un portale romanico, di una tribuna a tre archi in stile bizantino e di un affresco della scuola di Gentile da Fabriano.

Il primo popolamento del territorio comunale risale all’epoca preromana, quando i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=PICENI'>piceni</a> CUPRENSES vi fondarono l’antica città di CUPRA; i siti archeologici presenti nel comprensorio comunale danno prova anche dell’esistenza di insediamenti romani. Divenuta un importante centro marittimo, fu innalzata dopo la guerra sociale al rango di municipio. Saccheggiata e distrutta dalle incursioni di popoli germanici tra il VI e il IX secolo d.C., tornò a nuova vita nel basso Medievo, quando assunse il nome di CASTRUM MARANUM. In seguito, pestilenze e carestie, associate alle pressioni espansionistiche di Fermo e Ascoli, attenuarono la vitalità di tutta la zona costiera compresa nella marca fermana. Il toponimo, che è stato Marano fino al 1862, trae origine dal nome dell’antica città <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=PICENA'>picena</a>, a sua volta legato a quello dell’omonima divinità, corrispettivo della dea romana Bona. Suscitano l’interesse del visitatore la chiesa diroccata di Sant’Andrea, che risale agli anni intorno al mille, e il castello di Marano, eretto nel secolo seguente. Gli edifici religiosi di maggior pregio sono rappresentati dall’ottocentesca collegiata di San Basso e Santa Margherita, che custodisce un trittico di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=VITTORECRIVELLI'>Vittore Crivelli</a> e una pregevole Madonna adorante il Bambino, nonché dalla piccola chiesa di Santa Maria in Castello, adorna di un portale romanico, di una tribuna a tre archi in stile <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=BIZANTINO'>bizantino</a> e di un affresco della scuola di Gentile da Fabriano.

Economia

Accanto ad attività tradizionali, quali la zootecnia, la pesca, la mitilicoltura (vongole) e la coltivazione di cereali, ortaggi, frutta e foraggi, si sono sviluppati ormai da tempo l’industria e il terziario: il settore secondario si fonda soprattutto sulla lavorazione e conservazione del pesce e sulla produzione di capi d’abbigliamento, calzature e materiali da costruzione; il terziario, stimolato dalla notevole affluenza turistica, conta un buon numero di esercizi commerciali, un ampio ventaglio di servizi privati, comprendente il credito, le assicurazioni e l’intermediazione immobiliare, nonché un discreto apparato ricettivo. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di case di riposo, di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, di un istituto professionale commerciale, di una biblioteca malacologica e del “Museo malacologico piceno”. L’assistenza sanitaria è garantita da un presidio di guardia medica turistica, da un punto di prelievo e dalla farmacia.

Accanto ad attività tradizionali, quali la zootecnia, la pesca, la mitilicoltura (vongole) e la coltivazione di cereali, ortaggi, frutta e foraggi, si sono sviluppati ormai da tempo l’industria e il terziario: il settore secondario si fonda soprattutto sulla lavorazione e conservazione del pesce e sulla produzione di capi d’abbigliamento, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CALZATURE'>calzature</a> e materiali da costruzione; il terziario, stimolato dalla notevole affluenza turistica, conta un buon numero di esercizi commerciali, un ampio ventaglio di servizi privati, comprendente il credito, le assicurazioni e l’intermediazione immobiliare, nonché un discreto apparato ricettivo. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali e di una stazione dei carabinieri, dispone di case di riposo, di scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado, di un istituto professionale commerciale, di una biblioteca malacologica e del “Museo malacologico piceno”. L’assistenza sanitaria è garantita da un presidio di guardia medica turistica, da un punto di prelievo e dalla farmacia.

Relazioni

Frequentata località balneare, offre ai turisti la possibilità di praticare diversi sport a contatto con la natura nonché l’incanto dell’atmosfera medievale che si respira per le vie del centro storico. Le maggiori occasioni d’incontro e svago si concentrano perciò nel periodo estivo, che si apre idealmente con la “Fiera di maggio” (ultima domenica del mese), seguita dalla rievocazione storica “Medioevo a Marano” (28 giugno) e dai trenta giorni di incontri di arte varia della manifestazione “Marano colta” (luglio-agosto), accompagnata da un concorso nazionale di pittura e da un’affollatissima sagra della vongola. La mostra internazionale di malacologia che si tiene nel mese di giugno vanta inoltre la raccolta di conchiglie più ricca e importante del mondo. La festa del Patrono San Basso si celebra il 5 dicembre. Ha dato i natali all’orafo seicentesco Domenico Fioravanti e al patriota ottocentesco Gregorio Possenti.

Frequentata località balneare, offre ai turisti la possibilità di praticare diversi sport a contatto con la natura nonché l’incanto dell’atmosfera medievale che si respira per le vie del centro storico. Le maggiori occasioni d’incontro e svago si concentrano perciò nel periodo estivo, che si apre idealmente con la “Fiera di maggio” (ultima domenica del mese), seguita dalla rievocazione storica “Medioevo a Marano” (28 giugno) e dai trenta giorni di incontri di arte varia della manifestazione “Marano colta” (luglio-agosto), accompagnata da un concorso nazionale di pittura e da un’affollatissima sagra della vongola. La mostra internazionale di malacologia che si tiene nel mese di giugno vanta inoltre la raccolta di conchiglie più ricca e importante del mondo. La festa del Patrono San Basso si celebra il 5 dicembre. Ha dato i natali all’orafo seicentesco Domenico Fioravanti e al patriota ottocentesco Gregorio Possenti.

Località